Aonghas Mór
Aonghas Mór ("Angus il Vecchio" o "Grande"), noto anche come Aonghas a Íle ("Angus di Islay") e Aonghas mac Domhnaill (Lingua gaelica scozzese: Aonghas MacDhòmhnaill) (... – 1294 o 1295) era il figlio di Domhnall mac Raghnaill, "Re delle isole" e progenitore del Clan Donald.
Aonghas Mór è stato chiamato "il primo MacDonald" da uno storico,[1] probabilmente perché fu il primo della dinastia creata dal padre per regnare su Islay. Islay era il centro del territorio di Aonghas e del padre, e secondo un poema contemporaneo il regno che Aonghas ereditò dal Domhnall comprendeva "ogni casa da Mull a Kintyre" (gach teach ò Mhuile go Maoil).[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una successiva tradizione gaelica, era il favorito di Dubh-Sidhe, progenitore dei "MacDuffie" (oggi MacDhubhaich), parenti di Colonsay, sicuramente una traduzione necessaria per legare le parentele al tempo in cui prese vita.[1] Sembra che abbia fatto una donazione all'abbazia di Paisley databile tra il 1241 ed il 1249.[3] La prima citazione tuttora esistente di Aonghas come "Signore di Islay" risale al 1256.[4] Nel 1263, durante la guerra tra Haakon IV di Norvegia e Alessandro III di Scozia, i norvegesi invasero il territorio di Aonghas obbligandolo ad unirsi a loro.[5] Aonghas tornò sul lato scozzese l'anno seguente, inviando il figlio Alexander Óg come ostaggio al re.[3] Molto del resto della sua vita è un mistero. Fu uno dei magnati che nel 1284 riconobbero i diritti della nipote di Alessandro III, Margherita di Scozia, per la successione al trono; appare in alcuni documenti del luglio 1292.[3] Morì ad Islay nel 1294 o nel 1295, e fu sepolto a Iona.[6]
Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Si dice che la sua ultima moglie fosse figlia di Cailean Mór, capo del Clan Campbell del tempo, ed insieme generarono:
- Alexander Óg
- Aonghas Óg
- una figlia sconosciuta che sposò Brian Ó Néill, Re di Tír Chonaill.[7]
Si dice anche che fu il padre di Iain Sprangach mac Dhòmhnaill, da cui i MacIains di Ardnamurchan dicono di discendere.
Poema
[modifica | modifica wikitesto]Aonghas fu il soggetto di un famoso poema chiamato Ceannaigh duain t'athar, a Aonghas ("Paga per il poema di tuo padre, Aonghas"), scritto per lui da un poeta irlandese poco dopo che questi successe al padre.[8] Il poema è in realtà la richiesta ad Aonghas di pagare i debiti del padre verso il poeta stesso; lo definisce, tra le altre cose, Aonghas Íle (Angus di Islay) e rí Leodhais ("Re di Lewis").[9]
Titoli
[modifica | modifica wikitesto]Conosciamo il suo titolo di Dominus de Hyle, scritto in numerosi documenti. Ad esempio, lo troviamo anche in altre lingue:[3]
- Latino medievale: Engus de Yle filius Domnaldi (sul suo sigillo)
- "Aonghas di Islay, figlio di Domhnall"
- Antico francese: Angus fitz Dovenald des Isles' (documento reale)
- "Aonghas figlio di Domhnall delle Isole
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Sellar, "Hebridean Sea-Kings", p. 207.
- ^ Traduzione in inglese di Wilson & Bateman, Duanaire Na Sracaire, p. 83.
- ^ a b c d Munro & Munro, Acts, p. 280.
- ^ Woolf, "Age of the Sea-Kings'", p. 108.
- ^ Sellar, "Hebridean Sea-Kings", p. 205; Woolf, "Age of the Sea-Kings'", p. 108
- ^ Munro & Munro, Acts, pp. 280-1.
- ^ Sellar, "Hebridean Sea-Kings", p. 194.
- ^ See McLeod & Bateman, Duanaire na Sracaire, pp. 81-91; si pensa che l'autore possa essere stato Giolla Brighde Mac Con Midhe.
- ^ McLeod & Bateman, Duanaire na Sracaire, p. 85.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- McLeod, Wilson, & Bateman, Meg (ed.), Duanaire na Sracaire: The Songbook of the Pillagers: Anthology of Scotland's Gaelic Poetry to 1600, (Edimburgo, 2007)
- Munro, Jean, & Munro, R. W. (ed.), Acts of the Lords of the Isles, 1336-1493, (Scottish History Society, Edimburgo, 1986)
- Sellar, W. D. H., "Hebridean Sea-Kings: The Successors of Somerled, 1164-1316", in Edward J. Cowan & R. Andrew McDonald (ed.), Alba: Celtic Scotland in the Medieval Era, (Edimburgo, 2000), pp. 187–218
- Alex Woolf, "Age of Sea-Kings: 900-1300", in Donald Omand (ed.), The Argyll Book, (Edimburgo, 2004), pp. 94–109
Altri progetti
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