Ex palazzo del Tribunale

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Ex palazzo del Tribunale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàGrosseto
IndirizzoPiazza Baccarini
Coordinate42°45′41.45″N 11°06′49.13″E / 42.761514°N 11.113647°E42.761514; 11.113647
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIX secolo
UsoMuseo archeologico e d'arte della Maremma e Museo d'arte sacra della diocesi di Grosseto
Pianitre

L'ex palazzo del Tribunale è uno edificio situato nel centro storico di Grosseto, sul lato meridionale di piazza Baccarini.

Già sede del Tribunale civile di Grosseto, ospita dal 1975 il Museo archeologico e d'arte della Maremma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo venne costruito negli anni immediatamente successivi all'unità d'Italia, in un'area del centro storico fino a quel momento occupata da un agglomerato di case e di orti risalente presumibilmente all'epoca medicea (XVI-XVII secolo), nelle adiacenze dell'ex convento di Santa Chiara.[1][2] L'edificio divenne la sede degli uffici del Tribunale civile e correzionale, della regia Procura e della Pretura, e disponeva di un unico accesso che dava su strada Vinzaglio, di fronte al cosiddetto chiasso delle Monache.[3] Nel 1876 ebbero inizio le procedure di esproprio degli orti per permettere l'ampliamento dei locali del tribunale e la costruzione di una nuova piazza; i lavori si conclusero nel 1892 con l'intitolazione della piazza ad Alfredo Baccarini, e l'apertura su di essa di un secondo ingresso: come accesso principale venne mantenuto quello su via Vinzaglio.[3]

Nel corso del Novecento, a fronte del continuo incremento demografico, il palazzo non venne più ritenuto idoneo per continuare a svolgere le funzioni di tribunale, e si rese necessaria la costruzione di un nuovo edificio al di fuori delle mura medicee. Il nuovo palazzo di giustizia, progettato da Giuseppe Giorgio Gori e Rosario Vernuccio, venne ultimato nel 1964 ed ebbero così inizio le operazioni di trasloco degli uffici.[4][5] Nel 1969 ci fu un tentativo, da parte della Banca d'Italia, di acquisire l'edificio con l'intenzione di demolirlo per realizzarvi la nuova sede, essendo quella vecchia non più adatta alle proprie esigenze; l'iniziativa tuttavia non andò in porto, in quanto l'istituto bancario optò infine per trasferirsi al di fuori del centro storico.

L'amministrazione comunale individuò l'ormai ex palazzo del tribunale come sede del costituendo Museo archeologico e d'arte della Maremma, che riuniva le collezioni dello storico museo civico, fondato nel 1860, e del museo d'arte sacra della diocesi di Grosseto, fondato nel 1933.[2][3] Il palazzo fu profondamente ristrutturato negli spazi interni per adempiere alla nuova funzione (1974-1975), e venne realizzata l'imponente scala centrale interna in cemento a facciavista.[3] Durante i lavori al piano terra, vennero rinvenuti un pozzo medievale e alcuni frammenti ceramici di epoca rinascimentale.[2][3] L'inaugurazione del museo archeologico e d'arte della Maremma avvenne il 3 maggio 1975.[6][7]

In occasione del nuovo allestimento museale del 1999, l'edificio venne nuovamente restaurato e riorganizzato internamente, con minimi interventi atti principalmente alla messa a norma e all'abbattimento delle barriere architettoniche (1992-1999).[2][3]

Il vecchio ingresso su via Vinzaglio

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo del vecchio tribunale si presenta come un imponente edificio, disposto su tre livelli, che chiude il lato meridionale di piazza Baccarini.

Il portale d'ingresso, situato al centro della facciata principale, si presenta ad arco tondo, come le finestre che si aprono sui due livelli superiori; quelle al piano terra presentano, invece, forme quadrilatere. Molto caratteristico risulta essere il rivestimento della facciata in stile neorinascimentale, che di quell'epoca cerca di imitare il bugnato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tale agglomerato è documentato nella mappa di Odoardo Warren del 1749 e dal Catasto leopoldino del 1823.
  2. ^ a b c d Celuzza 2007, pp. 31-33.
  3. ^ a b c d e f Celuzza, Papa 2013, pp. 125–126.
  4. ^ Catalani, Del Francia, Tombari 2011, p. 88.
  5. ^ Celuzza, Papa 2013, p. 219.
  6. ^ Inaugurata la sede nell'ex palazzo del tribunale. Il museo in casa nuova, Grosseto, Il Telegrafo, 4 maggio 1975.
  7. ^ Omero Marraccini, Un museo "vivo" per gli Etruschi, La Stampa, 27 maggio 1975.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guide d'Italia. Toscana, Milano, Touring Club Italiano, 2012, p. 881.
  • Mariagrazia Celuzza, Museo archeologico e d'arta della Maremma – Museo d'arte sacra della diocesi di Grosseto. Guida, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2007.
  • Mariagrazia Celuzza e Mauro Papa, Grosseto visibile. Guida alla città e alla sua arte pubblica, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2013, pp. 125–126.
  • Barbara Catalani, Marco Del Francia e Giovanni Tombari, Itinerari di architettura contemporanea. Grosseto e provincia, Pisa, ETS, 2011.
  • Aldo Mazzolai, Grosseto. Il museo archeologico della Maremma, Grosseto, La Commerciale, 1977.
  • Marcella Parisi, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero, Siena, C&P Adver Effigi, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]