Discussione:Montaggio

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Cinema
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allora, ho riscritto la voce mettendoci tutto quello che sapevo. Alcune cose sono però da controllare. In particolare l'"ellissi" e la consolle digitale (proprio quella della foto). Rimangono da trattare gli "errori da evitare" (scavalcamenti di campo, montaggio troppo frenetico, etc.) - ho anche l'impressione che manchi qualcosa... boh, magari fate delle ricerche su qualche libro specifico. :)-Lilja 02:49, Giu 18, 2005 (CEST)

controllando la versione francese, potremmo anche noi mettere la storia del montaggio (i registi russi etc). Poi si potrebbe creare un capitolo sul montaggio del sonoro (non è il mio campo) -Lilja 03:11, Giu 18, 2005 (CEST)

Nella parte dedicata alle attrezzature di editing c'è un'imprecisione proprio nel concetto iniziale. In realtà la moviola permette di eseguire un montaggio 'non-lineare' ossia 'diretto'. Cosa vuol dire? Se nella parte di film già montata si ha la necessità di apportare delle modifiche [inserire o togliere un'immagine, allungare o accorciare un'inquadratura, oppure aggiungere o levare un'intera scena] con la moviola è possibile! Si toglie la giunta dove si vuole procedere alla modifica, come da esigenze, e si rifanno le nuove giunte, che sono eseguite con apposito strumento per tagliare e semplice scotch. Dopo le modifiche apportate il montato non conserverà la stessa durata originale. Le centraline analogiche [come quella rappresentata nella foto] non offrono questa versatilità [viene definito editing lineare]: se si ha la necessità di inserire un'inquadratura, questa andrà inevitabilmente a sovrascrivere il montato, cancellandone di conseguenza una parte. In questo caso il montato manterrà sempre la stessa durata. Questo limite obbliga ad un metodo di procedura nell'editing più rigido. Non si utilizza più la pellicola ma nastri analogici, il formato professionale più comunemente usato è il Betacam SP. La loro utilità ha trovato posto soprattutto nelle realizzazioni televisive e nelle dirette di studio, abbattendo notevolmente i costi e i tempi di lavorazione. I film hanno continuato ad essere realizzati in moviola, perchè la creatività ha bisogno di sistemi più malleabili. L'avvento dei sistemi di editing digitale ha rivoluzionato tutto un'altra volta. Hanno permesso di ritornare al montaggio 'non-lineare' ma con tempi più rapidi della moviola ed impiego di meno personale, con un conseguente abbattimento di costi. Inoltre era possibile digitalizzare sia materiale in pellicola che supporti analogici che digitali. Ora la moviola è utilizzata unicamente per assemblare in bella copia [on-line editing] i film e le centraline per assemblare i programmi televisivi e le dirette. Tutto il resto del lavoro [off-line editing ed effettistica] vengono realizzati in digitale. Fra l'altro il digitale sta facendo passi da gigante nella ricerca di nuovi formati in grado di mantenere una valida qualità tale da sostenere il grande schermo: con il formato HD CAM SR George Lucas ha realizzato i suoi ultimi 'Star Wars'. L'HD CAM SR ha già superato per qualità la pellicola 16 mm. Il prossimo obiettivo sarà acquisire la bellezza delle immagini in 35 mm e ci stanno quasi riuscendo. La moviola e le centraline tra qualche anno saranno pezzi da museo. Cari saluti da Numero 30. Editor free-lance e appassoniato di cinema. 11:56, Ago 15, 2005 (CEST)

sulla definizione[modifica wikitesto]

ho ampliato la definizione all'intera fase di montaggio. poi eventalmente andrebbero definiti separatamente montaggio scena, doppiaggio, effetti, mix ecc.

eliminerei pero' dalla definizione il regista che invece va bene quando piu' sotto si parla di montatore; perche' qui si parla di fasi e non di professioni (montaggio sceneggiatura...).
inoltre qualche volta il montatore lavora da solo, altre volte il regista e' montatore e altre a decidere e' il produttore. Togliendo "regista" mi pare che la definizione sia assai piu' rigorosa. - Jipre 13:29, 31 ott 2006 (CET)[rispondi]

Nessuno interviene, passo direttamente al taglio. Jipre 15:38, 6 nov 2006 (CET)[rispondi]

mi sono permesso di correggere un po' la definizione, soprattutto per quanto riguarda la "sincronizzazione": non si può definire sincronizzazione l'accoppiamento (la "messa a ciak") di un sonoro che non è il suono "reale" della scena, ovvero quello inciso contemporanemante alla pellicola in fase di ripresa. L'aggiunta di effetti sonori o elementi doppiati ha più a che fare col montaggio del suono, che comunque segue un montato-guida creato dal montatore della scena durante il suo lavoro. Lubitsch


C'è un errore:

"montaggio può anche essere "interno", realizzato cioè con la cinepresa e non tagliando fisicamente la pellicola: si può ad esempio operare una dissolvenza direttamente in macchina; o fermare la ripresa per poi riprenderla in un secondo momento; oppure effettuare un piano sequenza, raccontando un'intera scena, cambi d'ambiente compresi, senza mai staccare (senza cioè interrompere la ripresa); "

Quello che qui viene chiamato "montaggio interno" è in realtà il cosiddetto "montaggio in macchina", ovvero realizzare i tagli direttamente in ripresa (per es. si stoppa la registrazione durante un'inquadratura, si cambia inquadratura, si riprende la registrazione). Per "montaggio interno" si intendono invece delle strategie di messa in scena (come movimenti di macchina, movimenti degli attori ecc.) che possono, per es., concentrare l'attenzione su un particolare oggetto o azione fino a quel momento tenuto in secondo piano, così come potrebbe fare un taglio di montaggio (che in questo caso staccherebbe sul dettaglio dell'oggetto stesso). In parole povere, è ciò che un regista è obbligato a fare nel caso di un piano sequenza: costruire accuratamente movimenti e tempi all'interno di una stessa inquadratura, cosicché l'inquadratura sia narrativamente autonoma, e non abbia bisogno di altre immagini di supporto (e quindi del montaggio). Non ha a che fare quindi con le scelte espressive prese in fase di montaggio.

Lubitsch

Se parliamo di cinema la moviola non è più usata da nessuno per montare un film. Ora si usano solamente sistemi di montaggio digitali (Avid e Final Cut sono quelli più usati se non gli unici usati, nessuno usa premiere nel cinema o in televisione, non è considerato un programma broadcast). il timecode riguarda esclusivamente i supporti analogici e digitali. Per la pellicola si chiama keycode (pellicole kodak) e mr Code per pellicole Fuji (le due più usate). Il ritmo di un film non dipende assolutamente dal numero di inquadrature montate in un determinato lasso di tempo. anche un piano sequenza può avere u ritmo esasperato. la frase: "In seguito, con l'avvento del sonoro e l'eliminazione delle didascalie, il montaggio divenne più fluido" è scorretta e non vera. le dissolvenze e gli inserti (cosa sono gli inserti? sono inquadrature e quindi il montaggio stesso) sono sempre stati usati, anche nei film muti. tutta la frase è sbagliata. negli anni 50 aumenta il ritmo nei film???? ma dove avete letto queste assurdità? scena: unità di luogo e di tempo (es. dialogo in una stanza) sequenza: luoghi diversi ma unità temporale(esempio un inseguimento che inizia in un palazzo e continua in strada scene diverse - palazzo, strada - ma continuità temporale) modificare la dicitura "montaggio interno" come consigliato da Lubitsch. Sono solo alcuni consigli scusa se sono sembrato un po scortese ma sto scrivendo di corsa. comunque complimenti per aver imbastito questa voce, quando avrò un pò di tempo spero di esserti d'aiuto per migliora. ciao e buon lavoro. Fararden

Modificare il nome della voce[modifica wikitesto]

La voce è intitolata "montaggio" che vuol dire una quantità di altre cose. Credo che la voce andrebbe intitolata "Montaggio cinematografico" --Jipre (msg) 00:11, 29 lug 2017 (CEST)[rispondi]