Discussione:Lonato del Garda

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Dalla voce Maguzzano[modifica wikitesto]

{{W|geografia|agosto 2007}} {{U|Lonato del Garda}} Lonato del Garda è uno dei più estesi comuni della provincia di Brescia a sud-ovest del lago di Garda. Qui si stabilirono, su palafitte, i primi insediamenti uma­ni risalenti all’età del bronzo (1800 anni a.c.). Tale presenza è documentata dai reperti ritrovati nella zona Polada­ Lavagnone e Palude Lunga, nel corso di alcune campagne di scavi; la prima, effettuata nel 1872, porto alla luce testimonianze purtroppo disperse un po’ ovunque.

Un tempo Lonato, ora “del Garda”, era un importante centro di filatura e di commercio della seta. Il reddito pro capite è nettamente superiore alla media nazionale. E’ servito dalla Statale 11 Padana Superiore, dall’Autostrada A4 Serenissima, dalla linea ferroviaria Brescia-Verona, dall’aeroporto “Valerio Catullo” di Montichiari. Dista 22 chilometri da Brescia, 5 dal lago di Garda; nel territorio di sua pertinenza è compreso un breve tratto di lago tra Desenzano e Padenghe chiamato “Lido di Lonato”, appartenuto al comune monastico di Maguzzano fino a quasi tutto il secolo XVIII.

Attorno al capoluogo si distendono numerose località e frazioni. Fra queste da segnalare: Bettola, Brodena, Campagna, Castel Venzago, Centenaro, Drugolo, Esenta, Lido di Lonato, Madonna della Scoperta, Maguzzano, San Cipriano, San Polo, San Tomaso, Sedena. Attraverso queste Lonato confina con tre comuni della provincia di Mantova (Cavriana, Solferino, Castiglione delle Stiviere) e cinque della provincia di Brescia (Calcinato, Bedizzole, Calvagese della Riviera, Padenghe sul Garda, Desenzano del Garda).

La sua estensione di circa 70 chilometri quadrati è agraria e forestale all’80%, pianeggiante e collinare (alcuni punti si trovano ad oltre 220 metri sul livello del mare). La popolazione attiva dei circa 14.000 abitanti è occupata prevalentemente nell’industria (metallurgia, materie plastiche, materiali prefabbricati per l’edilizia ) e nei servizi; parte nell’agricoltura (che dà uva, cereali, foraggi) e nelle aziende avicole oltre a cantine che producono pregiati vini DOC. La cittadina è adagiata sulle amene colline moreniche che da sud-ovest digra­dano verso il Garda.

Il nome “Lonato” è ritenuto da alcuni studiosi derivante da “Lona”, termine celtico con il significato di “laghetto”. Tracce di insediamenti romani esistono nelle località Monte Mario e Pozzo. Importanti, da vedere, le Fornaci romane in località Fornaci dei Gorghi raggiungibili da Via Mantova sulla strada Desenzano-Castiglione delle Stiviere. Una delle sei fornaci rinvenute è stata restaurata: documento eccezionale ed emozionante!

Il paese, distrutto nel 909 dagli ungari, come risulta dal diploma dell’imperato­re Berengario, venne ricostruito e fortifi­cato. Tanti e diversi furono i “tutori” o padroni che in epoca storica, a turno e a più riprese, si palleggiarono il possesso di Lonato e lo sfruttarono, prima in quanto territorio compreso nel Municipium di Verona, poi come borgo fortificato o fortezza. Nel 1516 passò sotto la Repub­blica Veneta, fino all’arrivo di Napoleo­ne: nel 1796 entrava vittorioso in Lonato dopo aver battuto gli austriaci del Wurmser. Assegnato all’Austria, con la vittoria dei franco-piemontesi sugli austriaci alla Madonna della Scoperta nel giugno del 1859 il paese entrò a far parte del Regno d’Italia.

Lo stemma di Lonato raffigura un leone rampante rivolto a sinistra, in atto monumenti storici di Lonato. Prima del 1800 era sormontata da una cupola, quindi venne sopraelevata e ornata di merlatura. Di pochi anni prima è l’orologio, opera di Domenico Crespi di Cremona.

Imponente e severo è il Duomo dedicato a S. Giovanni Battista, la cui costruzione venne iniziata nel 1738 su disegno dell’architetto lonatese Paolo Soratini. L’edificio sorge sui resti di due chiese, erette in successione, la più antica delle quali risale al 1339. Gli altari sono tredici e tutti arricchiti da marmi pregevoli. Di notevole interesse architettonico è la grande cupola nella quale convergono le strutture dell’edificio. Ha una misura di 20 metri di diametro interno e si innalza fino a 60 metri.

La chiesa di S. Maria del Corlo, del XVI secolo, affidata alla Confraternita dei Disciplini, sorge nella zona a nord del centro storico. All’interno, ai lati della porta d’ingresso, si trovano affreschi che rappresentano due lunghe teorie di Santi. Sulla destra si apre una cappella dipinta da Giovanni D’Asolo, con una pala che raffigura la Trinità, di France­sco Paglia; nella cappella di sinistra vi sono affreschi attribuiti a Pietro Maroni o alla sua scuola. La pala che campeggia sullo sfondo raffigura l’Arcangelo S. Michele, porta la data del 1596. Nel ‘600 il Bonometti dipinse il soffitto, mentre il Sepolcro, ornato da statue lignee policrome, e opera del Bolesini.

La chiesa di S. Antonio venne edificata sui resti della precedente, costruita a ridosso del quattrocentesco campanile tuttora esistente. Si compone di tre corpi distinti. La navata centrale, iniziata nel 1590, fu portata a termine nel 1601. Cinque anni più tardi iniziò la costruzione di un secondo corpo, comunicante con quello centrale per mezzo di un rozzo arco. L’altare maggiore è sormontato da gessi in altorilievo. Lo stupendo campanile di epoca romanica mostra una cella campanaria con eleganti bifore.

Il santuario della Madonna di S. Martino fu eretto dopo la peste del 1630, per volontà dei lonatesi. La chiesa, con pianta a croce greca, presenta una cupola emisferica all’interno e ottagona­le all’esterno. Il san­tuario conserva una collezione di ex voto che va dal 1600 al 1800.

La parrocchiale, dedicata a S. Zeno, è la più antica delle chiese di Lonato: infatti la sua prima costruzione risale al V secolo. L’attuale tempio è il quarto che venne edificato nello stesso luogo, avendo subito in varie riprese distruzio­ni. È ad una navata, con facciata a capanna, ed è chiusa da un’abside semicircolare che risale al XII secolo, così databile per il suo caratteristico stile romanico. Di particolare interesse storico è l’abbazia di Maguzzano, possente costruzione che si affaccia sul Garda, gia indicata nelle cronache del X secolo, rifatta nel XV secolo. Pare che in questo convento benedettino abbia dimorato frate Teofi­1o Folengo, alias Merlin Cocai. Per merito di alcuni frati trappisti, che divennero proprietari del convento di Maguzzano, vennero riportate alla luce nella vecchia chiesa, ora parrocchiale, le belle decorazioni policrome dipinte sulle volte e sulle pareti nei primi anni del 1500. Tra gli oggetti sacri ricordiamo una preziosa croce astile di rame dorato con figure simbo­liche.

Sulle colline more­niche del Garda, troviamo Madonna della Scoperta, località che il 24 giugno 1859 vide l’attacco delle truppe piemontesi contro gli austriaci, preludio vittorioso della battaglia di San Martino e Sol­ferino.

Dirigendosi verso la Valtenesi, appena dopo l’abitato di Sedena sorge il castello di Dru­golo. La sua costruzione, forse di origi­ne longobarda, è fatta risalire al X seco­lo. Dopo essere stato riedificato sui fini­re del Trecento, passò in proprietà a parecchie famiglie nobili, fino a quando, nel 1436, fu venduto agli Averoldi. Il castello, di pianta quadrata, ha un ponte levatoio e merla­ture ghibelline ed è tuttora abitato dai proprietari.

Dal punto di vista religioso, fin dai primi barlumi di Cristianesimo, qui diffuso da San Zeno o da missionari mandati da lui o ispirantisi al suo fervore apostolico, Lonato ha sempre fatto parte, come a tutt’oggi, della diocesi di Verona. E le testimonianze della presenza cristiana e dell’attività religiosa sul suo territorio sono altrettanto evidenti e significative quanto quelle “laiche”.

Lonato ha dato i natali a famosi personaggi. Il loro elenco completo in ogni campo richiederebbe molto spazio, ci limiteremo e ricordarne solo alcuni: Arcangelo da Lonato monaco benedettino, musicista; Camillo Tarello agronomo, innovatore; Pier Francesco Zini arciprete di Lonato, umanista, filologo; Paolo Soratini monaco camaldolese, architetto attivo nella prima metà del Settecento; Vittorio Barzoni, dottore in legge, politico e scrittore antinapoleonico; Jacopo Attilio Cenedella, chimico, farmacista, raccoglitore di memorie patrie; Luigi Cerebotani sacerdote, scienziato e inventore; Paolo Chimeri, musicista, maestro del famoso pianista Arturo Benedetti Michelangeli; Ugo Da Como, uomo politico, storico e collezionista d’arte: fu ministro per l’Assistenza e le pensioni di guerra nel 1919 e senatore nel 1920.

Numerose a Lonato le associazioni culturali e sportive e le manifestazioni folcloristiche con feste e sagre che le vedono partecipi e protagoniste; basti ricordare la Fiera regionale agricola enogastronomica commerciale artigianale che si organizza ogni anno nei giorni di Sant’Antonio abate, il mercato del giovedì ed il “Mercantico” che si tiene ogni terza domenica del mese.

L’economia di Lonato si basa sull’agri­coltura, l’industria ferriera, l’artigiana­to, il terziario. Apprezzati sono i pro­dotti locali: vini tipici e D.O.C. come il Lugana, il Groppello ed il superpremiato Vino da Dessert San Martino della Battaglia Gefide; salumi e formaggi.

Al suo interno Lonato racchiude una cittadella scolastica con vari indirizzi che vanno dalle scuole materne alle superiori e l’Istituto di Agraria di San Tommaso. Grandi spazi poi sono stati riservati allo sport con il Palazzetto dello Sport che ospita numerose discipline sportive oltre ai campi da calcio; non manca il tiro al piattello sede che ospita spesso eventi internazionali e mondiali; la pista di Go Kart apprezzata dal grande Michael Schumacher, la frequentatissima scuola di danza di Wilma Giarelli fino ad arrivare ai divertimenti con cinema multisala, discoteche per ogni gusto e scuole di equitazione per piccoli e grandi con maneggio per gite a cavallo alla scoperta delle circostanti colline moreniche.


Jacopo Attilio Cenedella[modifica wikitesto]

Jacopo, o Giacomo?

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