Discussione:Rei (saluto)

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Senza peli sulla lingua mi permetto di considerare come il paragrafo iniziale:
«Rei è una parola della lingua giapponese che può essere interpretata in diversi modi; è il rei del reigi (da REI, rispetto e GI, abito) che significa "etichetta, cortesia, educazione" ed è anche il rei di keirai che significa "saluto" o "inchino" ed è un concetto fondamentale per tutte le arti marziali di origine giapponese.»
non abbia il minimo fondamento linguistico e sociolinguistico.
Il rei (礼) è un importantissimo aspetto del modus viventi orientale e trae la propria origine dal confucianesimo: il rei è la norma, l'etichettà, la "cortesia", forse; poi per estensione il termine assume anche il significato di saluto, di inchino o di ringraziamente.
A ciò s'aggiunge che il REIGI è un termine maggiormente incentrato sul significato originario e significa esattamente "etichetta, cortesia, buona educazione" come scritto dall'autore, ma i suoi kanji si compongono di REI 礼 e di GI 儀 non inteso come "abito" (着 assolutamente fuori luogo) bensì come "convenzione sociale", "obbligo sociale", il vero e proprio spirito di comunità che permea la cultura dell'Asia Orientale, soprattutto giapponese. Ah, "keirai" è sbagliato: ci si riferisce al KEIREI 敬礼 che significa meramente saluto, appunto.
Proseguendo, anche per quanto riguarda l'OSU mi sembra che in tutto l'articolo si tratti d'un argomento campato in aria: basterebbe dare un'occhiata alla pagina giapponese di wikipedia che tratta l'argomento (http://ja.wikipedia.org/wiki/%E6%8A%BC%E5%BF%8D) per trovare la vera origine del termine OSU ossia un'evoluzione che parte dal termine "ohayō gozaimasu" (vale a dire "buon giorno") e non da "onegai shimasu" (richiesta di permesso... anche se la definizione completa richiederebbe molto di più) per poi adattarsi ai kanji 押忍 (OSU) il cui significato si potrebbe sommariamente tradurre con "controllando se stessi e sopportare" (sebbene nel significato vi sia una sfumatura di connessione causale tra i due termini ... "tollerare controllandosi", forse).
A ciò s'aggiungono ulteriori usi sbagliati dei termine: il SEIZA 正座 non è il saluto da seduto bensì è il modo CORRETTO di sedersi (si sta in seiza anche durante la cerimonia del tè, per esempio); il saluto dalla posizione di seiza si chiama ZAREI 座礼.
Che altro? Ah, sarebbe bene dire che non in tutte le palestre si esegue il saluto allo shōmen (正面): in molte viene fatto un saluto 神前に (shizen ni) per il/i kami, ossia gli spiriti protettori del dōjō, l'altare, gli antenati et similia (esisterebbe anche un saluto speciale rivolto al posto d'onore 上座 kamiza ma non penso di saperne abbastanza.
Sebbene sicuramente sia stato redatto in buonissima fede questo articolo è la dimostrazione di come spesso in occidente le conoscenze circa le arti marziali abbiano origine per "sentito dire"; sebbene una sana tradizione orale non sia sbagliata e necessario evitare quell'atteggiamento che porta a prendere le parole di un maestro come oro colato cristallizzandole nella propria visione: è bene perseguire uno studio continuo ed approfondito soprattutto sotto certi punti di vista storici, sociali, culturali e linguistici che continuano ad essere perlopiù ignorati nella maggior parte delle scuole. Perdonatemi la brutalità della critica: spero che le mie osservazioni siano prese in giusta considerazione.
cuci - 13 aprile 2007

Un altro appunto: Mi permetto di riportare all'originale una frase riguardo i saluti. L'utente Helios il 25 lug 2008 alle 21:23 ha scritto

  • «Otagai ni rei»,che si riferisce al creatore del karate o del creatore dello stile del karate praticato.

sostituendo

  • «Otagai ni rei», il saluto reciproco che simboleggia l'unità ed esprime il rispetto che si deve agli altri.

Otagai in giapponese significa "reciproco" (tagai) cui è aggiunta la particella onorifica (o-) e non ha nulla a che vedere col saluto al fondatore di uno stile, tantopiù che l'articolo tratta del rei come concetto diffuso tra tutte le arti marziali giapponesi e non solo nel karate.

cuci (msg) 17:43, 3 apr 2009 (CEST)[rispondi]


Forse è solo un'impressione ma mi sembra che manchi una distinzione fra "tutte le arti marziali" e "tutte le arti marziali giapponesi". Quello che tu descrivi in questo articolo va benissimo ma si applica solo ad un ristretto (ok, non molto ristretto ;-)) numero di stili caratterizzati dal fatto di provenire dal Giappone. Non si applica invece a tutte le arti marziali cinesi, coreane, indiane, malesi ecc. e men che meno alle arti marziali occidentali. Questo, secondo me, rischia di generare un po' di confusione nel lettore occasionale che usa wikipedia per trovare informazioni.
Data la mia ignoranza sugli aspetti formali e storici del karate non mi sento in diritto di modificare l'articolo ma, se tu avessi un po' di tempo, forse potresti riscrivere un po' le frasi dell'incipit in modo da rendere chiaro ed univoco quello di cui parli.
Saluti. --Berto 08:34, Nov 4, 2004 (UTC)

ciao berto, sinceramente non so precisamente l'uso del rei nelle arti marziali che non provengono dal giappone, dovrei fare una ricerca in proposito, a meno che tu non sia sicuro che venga usato solo in quelle di origini giapponesi, io conosco molto bene solo il karate, le arti marziali non giapponesi non so se hanno familiarità col saluto sinceramente, in ogni caso hai perfettamente ragione, è meglio essere più precisi, appena ho maggiori informazioni specifico per ora forse sarebbe meglio categorizzarlo inquelle esclusivamente giapponesi? ciao Riccioli72 01:19, Nov 8, 2004 (UTC)

Direi che tutte le arti marziali hanno una qualche forma di saluto (scherma inclusa!). Tuttavia da cultura a cultura il significato e la forma di questo saluto può variare notevolmente, un po' per motivi filosofici un po' per motivi storici. Io ho una lunga esperienza diretta nel campo delle arti marziali cinesi (dove le filosofie dominanti sono il confucianesimo ed il taoismo) e non esistono veri e propri inchini e men che meno saluti inginocchiati (se si escludono i rituali anacronistici in uso fra le guardie imperiali di fine '800). Direi che il tuo articolo mva benissimo così com'è se solo lo limiti alle arti marziali giapponesi. --Berto 07:56, Nov 8, 2004 (UTC)

piccole modifiche[modifica wikitesto]

ho apportato piccole modifiche atte a chiarire quando alcune delle azioni descritte apartengono esclusivamente all'ambito del karate nino