Cimitero della Misericordia (Firenze)

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Disambiguazione – Se stai cercando l'altro cimitero fiorentino della Misericordia, vedi Cimitero di Soffiano.
Cimitero dei Pinti
L'ingresso
Tipocivile
Confessione religiosacattolica
Stato attualedismesso
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFirenze
Costruzione
Periodo costruzione1747
Data apertura1747
Data chiusura1896
IngegnerePaolo Veraci
ArchitettoMichelangelo Maiorfi
Tombe famoseEmilio de Fabris
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 43°46′47.69″N 11°16′10.17″E / 43.779914°N 11.269492°E43.779914; 11.269492

Il cimitero della Misericordia, detto anche dei Pinti o di Porta a Pinti, perché costruito poco fuori l'allora esistente Porta a Pinti, si trova a Firenze in via degli Artisti, con affaccio su piazza Conti. Si tratta di un cimitero storico, in cui le tumulazioni sono cessate nel 1896. Poiché era riservato ai soli confratelli dell'Arciconfraternita della Misericordia, che all'epoca non accettava tra i membri le donne, è composto di sole sepolture maschili.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Rotonda

Fu costruito in aperta campagna fuori Porta a Pinti per volere della Reggenza lorenese nel 1747 ed accolse i defunti dell'ospedale di Santa Maria Nuova, in particolare le persone sconosciute o non richieste dai parenti, i cui scheletri venivano poi anche usati per gli studi di anatomia. Le prescrizioni igieniche divennero comunque legge nel 1784 quando fu proibita l'inumazione in città.

Quando l'Arciconfraternita della Misericordia era in cerca di un nuovo luogo di sepoltura in una zona più vicina alla città rispetto al cimitero di Soffiano il Granduca Leopoldo II concesse in data 11 luglio 1824 la zona adiacente al vecchio cimitero dell'ospedale. Inizialmente il cimitero della Misericordia e dell'ospedale rimasero separati da un muro divisorio, ma in seguito, dopo un atto di rinuncia dell'ospedale, il cimitero della Misericordia poté essere ingrandito notevolmente, assumendo un aspetto monumentale.

Fu quindi ristrutturato nel 1837-1839 dall'ingegnere comunale Paolo Veraci, che realizzò un insieme in stile classico due loggiati semicircolari saldati insieme da una cappella dedicata all'Immacolata Concezione: questa zona era destinata alle tombe "distinte".

Il cimitero venne completato tra il 1878 e il 1886 dall'architetto Michelangelo Maiorfi, che aggiunse le due celle laterali e la facciata classicheggiante. L'ultima tumulazione avvenne nel giugno del 1896 con la sepoltura di Emilio Lapi. Attualmente si trova in una situazione di semiabbandono.[1]

Tra le personalità sepolte vi sono Vincenzo Batelli, Giovanni Baldasseroni, Giuseppe Barellai, Gaetano Bianchi, Pietro Dazzi, Emilio De Fabris.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Incuria e degrado nel cimitero per soli uomini | Firenze la Repubblica.it, 16/4/2008, su firenze.repubblica.it. URL consultato il 7 aprile 2019.; Il cimitero per soli maschi dismesso e dimenticato | Firenze la Repubblica.it, 17/4/2008, su firenze.repubblica.it. URL consultato il 7 aprile 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Angelo di Odoardo Fantacchiotti, oggi all'ingresso, un tempo su una nicchia esterna.
  • Guida d'Italia, Firenze e provincia, Milano, Edizioni Touring Club Italiano, 2007
  • Foresto Niccolai (a cura di), L'urne de' forti, monumenti e iscrizioni sepolcrali, Firenze, Coppini Tipografi, 1997.
  • La Misericordia di Firenze. Cimiteri monumentali, Firenze, Officine grafiche Firenze, 1983
  • Alessandro Panajia, Una città silenziosa. Storie di vita e di morte dei Fratelli della Misericordia, sepolti nel Cimitero monumentale fiorentino di "Pinti", Pisa, Edizioni ETS, 2015

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