Discussione:Fasana

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Scusami, ma dire che le isole Brioni fanno parte del comune di Fasana è vandalismo? Dire che tali isole sono di fronte a Fasana non era chiaro che facessero parte di tale municipalità, almeno in modo esplicito (ad esempio potevano essere un comune a se). Dici che non rispetto il lavoro altrui? Anzi, è giusto il contrario. lo rispetto molto. E poi tutti i link che ho messo NON sono personali, bensì di istituzioni (CI) legalmente riconosciute dalla regione istriana e dai statuti comunali delle municipalità che li ospitano e supportate dal Governo Italiano. Pensaci meglio prima di parlar male di un utente che voleva solo aggiungere delle informazioni, tra l'altro esterne.

censimenti[modifica wikitesto]

Buongiorno,

scrivo questa discussione per parlare dei censimento asburgici e italiani tenutisi in Istria, argomento che, da quanto ho potuto constatare, è stato oggetto di dibattiti negli anni precedenti. Ora, nella voce si afferma: "Storicamente circa la metà dei fasanesi è stata di madrelingua italiana (il 53,6% secondo il censimento austriaco del 1910, che divenne il 100% secondo il censimento italiano del 1921, considerato in seguito poco rappresentativo della realtà dell'epoca). Come altrove in Istria, la gran parte della popolazione è esodata negli anni successivi al 1945"

Che il censimento del 1921 sia assai contestabile è un fatto ormai assodato, come sostenuto nelle opere di Carlo Schiffrer, Raoul Pupo e Olinto Mileta Mattiuz. In questa voce si dice giustamente "considerato in seguito poco rappresentativo della realtà dell'epoca", ma in altre voci invece ho osservato frasi come "di scarsa validità scientifica". Quest'ultima affermazione mi sembra un po' eccessiva. Il motivo per cui il censimento del 1921 è considerato, appunto, poco rappresentativo della realtà dell'epoca, è da far risalire alla brusca diminuzione della componente croata, a vantaggio di quella italiana. Questo, però, non è dovuto a un sistematica volontà italiana di "italianizzare" il quadro etnico istriano, ma ad una serie di fattori, quali:

-la spontanea dichiarazione da parte di slavi fortemente bilingui, i quali, privi di una forte identità nazionale, si dichiaravano a seconda del regime politico italiani o slavi. Chiaramente si dichiaravano croati sotto l'Austria (più favorevole agli slavi che agli italiani) e italiani con l'arrivo del Regno d'Italia (un paese che perseguiva una politica ostile nei confronti del mondo jugoslavo); -la scarsa conoscenza della situazione locale da parte degli impiegati, che registravano come italiani degli slavi perfettamente bilingui; -la volontà di alcuni funzionari di dimostrare l'assoluta italianità dell'Istria.

Del resto, il censimento era stato basato sulla lingua d'uso, e non sulla lingua materna. C'è da dire, però, che in alcuni casi individui italiani vennero indicati come croati per via del loro cognome che terminava in -ich. Tutte le informazioni le trovate nel saggio di Carlo Schiffrer "La questione etnica ai confini orientali d'Italia) e nell'opera di Olinto Mileta Mattiuz, "Ipotesi sulla composizione etnica in lstria, Fiume e Zara". Nell'opera di Schiffrer, riferendosi al censimento italiano del 1921, si afferma "le falsificazioni non sono né generali, né sistematiche, anzi non di rado i suoi dati sono più favorevoli agli Slavi che non nei censimenti austriaci" (pagina 22).


Ora veniamo al censimento del 1910. Quest'ultimo venne criticato sia dagli slavi che dagli italiani. E questo a ben ragione: in comuni controllati dagli italiani gli slavi erano sottostimati, mentre in comuni controllati da slavi gli italiani erano sottostimati (pagina 22-23). E' il caso di Zumesco (con una forte presenza italiana secondo i censimenti asburgici, a netta maggioranza slava secondo quello del 1921) e Zamasco (totalmente slava secondo i censimenti austriaci, con una forte minoranza italiana secondo quello del 1921).

Carlo Schiffrer quindi prende come base per le sue analisi il censimento 1921, ma effettuando delle grosse modifiche. In particolare, l'autore sostiene che: -vanno accettate per buone quelle proporzioni tra le nazionalità che si mantengono costanti nei censimenti; -nel caso di dati in contrasto vanno scelte le cifre più favorevole agli slavi, fatto salvo nei comuni controllati dagli slavi (pagina 23)

A ciò poi andrebbe aggiunta l'analisi dei singoli casi. Per esempio, il censimento del 1910 registra importanti presenza slave a Crassiza e Piemonte d'Istria. Secondo Olinto Mileta Mattiuz, tali dati sono però errati, tanto che nei censimenti del 1880,1890, 1900 e 1921 le suddette località erano compattamente italiane (vedasi "I CONFINI ETNO-LINGUISTICI NELL'ISTRIA INTERNA E NEL CARSO I STRIANO. ANOMALIE NEI RILEVAMENTI ASBURGICI").

Veniamo ora al caso di Fasana.

Si prendono per buoni i dati del 1910, asserendo che storicamente META' dei fasanesi erano italiani. Non si specifica invece da chi era costituita l'altra metà.

In realtà, i censimenti del 1880, 1890, 1900 e 1921 avevano indicato la località come a netta maggioranza italiana (per i dati consultare l'opera di Guerrino Perselli, ora disponibile online). Nel censimento del 1910, invece, vengono registrati 958 italiani, 354 tedeschi, 138 sloveni, 113 croati. Possiamo anzitutto constare che i tedeschi erano più degli slavi e, per di più, metà di quest'ultimi erano sloveni. I tedeschi e gli sloveni non sono assolutamente una popolazione autoctona nel territorio polesano (infatti non sono segnalati come tali nell'opera di Schiffrer o in quella di Egidio Ivetic, "Un confine nel Mediterraneo: L’Adriatico orientale tra Italia e Slavia (1300-1900)"). Infatti, nella seconda metà dell'800 il comune di Pola (di cui Fasana era parte) aveva subito un boom demografico, dovuto all'immigrazione in loco di popolazioni provenienti da tutto l'Impero asburgico. In più, Pola era una formidabile piazzaforte militare: infatti, buona parte dei tedeschi e degli sloveni nel comune di Pola erano militari asburgici ("Una lettura del censimento asburgico del 1910" di Francesco Scabar). Guardando l'andamento demografico di Fasana, si può notare come ci sia stata una forte espansione tra il 1890 e 1900 (+ 400 abitanti quasi) e, soprattutto, tra il 1900 e il 1910 (+ 700 abitanti!!!). Questa presenza scomparve dopo il 1918, poiché i nuovi arrivati tornarono nei propri territori d'origine (vedasi nuovamente l'opera di Schiffrer). Gli italiani quindi storicamente erano ben più della metà della popolazione, anche se si considerano i croati di Fasana come totalmente autoctoni (cosa che non erano).

Ritengo quindi opportuno modificare la voce in oggetto.

--Besanes003 (msg) 13:00, 4 feb 2022 (CET)[rispondi]