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Quercus humboldtii, conosciuta col nome comune di Quercia andina, Quercia colombiana o Rovere, è una specie di quercia appartenente alla famiglia Fagaceae e rinvenibile esclusivamente in Colombia e a Panama. Il suo nome scientifico deriva da Alexander von Humboldt. Cresce sui monti ad un'altitudine compresa tra i 1.000 ed i 3.200 m. Può essere rinvenuta in tutte e tre le principali vette andine della Colombia e in alcune pianure delle regioni inter-andine.[1][2][3][4]

Descrizione

Quercus humboldtii è un albero sempreverde che cresce fino a raggiungere un'altezza di 25 metri ed un diametro del tronco di 1 metro, con radici aeree che raggiungono il metro. La corteccia ha sfumature grigio-rossastre o grigie ed è riccamente frastagliata, presentando strutture quadrangolari e scagliose. Le foglie sono semplici, alternate e lanceolate, lunghe tra i 10 ed i 20 cm, raggruppate nella parte terminale dei rami. I fiori sono piccoli, gialli e dioici, presentano un'inflorescenza a racemo. I fiori maschili sono numerosi, mentre i fiori femminili dal lungo stiletto sono raggruppati in una cupola. Il frutto è marrone chiaro, composto da una capsula ovoidale (detta ghianda) con un pericarpo legnoso, dal diametro di 20-25 mm ed una lunghezza compresa tra i 50 ed i 70 mm, il quale è incastonato in una cupola legnosa. Si sviluppa un solo frutto per cupola, e l'interno del pericarpo della ghianda presenta un aspetto vellutato.[5][6][7]

Quest'albero cresce sulle vette andine dove la temperatura annua media si aggira tra i 16-24 °C, e le precipitazioni di pioggia media sono di 1500-2500 mm. Si può rinvenire in suoli fertili e profondi così come in suoli poveri, benché preferisca comunque suoli freschi con uno spesso strato di humus superficialmente. Le sue ghiande rappresentano un'importante risorsa alimentare per la fauna selvatica: due specie di pappagallo - il pappagallo facciaruggine e il pappagallo alindaco- sono endemiche degli ambienti montani minacciati delle Ande Colombiane e dipendono fortemente dalla presenza di foreste di Quercia andina per la loro sopravvivenza.[5]

Fonti

  1. http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-173110
  2. "Biogeography of the Colombian oak, Quercus humboldtii Bonpl: geographical distribution and their climatic adaptation" (PDF). González, Carlos E.; Jarvis, Andy; & Palacio, Juan Diego. International Center for Tropical Agriculture. 2006. Retrieved 2010-05-22.
  3. Muller, C. H. 1942. The Central American species of Quercus. United States Department of Agriculture. Bureau of Plant Industry. Miscellaneous Publication 477: 1–216
  4. Muller, C. H. 1960. Flora of Panama, Part IV. Fascicle 2. Fagaceae. Annals of the Missouri Botanical Garden 47(2): 95–104
  5. "Quercus humboldtii" (PDF). Orwa C, Mutua A, Kindt R, Jamnadass R, Simons A. Agroforestry Database 4.0. 2009. Retrieved 2010-05-22.
  6. Bonpland, Aimé Jacques Alexandre 1809. Plantae Aequinoctiales 2: 155-156 short description in Latin, longer description plus commentary and figure captions in French
  7. Bonpland, Aimé Jacques Alexandre 1809. Plantae Aequinoctiales 2: plate 130 full-page drawing of Quercus humboldtii
  1. ^ Quercus humboldtii Bonpl. — The Plant List, su www.theplantlist.org. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  2. ^ Julian Ramirez-Villegas, Mike Salazar e Andy Jarvis, A way forward on adaptation to climate change in Colombian agriculture: perspectives towards 2050, in Climatic Change, vol. 115, n. 3-4, 30 maggio 2012, pp. 611–628, DOI:10.1007/s10584-012-0500-y. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  3. ^ Cornelius H. Muller, The Central American species of Quercus /, U.S. Dept. of Agriculture,, 1942. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  4. ^ Lorin I. Nevling, Flora of Panama. Part IV. Fascicle II, in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 47, n. 2, 1960-05, pp. 81, DOI:10.2307/2394704. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  5. ^ a b Ian K Dawson, Sammy Carsan e Steve Franzel, Agroforestry, livestock, fodder production and climate change adaptation and mitigation in East Africa: issues and options (PDF), World Agroforestry Centre (ICRAF), 2014. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  6. ^ IFC(editorial board, cover figure legend, short description), in Protist, vol. 156, n. 3, 2005-11, pp. CO2, DOI:10.1016/s1434-4610(05)00070-2. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  7. ^ From Paraguay to Pago Largo, Stanford University Press, 20 aprile 2010, pp. 88–130. URL consultato il 4 febbraio 2022.