Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Junio Valerio Borghese

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--Zuccapelata 15:10, 3 lug 2007 (CEST)[rispondi]

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Suggerimenti

La cosa che storicamente ha un'importanza basilare è: dopo la firma dell'armistizio 08/09/1943 mentre tutti quanti i reparti militari allo sbando deponevano le armi e si abbandonavano alla più mesta delle rese, il Comandante Junio Valerio Borghese comunicò ai suoi uomini che ognuno di loro che avesse manifestato l'intenzione di lasciare il corpo, lo avrebbe potuto fare con tanto di congedo firmato da lui in persona. Avvertì contestualmente che tutti coloro che fossero rimasti avrebbero continuato a combattere un conflitto che non era ancora chiuso, per una questione puramente di onore e di fedeltà alla parola data ed alla Patria. Come dire in altre parole, "non baratto la mia libertà con una resa indecorosa ed indegna di un soldato". Proprio per questo motivo la Decima mas attirò centinaia di volontari che non sentivano nel loro sangue l'intenzione della capitolazione vergognosa e furono fedeli al loro Comandante fino alla fine. Altra verità storica sottaciuta per anni è che il Comandante non prese mai la tessera del Partito Fascista che gli fu offerta da Mussolini in persona, rispondendo "rimango fedele ai miei principi di soldato ed io non sono un politico", quindi rimandò la sua tessera al mittente. Junio Valerio Borghese non aderì mai al Partito Fascista, ma rimase combattente sotto le insegne alleate della Kriegsmarine tedesca mantenendo l'autonomia del comando. Solamente dopo questi eventi si costituì la R.S.I. quindi se ne deduce che ci sono due realtà e momenti storici da separare: il proseguimento delle ostilità da parte della Decima Mas e la formazione successiva della R.S.I. che rimanendo di fatto alleata dei tedeschi vide nelle varie formazioni da battaglia della Decima, comunque una parte delle forze armate della struttura di governo che si era formata. Tutto ciò è un atto dovuto alla memoria di un uomo che non fu fascista, ma combattente e ciò che il sottoscritto ha reso pubblico, fu riportato dalla Signora Pasca Piredda allora segretaria e capo ufficio stampa della X^Mas dal 1943 al 1945. Tutt'ora vivente e memoria dell'epoca, dalla quale stiamo attingendo verità che la storia ufficiale non ha mai raccontato.