Z-Score (economia)

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Lo Z-Score è un indice dell'analisi discriminante che serve per determinare con tecniche statistiche le probabilità di fallimento di una società.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'indice venne creato da Edward I. Altman nel 1968, allorquando sviluppò il modello previsionale Z-Score. L'indice fu sviluppato analizzando i dati di bilancio di 66 società, 33 delle quali erano società solide e 33 delle quali erano società fallite, con un grado di accuratezza del 95%.

Variabili e formula[modifica | modifica wikitesto]

Le variabili utilizzate per il calcolo dello Z-Score sono 7:

La formula è data dalla seguente equazione: Z-Score = 1,2 a + 1,4 b + 3,3 c + 0,999 d/e + 0,6 f/g

Significato delle lettere presenti nella formula: a= (attivo corrente - passivo corrente) / attivo totale b= utili non distribuiti / attivo totale c= utile ante interessi e imposte / attivo f/g= valore di borsa del capitale netto / valore di libro del debito d/e= vendite / attivo totale

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

In base al valore dello Z-Score la probabilità di fallimento è:

  • alta, se lo Z-Score è minore di 1,79;
  • bassa se lo Z-Score è maggiore di 3.

Se 1,8 < Z-Score < 2,99 il modello identifica una zona grigia in cui i risultati non sono di per sé univoci, ma vanno approfonditi con ulteriori strumenti di analisi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  • Questo indice è un valido strumento di analisi, ma non è attendibile al 100%.
  • È opportuno che l'indice venga calcolato su più esercizi per verificare se la tendenza sta migliorando o peggiorando.
  • Gli 8 indici utilizzati, ad eccezione del valore di mercato, provengono direttamente dal bilancio della società da analizzare.
  • Nella formula di calcolo dello Z-Score è utilizzato il capitale circolante netto, dato dalla differenza tra le attività correnti e le passività correnti.

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