Discussione:Cittadinanza romana

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Antica Roma
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ho notato una piccola incongruenza nella parte iniziale, quando si dice che la cittadinanza romana permetteva di essere soggetto di diritto privato. Questo è vero solo a patto che si fosse sui iuris, ossia se non si aveva nessun ascendente maschio in linea retta al di sopra di sé. BIsognerebbe correggere quindi.

In un testo che parla della storia del Portogallo e della Spagna ho trovato la parola "civitates" che indica un territorio subordinato ai conventus. Come mai nella voce civitates non si cita anche questo significato della parola? Trascrivo il testo che ho trovato: "Subordinati ai conventus esistevano le civitates, la cui area e localizzazione prefiguravano, in molti casi e con notevole approssimazione, le unità amministrative del futuro Portogallo. Queste civitates, con particolare attenzione alla sua città capitale da dove veniva gestita tutta l'amministrazione, erano di varie categorie, maggiore o minore a seconda romanizzazione dei rispettivi abitanti. Tra le principali erano presenti le cosiddette “colonie di cittadini romani” e i “municipi dei cittadini romani”, con un grado di autonomia massimo. Avevano una loro legge propria ed eleggevano le loro autorità locali. Era quanto successe con Olisipo (futura Lisbona), con Pax Iulia (Beja), con Scallabis (Santarem) e con altre ancora, le cui tradizioni e autonomie risalgono così ad un'epoca precedente del proprio Stato portoghese. Alcune “cidades” (capitale delle civitates) emersero come centri di rilevanza maggiore, vuoi per la politica vuoi per l'economia. Furono in queste che più si sviluppò il cristianesimo, religione essenzialmente urbana." Angiolengi 08/06/2011 00,35 Verona - Italia