Discussione:Optometrista

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L'optometrista in Italia non rientra nell'elenco delle professioni sanitarie, scrivendo diversamente si forniscono informazioni mendaci. Non spetta ad esso quindi il compito della riabilitazione visiva. Linko per completezza l'elenco attuale delle professioni legalmente riconosciute dal Ministero della sanità. Inoltre l'ottico non è l'ottico-optometrista. http://www.salute.gov.it/professioniSanitarie/paginaInterna.jsp?id=91

La prima affermazione della nota sopra non è del tutto corretta. L'optometria è compresa nella lista delle attività economiche ATECO pubblicata periodicamente dall'ISTAT. Tale classificazione costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, NACE rev.2, pubblicata sull'Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006). L'ATECO 2007 è stata definita ed approvata da un Comitato di gestione appositamente costituito. Esso prevede la partecipazione, oltre all'Istat che lo coordina, di numerose figure istituzionali: i Ministeri interessati, gli Enti che gestiscono le principali fonti amministrative sulle imprese (mondo fiscale e camerale, enti previdenziali, ecc.). Sia l'Agenzia delle Entrate sia le Camere di Commercio fanno riferimento alla nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007, entrata in vigore a partire dal 1° Gennaio 2008. Questa classificazione è disponibile on-line all'indirizzo: http://www.istat.it/strumenti/definizioni/ateco/ATECO.zip. Nelle note esplicative, anch’esse disponibili on-line all'indirizzo http://www.istat.it/strumenti/definizioni/ateco/noteateco2007.pdf, si può leggere a pag.190/206 che l'attività di optometria è collocata nella divisione “Assistenza sanitaria”. Il codice di attività per l'optometria è il seguente:
86.90.29 Altre attività paramediche indipendenti
  • servizi di assistenza sanitaria non erogati da ospedali o da medici o dentisti: attività di infermieri, o altro personale paramedico nel campo dell’optometria, idroterapia, massaggi curativi, terapia occupazionale, logopedia, chiropodia, chiroterapia, ippoterapia, ostetriche eccetera
  • attività del personale paramedico odontoiatrico come gli specialisti in terapia dentaria, gli igienisti
Inoltre, come si cita nella voce, una recente sentenza della Corte di Cassazione (Udienza pubblica dell’11 aprile 2001; n. 42895/2001 ruolo generale; numero sentenza 595) ha sentenziato che l’optometria in Italia è una professione non vietata e quindi libera, distinguendola dalla professione medica e da quella di ottico.
L'ultima affermazione è invece corretta, perché se è vero che gli optometristi sono quasi sempre anche ottici, non è vero che tutti gli ottici sono anche optometristi. Infatti, la maggior parte degli optometristi ha una licenza di abilitazione all'esercizio dell'arte ausiliara sanitaria di ottico, mentre non è detto che un ottico abbia conseguito anche una laurea o un diploma di specializzazione in optometria.--82.54.166.56 (msg) 19:32, 13 gen 2011 (CET)[rispondi]
non credo sia concettualmente corretto paragonare una classificazione del Ministero della Salute, che ha competenza direttiva e normativa per il comparto sanitario (e non comprende l'optometria nè tra le professioni sanitarie nè nell'elenco arti ausiliarie e operatori di interesse sanitario), ad una dell'Istat, che è un istituto di studi statistici e applica le sue classificazioni ateco, come dice il nome stesso, su base di considerazioni di mero ambito economico. --88.95.242.2 (msg) 09:33, 4 apr 2022 (CEST)[rispondi]

La modifica apportata dall'utente 143.225.11.112 si riferisce solamente al profilo suggerito in una proposta di legge che, in quanto tale, non è in vigore e non rispecchia la realtà dei fatti. Per questo motivo la modifica è stata annullata. --80.182.82.242 (msg) 16:02, 22 mag 2012 (CEST)[rispondi]

Modifiche utente Gac[modifica wikitesto]

in italia la figura professionale dell'optometrista NON È contemplata. le uniche tre figure che lavorano in ambito oftalmologico sono il medico oculista (figura di dirigente sanitario), l'ortottista (figura di professionista sanitario di riabilitazione), l'ottico (figura tecnica e commerciale). all'estero, ed in europa, esiste però la figura dell'optometrista, la cui funzione varia, come ho detto prima, da quella di semplice tecnico che esegue esami strumentali a quello di "quasi-oftalmologo" in un quadro che potrebbe ricordare quanto il laureato in odontoiatria fa in relazione al medico laureato in ortognatodonzia (tanto che spesso il corso universitario di optometria è di 4-5 anni...). siccome le norme europee per la libera circolazione di beni, persone e professioni permettono ad un optometrista laureato in uno stato dell'unione di poter svolgere la propria attività negli altri stati (comunque con una serie di limitazioni, tra cui la temporaneità dell'assegnazione), ci si è trovati nella situazione che un optometrista, per dire, olandese, potrebbe venire a svolgere attività in italia. la cosa è stata tristemente sfruttata in maniera molto poco chiara da diverse università italiane che hanno attivato corsi di optometria pur senza alcuna presenza di un'abilitazione nazionale è, di conseguenza, di alcun riconoscimento internazionale, in pratica chiedendo ai propri studenti denaro per le iscrizioni senza dare molto in cambio. si tratta dunque a tutti gli effetti di corsi puramente nozionistici ed utili a livello di preparazione personale di fronte al mercato del lavoro, come potrebbero essere le lauree in "promozione dei beni agroalimentari tipici" per esempio: non esiste la figura di "promotore dei beni alimentari" ma un azienda vitivinicola, una multinazionale alimentare, un'azienda agricola, ecc... potrebbero essere interessate alla preparazione di un laureato del genere. stessa cosa per l'optometrista italiano.

fatta questa lunga premessa, a mio parere quanto prospettato sulla voce di wikipedia dovrebbe cercare di chiarire e non di infilarsi in involuzioni poco chiare per il pubblico che legge, quindi: se parliamo degli aspetti legali dobbiamo citare SIA le sentenze in cui si ribadisce la libera circolazione professionale europea e la differenza tra l'atto medico e quello optometrico, SIA quelle più recenti in cui si fa presente che in italia esiste la figura sanitaria dell'ortottista e che la riabilitazione e indagine oftalmologica è svolta da quest'ultimo, quindi il tentativo di svolgere queste attività senza una laurea in ortottica è abusivismo professionale. metterne solo alcune mi sembra una grossa violazione della neutralità di POV.

le mie modifiche al secondo box di riga 15 ("per questa ragione che a tutt'oggi [...] che si accede [...]") sono dovute al fatto che la frase non sta insieme da un punto di vista grammaticale e che continua a fare confusione tra l'abilitazione all'attività di ottico e la laurea in optometria. LE COSE NON COINCIDONO e l'indicazione è semplicemente ERRATA. vedi quanto spiegato dall'università Roma Tre nella pagina di informazione al corso http://www.scienze.uniroma3.it/courses/1 "La laurea in Ottica e Optometria non conferisce automaticamente l’abilitazione alla professione di Ottico, [...]"

quindi ogni riferimento al regio decreto 1334 è altrettanto errato, visto che il decreto riguarda la figura di ottico, non di optometrista. una laurea in optometria NON EQUIVALE ad un'abilitazione professionale di ottico, ed avere l'abilitazione di ottico non è requisito per accedere al corso, per cui possono esservi laureati in optometria che non hanno l'abilitazione ad ottico e non possono svolgere le funzioni esclusive di un ottico abilitato. al riguardo ti ricordo che in italia l'ottico È L'UNICO abilitato all'attività commerciale relativa ai dispositivi medici per la correzione visiva. in pratica NÈ un medico oculista, NÈ un ortottista, NÈ un optometrista seppur laureato all'estero può VENDERE alcunchè (occhiali, lenti, prismi, bende...) e questo per un ben chiaro e pluriribadito principio di separazione tra le attività medico-sanitarie e quelle commerciali (per ragioni che dovrebbero essere ovvie a chiunque). questo è tra l'altro un ulteriore chiarimento di quelli che dovrebbero essere i limiti dell'attività professionale di chi è laureato in optometria, visto che nel momento in cui si propone come figura che svolge qualche tipo di riabilitazione o indagine fisiologica questo esclude automaticamente ogni attività commerciale mentre se si propone come figura di riferimento nella fabbricazione delle lenti, occhiali e contattologia (come sarebbe lecito) questo esclude le presunte attività riabilitative o semiologiche.


EDIT 2/10/2016 21.30: per quanto riguarda "le fonti" che ha richiesto Gac dopo aver eliminato il mio contributo di chiarimento sugli aspetti legislativi, francamente più di mettere il numero e la data delle sentenze non saprei proprio che fonti aggiungere.

addirittura dopo l'ultima modifica la figura dell'optometrista diventa un'"attività commerciale", come se non ci fosse scritto chiaro e tondo OVUNQUE (se non basta la pagina dell'univeristà di Roma da me citata sopra basta google...) che il titolo di optometrista NON È abilitante all'attività di ottico il quale è L'UNICO autorizzato alla vendita.

scrivendo cose così inesatte la qualità generale dell'enciclopedia va a farsi benedire...Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 178.236.161.194 (discussioni · contributi).

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