Discussione:Offerta al pubblico

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"L'esposizione della merce in un supermercato è un invito a contrarre, non è un'offerta, L'offerta e' creata dal cliente che alla cassa presenta il prodotto per l'acquisto, l'offerta e' accettata dal supermercato quando il cassiere prende i soldi dal cliente. Pensate se il cliente prende diversi prodotti dagli scaffali e li mette nel suo carrello e questo costituisse accettazione.. cose accadrebbe se cambia idea e rimette i prodotti negli scaffali? ci sarebbe una rottura del contratto? no, dunque il cliente fa l'offerta d'acquisto quando presenta i prodotti al cassiere solo dopo che il cassiere prende i soldi c'e' un contratto mai prima, i motivi sono diversi, per esempio il cassiere si può rifutare di accettare la vendita se il cliente non ha i soldi."

Questa parte è completamente sbagliata. Il negoziante, esponendo la merce con lo scontrino effettua a tutti gli effetti una proposta. Affinchè il contratto sia concluso è necessario che l'accettazione della proposta giunga al proponente, e nel caso il cassiere. Quindi l'appresione di un bene dallo scaffale è accettazione, ma nel momento in cui riponiamo il bene è come se revocassimo l'accettazione (cosa possibile se fatta prima che il proponente abbia conoscenza dell'accettazione stessa). Davanti al cassiere il contratto si conclude perché l'accettazione è conosciuta dall'alienante. La compravendita è un contratto CONSENSUALE e si perfeziona col semplice accordo. Il fatto che il cassiere non consegni il bene se l'acquirente non ha soldi è l'eccezione di inadempimento che si esperisce per i contratti sinallagmatici, ma la proprietà del bene è già dell'acquirente sin dal momento in cui si è presentato davanti al cassiere.