API key

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Le chiavi API (Application Programming Interface Key) sono degli identificatori univoci utilizzati in ambito informatico per autenticare e autorizzare chi sta effettuando una richiesta a un'API, oppure per autenticare e autorizzare le comunicazioni tra due applicazioni software attraverso un'API.

Definizione[modifica | modifica wikitesto]

Una chiave API è una stringa di caratteri unica generata casualmente che viene utilizzata per accedere a determinate funzioni offerte da un servizio API[1]. Le chiavi API sono utilizzate per controllare l'accesso e tracciare l'uso dell'API per scopi di sicurezza, monitoraggio e fatturazione.

Tipi di chiavi API[modifica | modifica wikitesto]

Esistono quattro tipi di chiavi[2][3] utilizzate per l'autenticazione di una richiesta:

Tipo Livello di autorizzazione Descrizione
Admin Accesso completo (lettura/scrittura) per tutte le operazioni sul contenuto Permette tutte le operazioni sul contenuto, inclusa la gestione degli utenti e delle configurazioni.
Query Accesso in sola lettura Limitato alla visualizzazione dei dati, senza la possibilità di modificarli.
Pubblica Accesso a dati non sensibili Utilizzata per operazioni che non richiedono autenticazione, come la lettura di dati pubblici.
Privata Accesso a dati sensibili Le chiavi API private sono utilizzate per accedere o modificare dati sensibili e devono essere mantenute confidenziali

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

La chiave API funge spesso sia da identificatore univoco che da token segreto per l'autenticazione e l'autorizzazione di chi sta effettuando una richiesta a un'API. Il suo utilizzo principale è volto a consentire la comunicazione sicura tra vari servizi web o applicazioni, monitorare l'utilizzo delle API e risolvere problemi relativi alle integrazioni delle API.[4]

Un esempio di chiave API in un codice Python:

API_KEY = 'sk-abc1234567890XYZ'

Gestione[modifica | modifica wikitesto]

Le chiavi API sono generalmente gestite attraverso il portale degli sviluppatori del fornitore dell'API, dove gli utenti possono registrarsi, generare e revocare le chiavi API.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le chiavi API hanno iniziato a guadagnare popolarità con l'ascesa delle web API alla fine degli anni 2000, offrendo un approccio standardizzato al controllo degli accessi attraverso una vasta gamma di servizi web[5]. La nascita delle moderne web API può risale circa ai primi anni 2000, con una dissertazione influente su REST di Roy Fielding e l'adozione da parte di aziende tecnologiche emergenti come Salesforce, eBay e Amazon[6].

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Con l'evoluzione del web, le chiavi API hanno permesso di tracciare l'utilizzo delle API, facilitando la gestione delle risorse e la pianificazione della capacità. Inoltre, hanno abilitato nuovi metodi di monetizzazione dei dati, diventando fondamentali per gli sforzi di tokenizzazione e monetizzazione dei dati[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ API Keys Overview | API Keys API Documentation, su Google Cloud. URL consultato il 1º maggio 2024.
  2. ^ (EN) HeidiSteen, Connect using API keys - Azure AI Search, su learn.microsoft.com, 22 aprile 2024. URL consultato il 1º maggio 2024.
  3. ^ (EN) Why use an API key and secret?, su Stack Overflow. URL consultato il 1º maggio 2024.
  4. ^ Cos'è una chiave API? - Spiegazione delle chiavi e dei token API - AWS, su Amazon Web Services, Inc.. URL consultato il 1º maggio 2024.
  5. ^ a b (EN) Kin Lane, Intro to APIs: History of APIs, su Postman Blog, 10 ottobre 2019. URL consultato il 1º maggio 2024.
  6. ^ (EN) What are API Keys and Why are they so important?, su bigtech.coach. URL consultato il 1º maggio 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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