Utente:Vickyleda/Sandbox/sottopagina1

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Cicerone

[1]Tuttavia, perché voi intendiate da dove sia nato tutto questo errore, di quelli che incolpano il piacere ed esaltano il dolore, io spiegherò tutta la questione, e presenterò le idee espresse dal famoso esploratore della verità, vorrei quasi dire dal costruttore della felicità umana.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nessuno, infatti, detesta, odia, o rifugge il piacere in quanto tale, solo perché è piacere, ma perché grandi sofferenze colpiscono quelli che non sono capaci di raggiungere il piacere attraverso la ragione; e al contrario, non c'è nessuno che ami, insegua, voglia raggiungere il dolore in se stesso, soltanto perché è dolore, ma perché qualche volta accadono situazioni tali per cui attraverso la sofferenza o il dolore si cerca di raggiungere un qualche grande piacere. Concentrandoci su casi di piccola importanza: chi di noi intraprende un esercizio ginnico, se non per ottenerne un qualche vantaggio? E d'altra parte, chi avrebbe motivo di criticare colui che desidera provare un piacere cui non segua nessun fastidio, o colui che fugge un dolore che non produce nessun piacere?[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Al contrario, però, noi con indignazione denunciamo e riteniamo meritevoli di odio quelli che, rammolliti e corrotti dai piaceri del momento, accecati dal desiderio, non prevedono a quali dolori e a quali sofferenze andranno incontro, e uguale colpa hanno quelli che abbandonano i propri doveri per pigrizia d'animo, cioè per evitare le fatiche e i dolori. Certamente è facile e rapido distinguere questi casi. Infatti nel tempo libero, quando abbiamo tutta la nostra possibilità di scegliere e niente ci ostacola dal fare ciò che ci piace di più, bisogna accogliere ogni piacere e respingere ogni dolore. Ma in altri momenti, o nei doveri inevitabili o negli obblighi che ci vengono dalle circostanze, spesso accadrà che si debba respingere il piacere e accogliere il fastidio. E così il saggio si regola scegliendo tra questi atteggiamenti, facendo in modo che o – respingendo il piacere – ne ottenga di più grandi, o – sopportando il dolore – ne eviti di peggiori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedi Gianluca Verdi, Cicerone in Abruzzo, Milano, Mondadori, 1990, p.36.
  2. ^ Op. Cit. p.40

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Rossi, Cicerone in Italia, Torino, Einaudi, 2020.
  • Mario Rossi, Cicerone in Italia, Torino, Einaudi, 2020.
  • Mario Rossi, Cicerone in Italia, Torino, Einaudi, 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]