Utente:Tiziano e Cadore/Sandbox

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Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore

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La Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore è un centro di ricerca dedicato allo studio del pittore rinascimentale italiano Tiziano Vecellio situato nel paese natale dell'artista a Pieve di Cadore. Ospita una biblioteca e una piccola collezione d'arte. Oltre alla vita e all'arte di Tiziano, studia anche la storia e la cultura del Cadore. È un'istituzione senza scopo di lucro, che non può rilasciare dichiarazioni di autenticità su opere d'arte a fini finanziari o commerciali.

Storia

La fondazione è stata fondata nel 2003 dalla Magnifica Comunità di Cadore e dal Comune di Pieve. L'idea di un'istituzione dedicata allo studio di Tiziano fu inizialmente suggerita dallo studioso di pittura veneziana, Francesco Valcanover (1926-1916). Il comitato scientifico formato da Bernard Aikema (1949--), Augusto Gentili (1943--) e W. R. Rearick (1930-2004) ebbe il compito di definire i metodi di ricerca – che tutt'ora perdurano -  promuovendo lo studio di Tiziano nel vasto contesto della cultura politica, religiosa e visiva contemporanea e in dimensioni geografiche che si estendevano dal Cadore a Venezia e alle corti d'Europa [1]

Fin dalla sua costituzione pubblica la rivista Studi Tizianeschi, ma nel 2005 ha ampliato le sue offerte per includere un programma estivo di conferenze pubbliche, dibattiti, concerti e visite speciali a siti storici nella regione del Cadore. Intraprese anche la pubblicazione di libri su Tiziano e la sua bottega [2], sulla grafica [3] e sulla Battaglia del Cadore [4] e sulle lettere di Tiziano [5]. Nel 2013, per celebrare il suo decimo anniversario, la fondazione organizzò una mostra intorno a Jacopo Pesaro di Tiziano e Papa Alessandro VI davanti a San Pietro (Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Anversa) [6]

La ricerca pubblicata ha dato origine a quattro linee editoriali: la rivista Studi tizianeschi, Tiziano e l'Europa (L’arte in Cadore al tempo di Tiziano, Le botteghe di Tiziano, Tiziano. Le botteghe e la grafica, Tiziano. L’epistolario, Tiziano e Leone Leoni in viaggio con il principe Filippo d’Asburgo), Quaderni (Tiziano, Venezia e il Papa Borgia, La battaglia di Cadore, La Pala Genova di Pieve di Cadore), Monografie tematiche (Venere e Adone di Tiziano).


Biblioteca e collezione d'arte

La raccolta della biblioteca è divisa in due sedi e in altrettanti nuclei. La prima, si trova nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, è costituita da documenti, articoli e libri su Tiziano, che sono stati raccolti e catalogati da Celso Fabbro (1883-1974). Il nucleo della collezione è costituito da volumi del XVI secolo fino al XX secolo. La Casa di Tiziano l'Oratore ospita la seconda parte della biblioteca e una collezione di stampe che riproducono le opere di Tiziano, nonché gli uffici della fondazione. L'edificio, che risale alla metà del XVI secolo, fu la dimora del cugino di Tiziano, notaio e commerciante di legname noto come Tiziano l'Oratore[7]. Nel 2004 W. R.  Rearick lasciò in eredità la sua vasta biblioteca di libri su Arte e storia del Rinascimento veneziano alla fondazione. Ci sono un numero di rari libri del XVI secolo e un manoscritto illustrato in anticipo che descrive il castello di Pieve da Cadore e le chiese nella zona circostante. La collezione è catalogata on-line presso il catalogo delle biblioteche bellunesi / Servizio Bibliotecario Nazionale (OPAC SBN).


Presidenti della Fondazione

2003-2007 Vittorio Tabacchi

2007-2010 Livio Barnabò

2011-      Maria Giovanna Coletti




  1. ^ Il Centro studi Tiziano e Cadore, programma di studio e ricerca, in Studi Tizianeschi, I, 2003, p. 7.
  2. ^ G. Tagliaferro, B. Aikema, M. Mancini e A. J. Martin, Le botteghe di Tiziano, Firenze, 2009.
  3. ^ P. Luedemann, Tiziano. Le botteghe e la grafica, Firenze, 2016.
  4. ^ L. Puppi e G. Zanderigo Rosolo, La Battaglia di Cadore, Firenze, 2010.
  5. ^ Lionello Puppi, Tiziano. L'epistolario, Firenze, 2012.
  6. ^ Tiziano, Venezia e il papa Borgia, Catalogo della mostra, Firenze, 2013.
  7. ^ A. Cusinato, L'arte in Cadore al tempo di Tiziano, Firenze, 2008, p. 140.