Discussione:Jumper - Senza confini

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Jumper – Oltre i confini

Film anarchico, (Jumper è fare quello che più ti piace), giovanile, divertente e scanzonato, pura esaltazione, ritmo travolgente, spettacolare e forsennato, fuga con la ragazza, inseguimenti consueti a Doug Liman di The Bourne Identity, Jason, anche lui alla ricerca della verità. Solo che l’abulico Hayden Christensen non è Matt Damon e Rachel Bilson non è la dolce Franka Potente. Chiunque vorrebbe trovarsi nei suoi panni, l’anomalia genetica che permette a Davey, un giovane scappato di casa di autotrasportarsi sfruttando i luoghi che ricorda, anche se non capisce come questo dono funzioni esattamente. Tratto da un racconto sci-fi scritto da Steven Gould, il film che ha come tema la trasposizione è affascinante, già sfruttato da David Cronenber ne La mosca, potersi trovare in un lampo all’interno del Colosseo a Roma, sul Big Ben a Londra, sulle onde in surf alle Figi, nel bel centro del conflitto in Cecenia, sulla sfinge a Luxor, per le vie di Tokio e alla guida di una supercar di lusso. La fatalità che gli permette di scoprire questo dono, ma in esso purtroppo, si ritrova involontariamente immischiato in una guerra centeneria tra Jumpers e giurati paladini, con a capo il canuto Samuel L. Jackson, pronti a ucciderlo. Jumper è capace di raggiungere l’obiettivo di intrattenere per un’ora e mezza di avventura a tutto gas lo spettatore. Jumper è puro intrattenimento, pura esaltazione condita con la bella colonna sonora di John Powell. Sembrerebbe un film vacuo, ma non lo è: in fondo il protagonista lascia il padre violento per cercare la madre (la splendida Diane Lane) che l’ha abbandonato, in realtà costretta per salvare il figlio, e cerca la ragazza, solo lei cerca, dall’età di cinque anni, - era solo te che volevo - e il ritorno al passato, dal fiume ghiacciato alla biblioteca.


di frabel