Discussione:Giuseppe Rovani

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Suggerirei di riprendere una discussione su Giuseppe Rovani.

Vorrei partire da un aspetto che mi pare eclatante nell'attuale formulazione, laddove si dice che: . . . questo incarico gli fu tolto per aver partecipato ai moti del 1848 ed essersi poi arruolato come volontario per difendere la Repubblica Romana. Esiliato in Svizzera, incontrò nel Canton Ticino molti illustri esuli italiani, da Giuseppe Mazzini a Carlo Dossi, da Carlo Pisacane a Carlo Cattaneo. Fu vicino agli ambienti della scapigliatura milanese e profondamente legato a Carlo Cattaneo. A quest'ultimo fu legato da grande amicizia e ammirazione, al punto da mutuarne tratti dello stile letterario, almeno secondo il parere di Niccolò Tommaseo. Fu anche amico del pittore pavese Cherubino Cornienti. Con l'apparente mitigarsi della dominazione austriaca, rientrò a Milano nel 1851 . . .

Ora, riguardo alla importanza dei rapporti interpersonali fra Rovani e gli altri personaggi menzionati nulla da obiettare.

Però scritto così viene fuori che Rovani avrebbe conosciuto Carlo Dossi durante un periodo di esilio politico di entrambi, in una forbice cronologica fra il 1849 (caduta della Repubblica Romana) e il 1851 (rientro di Rovani a Milano). Il problema è che a quel tempo Dossi (come correttamente si evince dal lemma specifico) aveva pochi mesi di vita e comunque non trovo da nessuna parte che sia mai stato esule politico in Svizzera.

Tuttavia il richiamo interpersonale fra i due sarebbe da mantenere, perché reale (sebbene riferito ad un periodo storico di qualche decennio successivo) e culturalmente importante (sebbene forse più per l'impronta lasciata da Rovani nel più giovane Dossi che non viceversa),tanto è vero che Rovani è frequentissiamente citato tra l'altro nello zibaldone "Note Azzurre" di Carlo Dossi.

--Marco De Donno (msg) 18:11, 20 lug 2017 (CEST)[rispondi]