Discussione:Legge elettorale italiana del 1946

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Proporzionale puro?[modifica wikitesto]

Mi permetto di dissentire con l'affermazione che La formula proporzionale [di questa legge] sia stata una delle più pure al mondo.

Guardando i risultati delle Elezioni_politiche_italiane_del_1948 si scopre che il "costo" di un seggio per la DC è stato di 12 740 042 : 305 = 41 770 elettori, il "costo" di un seggio per l'FDP è stato di 8 136 637 : 183 = 44 462 elettori, una differenza notevole. Per i partiti minori la differenza è ancora più sostanziale: per il PRI il costo è stato di 651 875 : 9 = 72 430.

Il sistema è bensì proporzionale puro all'interno delle singole circoscrizioni, ma il metodo del "quoziente imperiale" rende più conveniente (anche se più difficoltoso) eleggere un deputato in una delle circoscrizioni più piccole. Per una circoscrizione con 7 seggi e, diciamo, 700 elettori, bastano 700 / 9 = 78 elettori per eleggere un deputato; in una circoscrizione con 36 seggi e 3600 elettori c'è bisogno di 3600 / 38 = 95 elettori. E, naturalmente, il costo di un deputato nel "collegio unico nazionale" era estremamente più alto. Questo penalizzava particolarmente i partiti più piccoli; mentre la dimensione delle circoscrizioni ha favorito nettamente la DC (la maggioranza delle circoscrizioni più piccole erano a maggioranza democristiana).--Pop Op 14:25, 25 nov 2012 (CET)[rispondi]

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