Utente:Terminator8591/Sandbox

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Mario Gagliardi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza180 cm
Peso80 kg
Judo
Categoria80 KG
Ranking     Cintura nera 2º DAN
Termine carriera2023
Carriera
Squadre di club
2002-2014A.S.D Geesink Team
2014-2023Gruppo Sportivo Carabinieri
Carriera da allenatore
2018-2023A.S.D Geesink Team
Incontri disputati
 

Mario Gagliardi (Modena, 18 maggio 1991) è un carabiniere ed ex judoka italiano. E' attualmente il Comandante del NORM di Carpi

Soprannominato Terminator per la potente presa durante il randori sia a terra che in piedi e per la tibia destra in titanio, impiantata dopo un gravissimo infortunio che lo ha costretto nel 2007 ad interrompere la carriera agonistica, proseguendo con quella amatoriale, terminandola quest'ultima nel 2023

Durante il servizio nelle strade, è un ottimo capo-pattuglia e riesce a risolvere la maggior parte delle segnalazioni, senza l'intervento dei rinforzi. Il 10 settembre 2017 giura come Maresciallo e riceve i gradi oltre alla medaglia d'argento al valore dell'Arma dei Carabinieri "per essersi distinto nelle situazioni di gravi emergenze che hanno colpito la regione Emilia-Romagna e meriti personali, dimostrando sacrificio a rischio della propria vita".

Riceve anche un encomio per aver garantito lo svolgimento in tutta sicurezza, del concerto tenutosi a Modena al Modena Park il 1 luglio 2017 che ha festeggiato il quarantennale di carriera di Vasco Rossi, insieme ai colleghi partecipanti.

Il 4 marzo 2018, giorno delle elezioni politiche, è stato di presidio ai seggi.

Mario Gagliardi
SoprannomeTerminator
Nascita18 maggio 1991
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataArma dei Carabinieri
UnitàNucleo Operativo Radiomobile
Anni di servizio2010-
GradoTenente
Comandante diComandante del NORM di Carpi
Studi militariScuola Allievi Carabinieri, Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, Scuola Ufficiali Carabinieri
Frase celebreProteggere e servire
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Figlio d'arte, il padre Paolo è un Primo Dirigente della Polizia di Stato e Capo della Squadra Volante della Questura di Modena pensionatosi nel 2022 dopo 40 anni di servizio, la madre Jessica è ristoratrice. Ha una sorella anche lei ex judoka. Dotato di una notevole forza fisica, agilità e determinazione, è stato fino al 2007 la colonna portante della squadra agonistica dell'A.S.D. Geesink. Nel 2014 diventa 1° DAN, nel 2016 passa il 2° dopo un impegnativo esame che sulle prime dovesse essere rimandato. Ottiene il diploma di maturità nel 2010 nell'indirizzo aziendale e nel 2014 la laurea in ingegneria informatica seguita da quella in giurisprudenza nel 2023 ed iscrivendosi all'Ordine degli Avvocati insieme alla moglie.

Primi passi nel judo

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Mario e la sorella, iniziano ad allenarsi prima per coinvolgerli a stare con i coetanei all'esterno della scuola e poi per scelta nel 2002, sotto l'occhio del Maestro Giordano Palladini, dove prende il ragazzino (all'epoca Mario aveva 11 anni, Stella 8) subito in simpatia e stima dei compagni di squadra che l'hanno subito capito del trauma subito all'elementari. Dopo solo 6 mesi consegue la cintura bianco-gialla, ma la vera svolta arriva l'anno dopo.

Conseguita la cintura arancione, il Maestro Palladini lo convoca per la sua prima gara (per la sorella è ancora presto), ottenendo un buon risultato fermandosi agli ottavi di finale. Nelle gare successive ottiene buone prestazioni ricevendo elogi dai compagni di squadra. Salta 4 gare per motivi di salute ed una per un piccolo infortunio ad un ginocchio.

L'anno inizia male perché Palladini non lo convoca per il criterium regionale, relegandolo a semplici gare a livello provinciale, dove comunque la stangata della mancata convocazione precedente, tiene il rendimento alto vincendo la sua prima medaglia d'argento verso la fine dell'anno judoistico. Si è presentato in tutte le gare convocate e tutti gli allenamenti.

Un'annata disastrosa a parte il conseguimento della cintura verde, è costretto a saltare la gara di Parma ed i successivi allenamenti, a causa di un pirata della strada che investì la madre (sarà lo stesso Palladini a riferire dell'incidente). La donna viene ricoverata in condizioni serie al policlinico di Baggiovara ed il pirata arrestato dai Carabinieri. Per ben tre gare è dovuto restare fermo a causa prima di un infortunio al braccio sinistro rimediato in una precedente gara (il suo tori glielo ha stretto forte durante un osaeikomi), poi per virosi intestinale, il ruolo di caposquadra ha dovuto lasciarlo al suo compagno Jacopo Lidonnici, ma non avendo le stesse doti di trascinatore, buona parte della squadra viene spazzata via, arrivano all'eliminatorie solo Emilio Verucchi, Alessandra Davoli e Marco Scirè. Al ritorno di Mario, la squadra torna in carreggiata e qui vince la sua prima medaglia d'oro. Un anno che la stessa squadra vuole dimenticare.

Rendimento altalenante per Mario, perde tre gare di fila e durante gli allenamenti ha dato l'impressione di essere all'inizio, tipo sbagliare il morote-seoe che è il suo speciale, alla fine si era scoperto il perché di questo rendimento, c'erano problemi in famiglia cosa che si ripercuoteva anche sulla scuola. A metà anno, torna il Mario di sempre, vincendo il resto delle gare, senza ottenere medaglie.

Doveva essere l'anno della sua consacrazione, essere convocato per le gare nazionali ma purtroppo ha subito un brusco stop. Durante il ritiro di Reggio Emilia, riceve una comunicazione dalla relativa Questura, che il padre viene ferito ad una gamba durante una rapina, venendo ricoverato in condizioni in un primo momento gravi a causa della pallottola che aveva colpito l'arteria femorale (era dovuta intervenire un'unità mobile di rianimazione), Mario si riprenderà dallo shock dopo un paio di mesi, vince altre 4 gare e finalmente viene convocato per la prima gara nazionale ma qui capiterà qualcosa che lo segnerà definitivamente. Durante la gara nazionale svoltasi a Milano, subisce un violento osoto-gari dall'avversario, finendo a terra senza rialzarsi, l'arbitro da subito lo stop ed infligge un hansoko-make tecnico (il giudice sportivo del Tribunale di Firenze, lo rende disciplinare ed ordina alla FIJLKAM di radiare l'arbitro che aveva tenuto l'incontro), deve intervenire il personale sanitario, dove constata la gravissima frattura in più punti alla tibia destra, prima ricoverato al Galeazzi di Milano in stato d'incoscenza, poi trasferito all'ospedale di Sassuolo ed infine a Baggiovara. L'intervento per l'impianto della protesi in titanio, è durato 4 ore e gli costa 6 mesi lontano dal tatami (le spese sono state sostenute dalla FIJLKAM e dall'A.S.D Geesink Team), più il ritiro forzato dall'attività agonistica, per evitare altri infortuni similari.

Mario e la sorella iniziarono il corso per il conseguimento della cintura nera, il dicembre dello stesso anno tengono l'esame e lo passano senza difficoltà.

Cominciano i corsi per i passaggi di DAN, Mario per motivi di salute salta una lezione che comunque non gli pregiudicherà l'esame finale, tenutosi nel dicembre dello stesso anno, passato con qualche difficoltà.

Pur non lasciando il Gruppo Sportivo Carabinieri (che gli consente di continuare a svolgere la disciplina, in quanto può avere dei turni liberi), svolge il ruolo di assistente allenatore nella sua ex-palestra, mentre sua sorella si ritira per maternità.

Dopo una carriera ultraventennale, Mario e la sorella decidono di ritirarsi al termine della stagione 2022-2023 all'età di 32 e 29 anni

  • Il 13 giugno 2016, sposa con rito religioso tenuto dall'Arcivescovo di Modena ed in uniforme, la sua storica fidanzata, conosciuta durante le superiori, il 14 di ottobre dello stesso anno la moglie da alla luce un maschio. Dichiarano di voler anche 2 figlie femmine, che porteranno i nomi delle nonne materne dei genitori, Elsa ed Anna, che nasceranno una a novembre 2018, seguita dalla sorella l'anno dopo.
  • E' un appassionato d'informatica, lui stesso afferma di aver toccato la prima tastiera a 5 anni, nella sua casa infatti regna la domotica.
  • Ha scelto di arruolarsi nell'Arma, dopo aver avuto il padre ferito durante una rapina e la madre investita da un pirata della strada, davanti al ristorante di famiglia.
  • Il suo soprannome non deriva solo dalla sua presa e la tibia destra in titanio, ma anche dopo la visione film "Terminator 2" e giocato ai videogiochi correlati alla saga.
  • Grazie al suo addestramento militare, esegue gli ordini senza batter ciglio, sia sul lavoro che sul tatami.
  • Ha introdotto la figura del team-leader, colui che ha il Kyu oppure il DAN più alto, oltre ad avere l'esperienza maggiore, il primo ad accogliere i nuovi arrivati nel dojo e che tiene unita la squadra nei periodi di crisi