Wikipedia:Vaglio/Immanuel Kant

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Immanuel Kant[modifica wikitesto]

Voce articolata e completa; ha tutti i presupposti per entrare in vetrina. --Stone Cold 19:11, 24 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Suggerimenti[modifica wikitesto]

  1. E' già perfetta così. --Stone Cold 19:11, 24 ago 2006 (CEST)[rispondi]
    La voce perfetta non esiste. cryp | {{cancella subito}} 20:53, 24 ago 2006 (CEST)[rispondi]
    Non vedo l'utilità del tuo intervento: questa te la potevi risparmiare. --Stone Cold 23:48, 24 ago 2006 (CEST)[rispondi]
    Cosa proponi a fare una voce al vaglio se ritieni che sia già perfetta? Proponila in vetrina, no? cryp | {{cancella subito}} 07:21, 15 set 2006 (CEST)[rispondi]
  2. Personalmente, sceglierei una sola (o, al massimo, due) delle citazioni iniziali, perchè nessuna voce, mi pare ne ha più di due (e due sono già tante!). Inoltre, consiglio all'utente che ha posto questa voce al vaglio, di non fare commenti propri sulla voce, perchè è come discutere e farsi i complimenti da soli! I suggerimenti devono venire dagli altri utenti. Per il resto, comunque, la voce mi sembra piuttosto esauriente e completa; al massimo, andrebbe revisionata stilisticamente. Winged Zephiro 14:07, 25 ago 2006 (CEST)[rispondi]
Già l'incipit non mi piace. Si fa riferimento esclusivamente all'epistemologia, quando in etica e estetica Kant ha tenuto cattedra per secoli. Cosa vuol dire Il perimetro della conoscenza in una filosofia post-kantiana esclude l'io, la cosa-in-sé (ovvero la materia, di cui nemmeno la scienza dà definizione) e Dio? Io sapevo che le tre istanze intorno cui la ragione cade in antinomie erano anima, mondo e Dio. La cosa in sé non la si esclude affatto, esiste ma non è conoscibile.
Il paradosso delle due totalità che la filosofia si portava dietro fin dall'inizio, viene accantonato dicendo che è inevitabile che vi sia un paradosso, e che questo compare all'inizio del pensiero filosofico perché è all'inizio del dispiegamento dell'Assoluto che è la storia della filosofia. Kant supera il paradosso! Come dicevo con la Critica alla ragion pratica Kant approda all'idea di Dio!
Ci sono grassetti inutili e corsivi mancanti (il corsivo va usato PER OGNI titolo e PER OGNI parola straniera non entrata nel linguaggio corrente). Il paragrafo "bibliografia" in verità sono le "opere" (che vanno messe in corsivo), ma la cosa ridicola è che manchi una bibliografia seria: ci saranno stati migliaia di saggi su Kant dal 1800 ad oggi '-.- Buona la parte sulle tre critiche, da rivedere assolutamente il paragrafo "Le opere" (imho peraltro frutto di una ricerca originale (Aiuto:Cita le fonti)) che è indubbiamente fatto a casaccio. Mi rimando la lettura del pensiero, anche se ad una prima occhiata mi sembra corretto. Fεlγx, (miao)
  • Vorrei portare per un poco l'attenzione alla Critica della ragion pratica. Secondo me è improprio affermare che la legge fondamentale della ragion pura pratica è un postulato non fondabile. Kant dà una dimostrazione del fatto che la volontà umana è libera se e solo se la forma legislativa delle massime è sufficiente motivo determinante per essa. Cito testualmente: La libertà e la legge pratica incondizionata si corrispondono reciprocamente.

Vero è che diveniamo consci prima della legge morale e poi della libertà, ma in fondo la possibilità di una legge morale autonoma si fonda proprio sulla libertà.

Sarebbe anche opportuno inserire un riassunto delle riflessioni di Kant sulla soluzione del contrasto fra libero arbitrio dell'uomo e causalità dei meccanismi della natura. --Arka 16:46, 26 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Io sono per rifarla tutta daccapo, studiandola sezione per sezione. Dimenticavo ... se qualcun è interessato a formare un gruppo (3 o massimo 5 persone) per stendere una voce autonome sulla terza critica, mi contatti al mio indirizzo subito: hijoe83@yahoo.com. Hijoe

Un parere, ahimé, contrario[modifica wikitesto]

Mi spiace, ma devo esprimere un parere non favorevole alla vetrina. Conosco bene Kant (sono laureato in filosofia ed è stato l'oggetto della mia tesi di laurea, dalla Critica della Ragion Pura all'Opus Postumum), ma... è passato troppo tempo, e sono ora impegnato in argomenti troppo diversi, perché possa integrarla io. Mi sento tuttavia di poter dire che la voce ha un tenore un po' troppo "liceale". Tra l'altro, mi ha colpito la mancanza, nella sezione dedicata alla Critica della Ragion Pratica, di qualsiasi cenno alla distinzione tra massima e legge, e perfino delle stesse formulazioni kantiane dell'imperativo categorico! (Per i curiosi, una delle formulazioni è "Agisci soltanto secondo quella massima che puoi volere che diventi una legge universale"). --Leitfaden 23:50, 2 set 2006 (CEST)[rispondi]

Va be', visto che non mi piace criticare e basta, ho rinominato "Opere di Kant" la sezione "Bibliografia" (che conteneva appunto solo le opere di Kant, come sottolineato da Felyx) e ho aggiunto una sezione "Bibliografia" in cui ho inserito... alcuni dei testi che ricordo di aver studiato a suo tempo ;-) Di più, purtroppo, non posso proprio fare. --Leitfaden 00:09, 3 set 2006 (CEST)[rispondi]

Come già evidenziato nella pagina di discussione, credo ci sia diverso lavoro da fare. In particolare se le tre critiche devono esistere come voci separate esse non possono essere una sintesi di quanto presente nella voce su Kant. Truman Burbank 02:02, 3 set 2006 (CEST)[rispondi]