Discussione:Favola

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Etimo di favola[modifica wikitesto]

Non ho trovato da nessuna parte conferma che favola derivi da fabula (nel senso di piccola fava, diminutivo che pure esiste). E' quantomeno inverosimile che tale etimologia sia corretta, considerato che in latino il termine fabula significa anche, appunto, favola. In mancanza di una fonte affidabile mi prendo la libertà di cancellare... Dave4mame (msg)

Scusate ma chi l'ha detto che la favola ha come protagonisti solo animali o più raramente oggetti inanimati e piante, ci sono anche favole con esseri umani. una su tutte la favola di Hermes è il taglialegna scritta solo da Esopo(che per inciso le ha inventate le favole) non mi permetto di modificare, ma credo che non sia del tutto corretto quello che c'è scritto. se qualcuno ha informazioni più approfondite delle mie lo prego di rispondermi. Stewe

Morale nelle favole[modifica wikitesto]

Nel capitolo "Caratteristiche", per differenziare favole e favole, si dice "La morale è assente nelle favole". Mi sembra un giudizio opinabile, specialmente se espresso così seccamente. Noto che nella voce "Favola", nell'analogo capitolo "Le caratteristiche", è scritta una cosa assai diversa: "c'è sempre una morale, anche se non espressa chiaramente come nella fiaba, che insegna a rispettare gli anziani e la famiglia, ...". Non mi sento sufficientemente competente per correggere il testo (o i testi). Se qualcuno fosse in grado di farlo ... --Gaux (msg) 19:02, 11 feb 2011 (CET)[rispondi]

appendice Scia[modifica wikitesto]

Ritengo opportuno che la voce "favola" venga bonificata al più presto nella sua abnorme appendice dedicata ad un autore il cui rilievo non mi pare paragonabile a quello degli scrittori citati come rappresentativi dei secoli precedenti

Scusi per il mio italiano - sono tedesco e scrivo normalmente per la wikipedia tedesca. Questo appendice e apparso due volte nella voce tedesca "Fabel", vedi [1] e è stato cancellato due volte. È pubblicità e credo che non è un testo per la wikipedia. --Rarus (msg) 00:19, 18 gen 2013 (CET)[rispondi]
Di seguito il testo incriminato spostato dalla voce, in attesa che si valutino pertinenza, autorevolezza e rilievo per poterlo inserire nella voce. --Phantomas (msg) 08:35, 22 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ora, inizio del XXI sec., inaspettatamente, la favola subisce una rivoluzione letteraria grazie all’opera dello scrittore Sabatino Scia, napoletano, autore di più di duecento favole, da lui definite “favole di protesta occidentale”; come lo stesso Esopo e Fedro, ha scelto il genere favola quale genere principale e allo stesso tempo genere-portavoce della propria attività creativa. La favola, adesso, attraverso il lavoro di rinnovamento di Sabatino Scia, non è più il semplice mezzo per raccontare la vita, uno strumento per mettere in scena i vizi dell’uomo, i vizi della società e i problemi della natura stessa, ma è il teatro stesso nel quale i vizi si manifestano in modo del tutto spontaneo. “…E si sa che nelle favole, fatte a posta per protestare, ogni cosa si muove, ride, piange, si arrabbia, parla, gioca…; e lì nei banchi frigorifero, improvvisamente, i pesci surgelati iniziarono a dialogare tra di loro! – Ciao bell’ombrina. Da quanti anni sei nel ghiaccio?...” (Sabatino Scia, Miao. Mangia piano amoruccio mio ché sei un tesoro; da Unafavolaperprotesta.com.) I protagonisti non sono sempre animali: Sabatino Scia arricchisce le sembianze dei personaggi inserendo Cose, Esseri ed Elementi stessi della natura. Essi interagiscono tra loro naturalmente, mettendo in mostra il proprio apparire e il loro essere. Le pelli degli animali, le forme e sembianze degli oggetti, le caratteristiche degli elementi sono i veri abiti dei personaggi, non dei semplici costumi. Tutti, nessuno escluso; hanno il ruolo di svelare il carattere profondo delle diverse nature umane. Le favole: L’1, Il Molto e il Poco, I ricordi del cane mastino, ovvero, Mostar, paesi in guerra, sono un’evidente prova del molteplice uso delle diverse nature dei personaggi. Le favole di Sabatino Scia hanno la forma dialogica schietta e diretta e gli animali si parlano tra loro usando le astuzie degli uomini cercando di uscire sempre da situazioni ingarbugliate. Sono animali che pensano, che agiscono di conseguenza come gli animali nelle favole di Esopo. C’è una differenza: non pretendono di fare la morale, accettano con una forma di saggezza gli eventi e cercano la loro vita nel bosco, che è il loro spazio, il più confortevole possibile. Anche loro, come gli uomini, debbono impararare a procacciarsi cibo e a non diventare essi stessi cibo degli uomini. Conoscono le loro capacità, il grado di intelligenza e così anche fra loro come fra gli uomini, i più furbi hanno la meglio. Nell’opera di Scia, la favola non è più metafora artificiosa dell’esistenza, è l’esistenza stessa, un’esistenza perpetuamente agente. Come ha commentato il filosofo Aldo Masullo, in riferimento al lavoro artistico di Sabatino Scia: “Quando per "mondo" s'intende quel che noi di fatto siamo, allora la favola non è il racconto del mondo, il mondo raccontato, ma è il mondo stesso, ciò che appare, il "fenomeno". Noi siamo il racconto, e non altro. Il racconto è tutto.” La decisione di Scia di adoperare questa rottura con la tradizione classica e moderna è un altro punto che determina la rivoluzione di questo genere letterario. Questa innovazione stilistica si presenta con grande genuinità e naturalezza, poiché la favola, diventando vita, insegna, automaticamente, con la semplice comprensione di essa. Un invito dunque, da parte dello scrittore e da parte di questa forma d’arte, a una lettura più attenta agli eventi della vita. Come sostiene Mario Luzi: “In un'epoca poco attenta e poco disposta agli usi metaforici della vita, la favola, genere metaforico per antonomasia, per sopravvivere ha bisogno di trasformarsi in vita concreta.” Sabatino Scia ha per primo compreso quest’esigenza della favola contemporanea, scegliendo questo genere artistico come proprio stemma per una “civile protesta alla società occidentale”. La protesta favolistica qui attuata non è più la protesta dell’uomo immerso in una dimensione contadina (dimensione favolistica di Esopo), né dell’uomo sottomesso a schiavitù di un grande impero (dimensione favolistica di Fedro). La protesta della favola sciana è diretta a ogni tipo di insidie dell’umana società. La favola di Sabatino Scia ha la pretesa dell’universale, riferendosi al moto dei corsi e ricorsi storici. “Un compito arduo quello del favolista. Sabatino è un poeta che ha scritto la strada più difficile e meno responsabile..” dichiara Alda Merini, la quale ha collaborato con Scia, commentando le sue favole, alla realizzazione dei libri Alda e Io, vincitore del premio Elsa Morante ragazzi, e Favoleggiamo edito da Mursia. Lo stile non prosastico, sostenuto da una cadenzale melodia delle parole e dei discorsi, è rappresentazione della flessibilità e plasticità della vita, “..Non c’è dubbio che Sabatino Scia ha un talento narrativo innato…la sua è una capacità sorgiva che nasce prima di tutto dall’impostazione della voce, dalla capacità di comporre le parole, di dare loro un ritmo, una velocità …” (Dacia Maraini).

Dai, ma questa è pubblicità bella e buona. Andrebbe ricancellato. -- Loremanda 10:46, 26 mar 2014 (CET)[rispondi]

Per tranquillità di Loremanda, consiglierei a Loremanda stesso, e a chi eventualmente si prende il disturbo di commentare o chiedere la cancellazione di voci che in definitiva non nuocciono a nessuno, di leggere almeno o, se troppo impegnativo, di informarsi sull'oggetto che mettono alla gogna. Nemo profeta in patria est. Si segnalano, in particolare, favole quali 'L'1' o 'Il Mastino Postino' grazie. -- Utente: Orco64

Orco64 (o forse Sabatino Scia) non è un problema di informazione, la favolistica mi piace e studio letteratura da anni. Mi sembra però che tu non abbia ben chiaro i principi su cui si fonda wikipedia...dici che "non nuocciono a nessuno", non è così, pensa se ogni persona che scrive poesie o racconti su internet (o pubblichi qualche libro) si dedicasse non solo una pagina su wikipedia, ma provasse a inserirsi in una tradizione letteraria: "Tizio ha rinnovato il genere di poema epico nel XXI secolo perché ha fatto questo e quello, Caio la pensa così sul dialogo socratico e ne ha ribaltato i canoni scrivendo questo"...non sarebbe più cultura diventerebbe informazione spicciola. Io posso leggere le favole che mi consigli, ma anche se mi piacessero non acconsentirei alla pubblicazione su wikipedia. Oltretutto è proprio 'l modo che ancor mi offende, il modo in cui hai inserito Sabatino Scia all'interno del canone favolistico...ma come: dopo che uno si legge secolo per secolo la storia della favola attraversando i nomi da Esopo a Calvino, arrivati al XXI secolo mi metti un "nel XXI secolo la favola cambia grazie a Sabatino Scia"...mi sembra un po' troppo, considerato che nel XXI secolo ci sono anche altri favolisti. Orco64 ti incoraggio ad approfondire la pagina della favola secolo per secolo, magari scrivi proprio qualcosa sulla favola del XXI secolo e se credi che all'interno di questo contesto un Sabatino Scia sia importante dimostralo attraverso una bibliografia, degli studi che sono stati fatti e che diano autorità al tuo pensiero. In quel caso stai sicuro che nessuno ti cancellerà quello che scrivi. -- Loremanda 16:23, 12 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Loremanda, non desidero avviare una polemica che porterebbe a poco. Non sono Sabatino Scia, ma uno dei suoi lettori. Conosco i principi di wikipedia e so che non è pensabile che chiunque abbia scritto o concepito un rigo ne meriti la citazione o la pubblicazione. Tuttavia, so anche che Scia ha diverse pubblicazioni al suo attivo (v. www.una favolaperprotesta.com) e collaborazioni con nomi illustri della cultura italiana: Mario Luzi, Dacia Maraini e anche la compianta Alda Merini, con la quale ha scritto un libro di favole a quattro mani che ha vinto il Premio Elsa Morante Ragazzi nel 2007 (se ti interessa v. http://www.positanonews.it/articolo/85944/letteratura-a-napoli-il-premio-letterario-acute-elsa-morante-ragazzi). Mi permetto di non credere che questi nomi abbiano rischiato la loro reputazione per sostenere un autore che non ritenessero minimamente valido. Se poi anche loro siano o siano stati dei prezzolati, non so dirtelo, ma spero di no, altrimenti tutte le opinioni che ci scambiamo in questo contesto non hanno il minimo valore. Il confronto con i nomi da te citati è un po' improprio, in quanto parliamo di una tradizione plurisecolare, e in ogni caso anch'essi a suo tempo avranno faticato per affermarsi... nel XXI secolo mi insegni che la favola non ha più l'attenzione che meriterebbe e che ancora nel secolo scorso manteneva...per cui se oggi un autore quale Sabatino Scia si occupa e preoccupa di mantenere in vita il genere, ben venga... Orco64 12:08, 13 mag 2014

Perfetto, allora ripeto quello che ti ho scritto in conclusione del mio commento precedente: ti incoraggio a scrivere la storia della fiaba nel XXI secolo. Se non ricordo male ci sono anche Rushdie, Grossman, Moresco (e non so quanti altri) che si sono dedicati alla favolistica in questo secolo. All'interno di questo contesto potrai inserire anche Scia, supportando il suo inserimento con delle fonti e note appropriate che derivino proprio dai nomi che hai fatto. Se inserirai Scia in questo modo credo che nessuno si permetterà di cancellare quello che scrivi -- Loremanda 18:58, 13 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Favola. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 18:44, 1 mag 2018 (CEST)[rispondi]