Discussione:Matteo Muscella

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Ho letto la Vostra voce su Matteo da Messina o da Santo Stefano che è fondata unicamente sulla , Serie dei vescovi di Cefalù con dati cronologici e cenni biografici, a cura di Giuseppe Misuraca, Roma, Tipografia Italo-orientale «S. Nilo», 1960, pp. 53-54. A mio sommesso avviso quella fonte non è del tutto attendibile. Sono infatti esatte le date di nascita e di morte, cioè il 29 luglio del 1652 ed il 22 giugno del 1716. Ed è esatto che il suo nome di battesimo fu Giuseppe Antonio.

A-. Ma non è certamente vero che sia nato a Santo Stefano di Mistretta: Giuseppe Antonio nacque infatti a Messina. Ne sono prova 1-. L’epitaffio posto dal nipote ex fratre sulla tomba di Giuseppe Antonio da lui eretto nella cattedrale di Cefalù (oggi purtroppo rimosso) ove era scritto

D. O. Æ. Patruo, Patrono, Pastori, Veritatis speculo, Tutaminis Scuto, Justitiae Scopulo, Cephaledii, Zangles, Triquetra, Iridi, luminari, Coronidi, Illustrissimo ac Reverendissimo Don Matthaeo Moscella, A S. Stefano credito, Messanae tamen prodito, S.T. Lectori Jubilato, Seraphiciq: Macrocos- mi Prothoduci, Antistiti Cephaludensi, Scientiarum Pharo, Sapientiae Phosphoro, Scholarum Phaebo, Ut, cui Jun. 22. 1716, venenatus libitinae mor- sus XX. lustr. Ann. III. Mens. XI. Episcopatusque XIV. Ex unico charitatis, Religionisque sinu invide averruncans, haud mederi valuit, Immotalitati servetur, Sacrum marmor Obsequen. Marcellus Canonicus Moscella D. S. P. A. O. R. M. DCCXVII. Maii XX Il che confuta l’identificazione di Santo Stefano con Santo Stefano di Mistretta. Oltre a questa testimonianza occorre tenere presente tra le altre 2-. REMIGIO RINZLER nella Hierarcha Catholica afferma: “nat. in loco S. Stephani prope moenia civ. Messanen” che richiama gli atti della Dataria Apostolica del 1700 cioè al momento della nomina a Vescovo. [Nella Hierarchia catholica medii et recentioris aevi pg 155 “ nat. In loco S Stephani prope moenia civ. Messana 29 iul 1652.” in nota Cephaluden. n. 4. L’A. fa riferimento agli atti della P.[Processus Archivi] Dat.[arariae Apostolicae] 1700 f. 131 ss.il che lo renderebbe altamente attendibile per la provenienza , richiamando a Gams (Pius Bonifacius Series Episcoporum Ecclesiae Catholicae , Graz 1957,) pg 946.]

3-. GIUSEPPE CUNEO NEGLI Avvenimenti della nobile Città di Messina occorsi dalli 15 agosto 1695 nel qual giorno si promulgò la scala franca [L’opera è stata pubblicata solo nel 2001 a Messina ma era conosciuta dai ricercatori da molto tempo.. pg 557 del manoscritto pg 917 della trascrizione,] che lo indica come “un villaggio poche miglia distante da Messina”. Il Cuneo però lo dice comunque Messinese, anche se rileva come la distanza tra la casa paterna, posta nel Borgo di San Leo, e il Collegio dei Gesuiti fosse tale da consigliare una permanenza nel cortile del Collegio piuttosto che il viaggio in caso di cattivo tempo. L’A. era , coetaneo di Giuseppe Antonio da lui conosciuto quando per tre anni frequentarono il collegio mamertino dei Gesuiti che afferma: “ti sono paesano, concittadino, e fummo assieme condiscepoli nel Colleggio delli Padri Gesuiti dall’anno 1663 a fino nell’anno 1666; doppo tu ti facesti Religioso, et io seguì nel medesimo Colleggio li studij fino all’anno 1674, nel quale anno incominciò la guerra, ruina e precipitio della nostra città e madre di Messina.” … “E poiché vidde che il nome di “Messinese” si era reso cossì abominevole e odioso, che come una macchia vituperosa non si puoteva cancellare, stimando prudenzialmente che gli puoteva fare danno e gli puoteva essere di qualche impedimento per i suoi avanzi appresso li Ministri Spaguoli e la Monarchia di Spagna, la quale tanto venera la Religione, dall’hora che ebbe il sudetto incontro più non si fece chiamare “Fra’Mattheo di Messina”, ma “Fra’ Mattheo di Santo Stefano”, il quale è un villaggio pochi miglia distante da Messina”.

Infatti Giuseppe Antonio all’atto della professione religiosa assunse il nome di Matteo da Messina e non da Santo Stefano. Solo successivamente preferì, poco prima di divenire vescovo di Cefalù nel 1702, di cambiarlo in Matteo da Santo Stefano. Questa località non era una villa (come allora si diceva) di Mistretta bensì di Messina era cioè Santo Stefano sovrano (cioè superiore oggi Santo Stefano di Briga, frazione di Messina) che unita al borgo extra urbano di San Leo formava a quell’epoca la parrocchia extraurbana di Messina fuori Porta Reale di Santa Maria dell’Arco. Solo quindi l’appartenenza di Santo Stefano alla città di Messina giustifica il cambiamento: altrimenti a che titolo Giuseppe Antonio avrebbe potuto dichiararsi come proveniente da Messina in tutta la sua vita come membro dell’Ordine Francescano e nelle pubblicazioni che come docente a Napoli in San Didaco e a Roma come docente nel convento dell’Ara Coeli?

B-. Devo inoltre correggere il cognome di Giuseppe Antonio da Muscella in Moschella. Come ha rilevato D’ANDREA FRANCESCO in Repertorio bibliografico dei frati minori napoletani , “Gli Autori lo chiamano Muscella, evidente traduzione latina del cognome Mo-schella”. [Napoli, 1973, Dehoniane pg 136 n. 67]

Infatti in latino la c è dura e quindi traducendo in latino il cognome Moschella l’h, che in italiano serve a rendere dura la c, doveva essere esclusa. È per questa ragione che nelle epigrafi scritte in latino il nipote Marcello (che fu prelato di Santa Maria del Mella e Cappellano del Regno di Sicilia) ritenne di rendere foneticamente in latino il cognome con Moscella.

Altri poi ritenendo che il cognome fosse un diminutivo di mosca completò la traduzione partendo dal lemma latino musca e trasformando il cognome in Muscella. Ma è un evidente errore perché in siciliano il diminutivo di mosca non è muschella, come in napoletano, ma moscuzza ed in latino poi questo diminutivo non esiste…

A riprova si può rilevare che il Cuneo, scrivendo in volgare, chiamò Moschella e non Mo-scella o Muscella Giuseppe Antonio.

A ulteriore riprova occorre ricordare che il cognome Moschella è attestato all’epoca relati-vamente a famiglie viventi in Sàvoca, oggi in provincia di Messina mentre delle altre varianti non si trova traccia.

Grazie per l’attenzione che vorrete prestare a questa mia e resto a Vostra disposizione per ulteriori chiarimenti

Roma li 22 giugno 2018

                              Mario Moschella