Discussione:Abraxas

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sposterei la voce a Abrasax --Enne 21:16, 30 mag 2006 (CEST)[rispondi]

dopo vari bar con questa domanda:

ho un problema con la voce Abraxas, ho dei grossi dubbi su la frasetta: il Libro dell'angelo Raziel, un'opera mistica. Opera mistica di che secolo? dove compare Abraxas? in riferimento a che? fosse per me la leverei del tutto e leverei anche il template neopaganesimo, perchè abraxas è un nome magico di epoca ellenistica e un nome gnostico, con i neopagani, forse e dico forse non c'entra niente grazie --Enne 13:51, 31 mag 2006 (CEST)

la metto qui in attesa --Enne 15:01, 9 giu 2006 (CEST)[rispondi]


Il libro, come giustamente suggeritomi da Nico è un'opera cabalistica (dovrebbe essere il nome di un angelo), indi il neopaganesimo c'entra poco, per ora mi azzardo a levare template e se esiste un template sullo gnosticismo non ci starebbe male --Enne 17:29, 18 ott 2006 (CEST)[rispondi]

salve, scusate l'intromissione.. Ho l'impressione che come voce sia un poco deboluccia, e il riferimento al testo in oggetto è in se fuorviante in quanto posteriore alla corrente gnostica che ha individuato in Abraxas il dio del primo cielo. Il testo in oggetto è un testo cabalistico.

Ruolo di Abraxas[modifica wikitesto]

Concordo con i commenti in merito al ruolo di Abraxas e alla debolezza della voce.

Sia in Borges che in Hermann Hesse ("Demian", credo) Abraxas è il nome del dio che sta sopra tutti gli altri, non del demiurgo.

Sto cercando la citazione dove Borges parla dei 365 cieli che dovevano venire attraversati, ciascuno con il nome del dio specifico. Questo costringeva i credenti a una sorta di mnemotecnica, finché non si adottò il solo nome di Abraxas come nome-chiave per tutti. (Cfr. la parola magica Abracadabra).

Così ricordo. Non aggiungerò la precisazione finchè non avrò trovato la fonte precisa...

Il brano di Borges cominciava con un passo di fonti avverse, "Questo è l'abominevole dio di Basilide", ma, purtroppo, devo citare a memoria.

Nota sul nome: sia Borges sia Hesse (e anche Tiziano Sclavi) usano il nome "Abraxas" e non "Abrasax". Quindi è meglio lasciare la voce nella sua posizione.

Noto anche che questa voce non compare nella pagina riservata agli gnostici.

(Stefano Bit)

Scusate se mi intrometto, ma ho trovato rifrimenti ad Abraxas in "Gnosticismo e origini del cristianesimo di George Mead. In attesa dei riferimenti precisi ho apportato alcune aggiunte. vengono attestati entrambi i nomi Abraxas e Abrasax, ma non modificherei il nome della voce. Grazie Delph

non so come funzionino queste discussioni, comunque non credo sia corretto parlare della opinione di Borges prima di quella di Basilide: <Così tutte le creature della Ebdomade furono illuminate e ricevettero l'annuncio, infinite sono, secondo i Basilidiani, le creature che si trovano in questi spazi; principati virtù potenze, di cui essi fanno un gran parlare e contano trecentosessantacinque cieli e chiamano il loro capo Abraxas, perchè il valore numerico del suo nome corrisponde a trecentosessantacinque> (da "Refutatio omnium haeresium" VII di Ippolito di Roma). Se per Basilide Abraxas è il nome del capo dell'Ebdomade inferiore non può essere quello del capo dell'Ogdoade superiore o Padre ingenerato

si parla di abraxas anche in "favola di venezia" di hugo pratt, dove questo nome fa riferimento ad alcuni bassorilievi sui muri di Venezia.

Cronologia per copyviol[modifica wikitesto]

Cronologia della voce
 (diff) 21:15, 30 mag 2006 . . Enne (Discussione | contributi | blocca) 
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 (diff) 20:20, 23 mag 2006 . . Riccardov (Discussione | contributi | blocca) (stub neopaganesimo)
 (diff) 10:11, 15 apr 2006 . . Senpai (Discussione | contributi | blocca) (temp+catù)
 (diff) 22:12, 5 feb 2006 . . Ft1 (Discussione | contributi | blocca) (+interwiki, stub)
 (diff) 11:25, 5 feb 2006 . . Arcadia (Discussione | contributi | blocca) 
 (diff) 12:29, 23 dic 2005 . . Senpaiottolo (Discussione | contributi | blocca) ... 

--AnjaManix (msg) 03:13, 31 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Secondo la “Troisième et dernière Encyclopédie Théologique” dell'abate Migne, tomo XX, “Dictionnaire des Superstitions, Erreurs, Prejugés, etc.”, J.p. Migne Ed., Paris, 1856 la parola Abraxas avrebbe un significato mistico. Un tronco con braccia umane e radici serpentiformi, la testa di un gallo e ,vicino a questo mostro, la parola Abraxas scritta in greco. Sono bassorilievi che si trovavano in Egitto, Asia e Spagna, di origine nel culto dei basilidiani (cristiano-gnostici). Più tardi ebbero nomea di talismani. Secondo Bellermann la parola è composta da due parole egizie: abrak e sax che significa parola benefica o venerato per santità, equivalente di Dio e corrispondente alla funzione del tetragramma ebraico.

Abraxas e Jung[modifica wikitesto]

tratto dal sito www.duepassinelmistero.com/Abraxas.htm  :

" Abraxas e C.G. Jung

Uno degli aspetti meno conosciuti del pensatore C.G.Jung è la sua passione innata per il simbolismo e l'immaginifico, che spesso si estrinsecava attraverso il perseguimento di pratiche sicuramente poco ortodosse per il mondo scientifico ed accademico di allora, come di oggi. Pratiche che potremmo definire oscillanti fra la medianicità, il sogno lucido, e l'evocazione, e che nel 1916 diedero frutto al libro I Septem Sermones ad Mortuos, stampato e diffuso privatamente da Jung nella cerchia ristretta di conoscenti. Lo stesso studioso narra come tale opera sia nata di getto, attraverso la scrittura automatica, in uno stato di trance dove Jung si identifica con Basilide. Questo stato di possessione è preceduto da fenomeni paranormali che investono la casa e i figli dell'analista: presenze spiritiche, trilli di campanello, sogni inquietanti, che hanno esatto termine, nel momento in cui Basilide-Jung inizia a scrivere. Facile intravedere in questi fenomeni un'incursione ( evocazione ) nella nostra dimensione, di istanze ataviche o di vere e propri fenomeni psichici o forse, più semplicemente ma non meno inquietante per l'uomo razionale, dell'affioramento dell'inconscio, o porzioni inconscie, sul piano manifesto.

Senza volere commentare i sette sermoni, che varrebbe un lungo lavoro, propongo i passi dove si parla di Abraxas, in modo da meglio chiarire la collocazione di questa chimera nel pensiero di Jung-Basilide.

L'effettività li unisce. Quindi l'effettività è al di sopra di loro ed è un Dio sopra Dio, poiché nel suo effetto unisce pienezza e vuotezza. Questo è un Dio che voi non avete conosciuto, perché gli uomini lo hanno dimenticato. Noi lo chiamiamo col nome suo ABRAXAS. Esso è più indistinto ancora di Dio e del demonio. Per distinguere Dio da lui, chiamiamo Dio Helios o sole. Abraxas è effetto. Niente gli sta opposto se non l' ineffettivo; perciò la sua natura effettiva si dispiega liberamente. L' ineffettivo non è, e non resiste. Abraxas sta al di sopra del sole e al dì sopra del demonio. E' probabilità improbabile, realtà irreale. Se il pleroma avesse un essere, Abraxas sarebbe la sua manifestazione.

Il sole ha un effetto definito, e così pure il demonio. E quindi ci appaiono molto più effettivi di Abraxas, che è indefinito. E' forza, durata, mutamento

"Ma Abraxas pronuncia la parola santificata e maledetta che è vita e morte insieme. Abraxas genera verità e menzogna, bene e male, luce e tenebra, nella stessa parola e nello stesso atto. Perciò Abraxas è terribile. E' splendido come il leone nell'attimo in cui abbatte la preda. E' bello come un giorno di primavera. Si, è il grande Pan in persona e anche il piccolo. E' Priapo. E' il mostro del mondo sotterraneo, un polipo dalle mille braccia, nodo intricato di serpenti alati, frenesia. E' l'ermafrodito del primissimo inizio. E' il signore dei rospi e delle rane che vivono nell'acqua e calpestano la terra, che cantano in coro a mezzogiorno e a mezzanotte. E' la pienezza che si unisce col vuoto. E' il santo accoppiamento, E' l'amore e il suo assassinio, E' il santo e il suo traditore, E' la luce più splendente del giorno e la notte più oscura della follia, Vederlo significa cecità, Conoscerlo è malattia, Adorarlo è morte, Temerlo è saggezza, ..." ( C.G. Jung )

 “Abraxas è il Dio duro a conoscere. Il suo potere è il più grande perché l’uomo non lo vede. Del sole egli vede il  summum bonum, del demonio l’ infimum malum; ma di Abraxas la VITA, indefinita sotto tutti gli aspetti, che è la madre del bene e del male….Duplice è il potere di Abraxas. Ma voi non lo vedete, perché ai vostri occhi gli opposti in conflitto di questo potere si annullano…Ogni cosa che chiedete supplicando al Dio sole genera un atto del demonio. Ogni cosa che create col Dio sole dà al demonio il potere di agire. Questo è il terribile Abraxas."” . 

Jung propone quindi un Abraxas come la causa prima di ogni manifestazione, e al contempo come materia informe, prima di ogni ordine e forma, almeno nel senso percepito e percepibile dall'umana ragione. Un elemento ( nel senso di elementare ed inscindibile ) dove pensiero, volontà, e oggetto di essi, trovano coesistenza in una completa comunione, non spiegabile attraverso altro che simboli.

Abraxas, in Jung-Basilide, è posto ben oltre il mondo tridimensionale dei fenomeni, esso è la radice del tutto, e di ogni dualità, in quanto il tutto altro non è che un aspetto scisso o percepito del suo dinamismo. "

Dopo questa lunga citazione dal sito www.duepassinelmistero.com vorrei aggiungere che, oltre a tutto ciò, "abraxas" è anche il nome di un coffeshop ad Asterdam! (a mio parere uno dei più belli)


"abraxas" oltre ad essere spesso citato da jung, è anche il nome di un cofeeshop ad amsterdam.

Significato numerico 365[modifica wikitesto]

Come c'entra l'astrologia con "365"? Il numero dei giorni dell'anno compete all'astronomia! Non sono forse 360 i gradi dell'angolo-giroSignificato numericondi dello Zodiaco? --82.84.91.214 (msg) 04:10, 13 dic 2015 (CET)[rispondi]