Discussione:Gianluigi Marrone

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Citazione di citazione[modifica wikitesto]

A dimostrazione della giustezza dei canoni wiki, ammettere citazioni di citazioni produce pasticci. Quello che si legge nella voce sul caso Orlandi mi pare inestricabile.

Sul fatto che Marrone se ne fosse occupato la nota rinvia a Gigante (agenzia Adista), il quale rinvia al "giornalista dell’Espresso Pino Nicotri (nicotri.blogautore.espresso.repubblica.it)", secondo cui "il dirigente del parlamento italiano che inviò in Vaticano le rogatorie con le quali i magistrati italiani chiedevano di interrogare sul caso Orlandi alcuni prelati, è la stessa persona che in Vaticano ricopriva l’incarico di magistrato unico e che in tale veste rispose no alle sue stesse rogatorie. Cioè proprio Gianluigi Marrone".

Già c'è un evidente salto logico, visto che le rogatorie le richiede la magistratura penale (al più per il tramite del Ministero degli affari esteri) e non mai un funzionario del Parlamento, foss'anche dell'Ufficio legale. L'unica possibilità astrattamente immaginabile, che si sia fatto tramite di una rogatoria assunta da una Commissione parlamentare di inchiesta nell'esercizio dei poteri dell'autorità giudiziaria, è da escludersi per il fatto che non risulta che alcuna Commissione abbia mai rivolto tale tipo di istanze al Vaticano (e neppure che abbia avuto tra le sue competenze quella di accertare fatti in ordine alla sparizione della Orlandi; l'unico margine di intersecazione tra palazzo San Macuto ed il Vaticano fu quello delle Commissioni Sindona e P2 in ordine allo IOR ed ai due suoi dirigenti che ripararono dietro le mura leonine durante l'inchiesta penale italiana).

Ma le incongruità non finiscono qui.

Secondo Nicotri citato da Gigante la fonte di questa assurdità sarebbe nientemeno (guarda la coincidenza) che una delle sorelle di Emanuela Orlandi, "da anni impiegata presso l'Ufficio legale della Camera": essa avrebbe assistito all'inverosimile balletto ("Il suo capufficio - scrive Nicotri - prima gira da Montecitorio al Vaticano le richieste italiane di interrogare alcuni cardinali e poi dal Vaticano gira a se stesso a Montecitorio le risposte negative") delle carte riguardanti sua sorella.

Mi pare cene sia a sufficienza per proporre l'eliminazione del riferimento ad Emanuela Orlandi dai casi di cui si occupò Marrone: a meno che qualcuno non dimostri, con citazioni meno involute od autoreferenziali, che da giudice vaticano rispose ai giudici italiani, o che da capo ufficio legale della Camera dei deputati rivolse un qualche tipo di rogatoria che rientrasse nelle sue competenze.--Consbuonomo (msg) 11:34, 28 dic 2009 (CET)[rispondi]