Discussione:Crisi di salinità del Messiniano

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In data 22 giugno 2007 la voce Crisi di salinità del Messiniano è stata sottoposta a un vaglio.
Consulta la pagina della discussione per eventuali pareri e suggerimenti.

Ci vorrebbe qualcuno che conosca anche il tedesco, la voce tedesca sembra contenere info a latere delle solite american tuned.--Bramfab Parlami 15:09, 6 mar 2007 (CET)[rispondi]

E va bene! la voce è tradotta. Però si può fare di più: per esempio il capitolo delle cause è un po' magro e manca una descrizione delle facies affioranti in italia (Vena del Gesso etc.) con i relativi meccanismi deposizionali. Inoltre vi sono diversi schemi relativi all'ambiente sedimentario, da vari articoli specialistici, che potrebbero essere semplificati e inseriti nell'articolo. Posso occuparmene nelle prossime settimane. Ciao :-) --Antonov 22:37, 7 mar 2007 (CET)[rispondi]

Sono d' accordo anch'io, vi e' molto di piu' da mettere, anche perche' il tono della voce inglese mi sembra che fosse un semplice riassunto del testo di Hsu, prometto di contribuire. Essendo una enciclopedia aggiungerei anch eun apragrafo sull' importanza economica di molti corpi sedimentari messiniani (gesso, anidriti, salgemma e sali di potassio, reservoir a gas ...). In piu' vi sono molte voci a latere (ossia i link rossi) che aspettano --Bramfab Parlami 10:02, 8 mar 2007 (CET)[rispondi]

Inserito il rimando dalla voce Messiniano (che sarebbe il caso di rimpolpare).--Antonov 21:30, 11 mar 2007 (CET)[rispondi]

Hai la possibilita' di mettere i riferimenti bibliografici per le figure inserite? Ora le fonti sono sempre piu' richieste in wiki.--Bramfab Parlami 16:29, 12 mar 2007 (CET)[rispondi]

Ecco fatto --Antonov 23:07, 12 mar 2007 (CET)[rispondi]

La voce mi sembra sufficientemente completa: resterebbero per renderla esauriente dei cenni su:

  • attività diapirica delle evaporiti messiniane nel mediterraneo
  • utilizzo preindustriale e industriale delle evaporiti

Se qualcuno ha informazioni in proposito.... --Antonov 10:38, 18 mar 2007 (CET)[rispondi]

Sui dipiari messinaini non so nulla, vi e' materiale su fenomeni simili nel Med relativi a 'diapiri e vulcani di di fango' ma non credo siano messianiani. Inserirei anche un paragrafo su quelle "pozze' sottomarine con acque sature di sali originatesi dalla risaluta sul fandale di brine dovute ai depositi messiniani. Sui riflessi economici mi sembra che ci sia da ricercare materiale per: coltivazione dello zolfo, estrazione salgemma per fini alimentari e per produzione bicarbonato di sodio da parte della Solvay a Rosignano, estrazione sali di potassio (Calabria? o Sicilia), uso "edilizio' ed industriale del gesso, infine i giacimenti ad idrocarburi nei sedimenti clastici tardo messiani lungo il bordo padano dell' Appenino sett. Per ognuno di questi punti farei un cenno, con rimandi e link a singole voci. Vorrei anche approfondire alcune tematiche come la suddivisione in subbacini e loro evoluzione, inserire figure colori. Purtroppo in questo periodo il mio tempo libero non e' molto e riesco a d usarlo piu' proficuamente in piccoli interventi sparsi, che in scritture estese di testo. --Bramfab Parlami 11:53, 19 mar 2007 (CET)[rispondi]

Pesci e crisi di salinita'[modifica wikitesto]

Quanto scritto sulla variazioni ittiche nel Med e' decisamente interessante, ma si puo' mettere una citazione che indichi che l'attuale fauna ittica sia stata selezionata dalla crisi di salinità' messiniana e non dalle piu' recenti fasi glaciali? Abbiamo testimonainze fossili plio-pleistoceniche che mostrano variano di fauna marina da tropicale o subtropicale a subglaciale? --Bramfab Discorriamo 19:12, 30 dic 2008 (CET) Ora dovrebbe essere sufficientemente referenziato.--Etrusko25 (msg) 12:37, 31 dic 2008 (CET)[rispondi]

Linguaggio e chiarezza[modifica wikitesto]

non me ne vogliano autori,traduttori,estensori della voce,ma è evidente che alcuni contributi siano da migliorare,in special modo:

  • "Cause della chiusura dello Stretto di Gibilterra"
  • "Ciclicità e bilancio idrico"
  • "Modelli deposizionali"

dove il linguaggio iniziatico rende faticosi e poco comprensibili questi paragrafi; inoltre ogni fine paragrafo reca generiche parentesi,per esempio:

(Garcés et al., 1998),(Gutscher et al., 2002)

tipiche delle tesine,invece di rimandare alle note in fondo alla voce la corretta citazione di opera e autore. Siamo d'accordo che ogni contributo è prezioso e di sicuro questi paragrafi aggiungono dati alla voce,ma su Wikipedia non c'è da compiacere il barone che ti dà il voto o pubblicare estratti di propri lavori scolastici,c'è piuttosto da divulgare.--Kiko 64 (msg) 17:15, 24 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Il linguaggio utilizzato non è "iniziatico", ma scientifico: una voce enciclopedica ha il dovere di utilizzare una terminologia scientificamente corretta, come del resto è nelle linee guida per la redazione delle voci stesse. I problemi di linguaggio che evidenzi sono in parte reali, ma riguardano più che altro la terminologia geologica e potrebbero essere risolti facilmente con note di spiegazione. Quanto alle citazioni, quelle che segnali sono dovutamente riportate in bibliografia e riguardano fonti indispensabili, senza le quali quanto scritto non sarebbe supportato: semplicemente non sono state ancora uniformate come altre secondo il formato più corretto (la voce è a più mani ed è stata scritta in un periodo di tempo piuttosto lungo). E' una cosa che puoi fare anche tu se hai tempo. Infine, l'asserito intento encomiastico non c'entra ovviamente nulla, e non ha alcun senso tirare in ballo una osservazione di questo tipo, inutilmente offensiva e ai limiti del trollaggio: i paragrafi in questione sono essenziali per la comprensione del fenomeno oggetto di questa voce. Saluti --Antonov (msg) 13:24, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Intervento critico sconosciuto[modifica wikitesto]

Mi sembra che tutto l'articolo sia impostato su lavori vecchi e pertanto alle conoscenze attuali risulta piuttosto ambiguo e fantasioso. Di recente è uscito un rapporto del CIESM dove sono contenute le prove scientifiche più recenti. In particolare vi si trova un quadro stratigrafico che è attualmente quello accettato dalla comunità scientifica. Suggerirei di rifarsi a quel testo.

Il capitolo delle evidenze (prove) sperimentali in realtà contiene delle ipotesi, molte delle quali si stanno rivelando fale o male interpretate. E' molto generico è impedisce di capire veramente lo stato dell'arte. La parte di questo capitolo che inizia con "Una carota era costituita da sedimenti contenenti gusci calcarei di..." è totalmente priva di senso, queste non sono prove, sono illazioni spericolate di seconda mano. I fatti che si riferiscono al canyon del Nilo sono privi di attendibilità perché si rifanno ad un'errata citazione di un lavoro russo. Le età dei sedimenti contenuti nel canyon non sono note. Così come non è conosciuta l'età dei canyon stessi.

Prima di tutto consiglio all'autore dell'intervento qui sopra di firmarsi (se non di registrarsi), se non altro per dovere di correttezza. In seconda battuta faccio osservare che nessuna delle critiche esposte è supportata da citazioni concrete di letteratura scientifica o siti web attendibili. In queste condizioni diventa impossibile (e comunque improduttiva) qualunque discussione. Consiglio all'intervenuto di riportare le citazioni estese dei lavori cui fa riferimento come base su cui discutere eventualmente la revisione della voce. Saluti. --Antonov (msg) 17:07, 27 mar 2011 (CEST)[rispondi]

Non volevo essere troppo polemico, ma sono coumunque convinto di quello che ho detto. Ad onor del vero la maggior parte delle idee esposte nel testo non sono citate. Di seguito vi propongo una letteratura scientifica che andrebbe esaminata prima di redigere una voce sulla Crisi, io sono uno degli autori; questa letteratura rappresenta la ricerca di un gruppo multidisciplinare che ha le sue idee e che differiscono sostanzialmente da quanto esposto dall'ipotesi classica del disseccamento. Queste idee sono sostenute con argomentazioni scientifiche. In questo genere di indagini le pubblicazioni più recenti sono ovviamente importanti, restare alla vecchia visione delle cose è molto riduttivo. Buon lavoro.

http://www.ciesm.org/online/monographs/Almeria.html

1.ROVERI M., LUGLI S, MANZI V, SCHREIBER B.C (2008). The Messinian Sicilian stratigraphy revisited: new insights for the Messinian salinity crisis. TERRA NOVA, vol. 20; p. 483-488, ISSN: 0954-4879

2. ROVERI M., BERTINI A, COSENTINO D, DI STEFANO A, GENNARI R, GLIOZZI E, GROSSI F, IACCARINO S.M, LUGLI S, MANZI V, TAVIANI M (2008). A high-resolution stratigraphic framework for the latest Messinian events in the Mediterranean area. STRATIGRAPHY, vol. 5; p. 323-342, ISSN: 1547-139X

3. ROVERI M., MANZI V (2006). The Messinian salinity crisis: looking for a new paradygm?. PALAEOGEOGRAPHY PALAEOCLIMATOLOGY PALAEOECOLOGY, vol. 238; p. 386-398, ISSN: 0031-0182

4. MANZI V, ROVERI M., GENNARI R, BERTINI A, BIFFI U, GIUNTA S, IACCARINO S.M, LANCI L, LUGLI S, NEGRI A, RIVA A, ROSSI M.E, TAVIANI M (2007). The deep-water counterpart of the Messinian Lower Evaporites in the Apennine foredeep: the Fanantello section Northern Apennines, Italy. PALAEOGEOGRAPHY PALAEOCLIMATOLOGY PALAEOECOLOGY, vol. 251; p. 470-499, ISSN: 0031-0182

5. MANZI V., LUGLI S., RICCI LUCCHI F., ROVERI M. (2005). Deep-water clastic evaporites deposition in the Messinian Adriatic foredeep (northern Apennines, Italy): did the Mediterranean ever dry out?. SEDIMENTOLOGY, vol. 52; p. 875-902, ISSN: 0037-0746

6. ROVERI M., MANZI V., RICCI LUCCHI F., ROGLEDI S. (2003). Sedimentary and tectonic evolution of the Vena del Gesso basin (Northern Apennines, Italy): Implications for the onset of the Messinian salinity crisis. GEOLOGICAL SOCIETY OF AMERICA BULLETIN, vol. 115/4; p. 387-405, ISSN: 0016-7606

7. ROVERI M., BASSETTI M.A., RICCI LUCCHI F. (2001). The Mediterranean Messinian salinity crisis: an Apennine foredeep perspective. SEDIMENTARY GEOLOGY, vol. 140; p. 201-214, ISSN: 0037-0738

8. ROVERI M., LUGLI S, MANZI V, SCHREIBER B.C (2008). The shallow- to deep-water record of the Messinian salinity crisis: new insights from Sicily, Calabria and Apennine basins. In: F. BRIAND. CIESM 2008. The Messinian Salinity Crisis mega-deposits to microbiology - A consensus report. vol. CIESM Workshop Monographs, 33, p. 73-82, MONACO: CIESM

9. LUGLI S, MANZI V, ROVERI M. (2008). New facies interpretation of the Messinian evaporites in the Mediterranean. In: F. BRIAND. CIESM 2008. The Messinian Salinity Crisis megadeposits to microbiology - A consensus report. vol. CIESM Workshop Monographs, 33, p. 67-72, MONACO: CIESM

10. ROVERI M., MANZI V, GENNARI R, IACCARINO S, LUGLI S (2008). Recent advancements in the Messinian stratigraphy of Italy and their Mediterranean-scale implications. BOLLETTINO DELLA SOCIETA' PALEONTOLOGICA ITALIANA, vol. 47; p. 71-85, ISSN: 0375-7633

11. ROVERI M., LUGLI S, MANZI V, SCHREIBER B.C (2008). The Messinian salinity crisis: a sequence-stratigraphic approach. GEOACTA, vol. Special Publication 1; p. 117-138, ISSN: 1721-8039

12. ROVERI M., LUGLI S, MANZI V, GENNARI R (2008). Large-scale mass wasting processes in the Messinian Ciminna Basin (northern Sicily). GEOACTA, vol. 7; p. 81-98, ISSN: 1721-8039

MANZI V., GENNARI R., LUGLI S., ROVERI M. and SCHREIBER B.C. (2010) The Messinian "Calcare di Base" (Sicily, Italy) revisited. Geological Society of America Bulletin, doi: 10.1130/B30262.1

LUGLI S., MANZI V., ROVERI M. and SCHREIBER B.C. (2010) The Primary Lower Gypsum in the Mediterranean: A new facies interpretation for the first stage of the Messinian salinity crisis. Palaeo3, doi: 10.1016/j.palaeo.2010.07.017.

TRUA T., MANZI V., ROVERI M. and ARTONI A.(2010) The Messinian volcaniclastic layers of the Northern Apennines: evidence for the initial phases of the Southern Tyrrhenian spreading? Italian Journal of Geosciences.

GENNARI R., IACCARINO S.M., DI STEFANO A., STURIALE G., CIPOLLARI P., MANZI V., ROVERI M. AND COSENTINO D. (2008) The Messinian – Zanclean boundary in the Northern Apennines. In: MANZI V., IACCARINO S.M., LUGLI S., ROVERI M. (EDS) “The Messinian salinity crisis revisited II” RCMNS IC PARMA 2006. STRATIGRAPHY, 5, 3-4, 307-322.

ROVERI M., BERTINI A., CIPOLLARI P., COSENTINO D., DI STEFANO A., FLORINDO F., GENNARI R., GLIOZZI E., GROSSI F., IACCARINO S.M., LUGLI S., MANZI V. (2008) Comment on 'Earliest Zanclean age for the Colombacci and uppermost Di Tetto formations of the "latest Messinian" northern Apennines: New palaeoenvironmental data from the Maccarone section (Marche Province, Italy)' by Popescu et al. (2007) Geobios 40 (359-373). Geobios, doi:10.1016/j.geobios.2008.01.002Roveri, M., Bertini, A., Cipollari, P., Cosentino, D., Di Stefano, A., Florindo, F., Gennari, R., Gliozzi, E., Grossi, F., Iaccarino, S.M., Lugli, S. and Manzi, V. (2008d) Comment on 'Earliest Zanclean age for the Colombacci and uppermost Di Tetto formations of the "latest Messinian" northern Apennines: New palaeoenvironmental data from the Maccarone section (Marche Province, Italy)' by Popescu et al. (2007) Geobios 40 (359-373). Geobios, doi:10.1016/j.geobios.2008.01.002

OK, la documentazione è molto circostanziata (ho fatto una rapida ricognizione dei titoli più generali e del link riportato). Provvederò a redarre una revisione tentativa della voce, inserendo le modifiche del caso (ovviamente, la cosa richiederà un certo tempo). Non dimenticare inoltre che questo non è un articolo ma una voce enciclopedica, e quindi ha esigenze inderogabili di massima sintesi e di neutralità (quindi, anche proposte di interpretazione "nuove" e ben documentate, hanno la stessa dignità di altre "vecchie" che pure sono ancora molto seguite nel campo della ricerca). Nella fase iniziale, le modifiche saranno "offline" (nella mia sandbox, che proporrò periodicamente in questa pagina di discussione); se vuoi, ovviamente, puoi contribuire anche direttamente alla discussione e alle modifiche. Ripeto, ancora meglio se ti registri e contribuisci personalmente (ovviamente, devi comunque accettare una discussione). Ciao --Antonov (msg) 13:53, 7 apr 2011 (CEST)[rispondi]

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