Wikipedia:Vaglio/Into the Wild - Nelle terre selvagge

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È un pò di mesi che lavoro su questa voce, ogni consiglio o anche critica è ben accetto --Bart (msg) 17:21, 17 mag 2008 (CEST)[rispondi]

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Suggerimenti

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  1. Nelle sezioni "Interpreti" e "Regista" non serve il "Vedi anche", perché conduce ad una biografia completa degli stessi, irrilevante ai fini della comprensione della voce. Inoltre, ad una veloce lettura, la cosa che più mi balza gli occhi è lo scarno apparato critico: il film in questione è recente e sono sicuro che la sezione è facilmente ampliabile e migliorabile; andrebbero uniformate le note, in quanto alcune le ho viste prima della virgola o del punto e altre, giustamente, dopo; le note andrebbero anche queste uniformate con il template {{cita web}}; le sezioni "collegamenti ad altre pellicole" e "riferimenti letterari" potrebbero venire uniti, così come "accoglienza" e "box office" visto che non sono molto lunghi, presi individualmente. Per adesso mi pare non ci sia altro. Conte Grievous (msg) 22:50, 21 mag 2008 (CEST)[rispondi]
  2. Per me la voce è già pronta per la vetrina. --Kasper2006 22:27, 6 giu 2008 (CEST)[rispondi]
  3. Bisognerebbe collegare il film "Into the Wild" anche a una delle operette morali di Leopardi: "Dialogo della Natura e di un Islandese" in cui Leopardi espone, sotto forma di prosa e di dialogo, le medesime riflessioni che troviamo nei "Canti". Il Dialogo tratta, con freddezza e in modo definitivo, il tema dell'assoluta infelicità dell'uomo, minacciato continuamente da una Natura indifferente al suo dolore.

Un uomo, simboleggiato dall'islandese, dopo aver cercato a lungo un luogo in cui vivere lontano dalle prepotenze della Natura, alla fine se la ritrova di fronte, bella e terribile insieme, sotto le sembianze di una donna gigantesca. L'uomo comincia a parlare con essa e quando l'accusa di perseguitarlo, sia con l'inclemenza dei climi sia con altri fenomeni, la Natura risponde sostenendo che l'uomo s'inganna se pensa che il mondo sia stato creato per lui. Anzi, essa non si accorge neppure dell'esistenza dell'uomo. La sua unica preoccupazione consiste nel garantire il "perpetuo circuito di produzione e distruzione" del mondo. Anche il più inquietante interrogativo dell'Islandese - "a chi giova cotesta vita infelicissima dell'universo?" - riceve una risposta indiretta nel finale ironico e amaro: la vita infelicissima che coinvolge tutto il creato non giova né all'Islandese né ai due leoni che, divorando l'uomo, potranno contare su un altro giorno di vita, prima di morire anch'essi. L'uomo, dunque, finisce di soffrire solo quando finisce di vivere. Questa è la vera e pessimistica risposta ai numerosi interrogativi sul senso della vita, del dolore e della morte.

Il pessimismo leopardiano non c'entra assolutamente nulla con lo spirito dell'esperienza di McCandless, per come è descritto nel libro di Krakauer e nel film di Penn.--Gawain78 21:47, 13 giu 2008 (CEST)[rispondi]
  1. Bella voce, complimenti. L'unico consiglio che posso dare sarebbe quello di "rimpolpare" un po' la premessa iniziale, facendo una breve ma completa presentazione del film, (come è stato fatto per quella di Pulp Fiction) e per esempio mettere al massimo una citazione dal film (come ho fatto io con Scarface). Per il resto è davvero una bella voce da mettere in vetrina poiché completa in varie sezioni. Aspetto la votazione! P.S. Altro consiglio: nel caso ti fosse utile, anche se ho visto che l'hai già messo nelle note, ti posso consigliare questo sito, IMDB, che alla voce di Into the Wild ha varie notizie. Se noti proprio all'inizio della pagina, sotto il titolo, ci sarà il giudizio degli utenti (user ratings) e sotto in che posizione si è classificato nella lista dei migliori film della storia del cinema secondo gli utenti del sito. Potresti aggiungere alla sezione "accoglienza" la posizione occupata dal film in questa lista... di più per ora non mi viene in mente!Nick46 14.16, 14 Giugno 2008 (CET)