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FANTASIA INCONSCIA




Il termine Phantasy

Il termine inglese “phantasy” distingue le fantasie inconsce dalle fantasie “fantasy” (Isacs, 1943). Alla base di questa distinzione nella terminologia c’è una modificazione della concezione della struttura psichica. Secondo Melanie Klein la conoscenza di un oggetto, come meta o fonte di soddisfazione sono integrate nelle pulsioni fin dalla nascita. Invece, Sigmund Freud colloca la pulsione nella psiche attraverso i suoi derivati. Inoltre per la Klein un nucleo di base dell’Io, anche se come oggetto parziale è presente dall'inizio. Il concetto kleiniano di "Unconscious phantasy" (fantasia inconscia) sottolinea che questo termine si riferisce ad una forma base.

Premessa teorica

Le fantasie inconsce sono il contenuto primario dei processi mentali dalla nascita, in psicologia accompagnano le attività mentali ed i processi mentali dipendono da esse. Questa concezione ha modificato in parte la concezione freudiana di fantasia, che era necessariamente collegata al modello topografico della mente e al concetto di narcisismo primario (1899). La rimozione per Freud serviva come una barriera che difendeva il sistema conscio da quello inconscio. Wilfred Bion (1962) teorizzò che la barriera di contatto divide ed unisce al contempo i fenomeni consci e inconsci (permeabilità selettiva della barriera di contatto). Infatti, la funzione alfa include sia il processo che quello secondario. La funzione alfa implica sia il principio di piacere che quello di realtà (Bion, 1962).



Descrizione

Nella sua opera Melanie Klein (1932) ha spiegato come nel gioco dei bambini emergano le fantasie inconsce. Grazie all’interpretazione di queste fantasie è possibile portare avanti l’analisi infantile, nonostante queste possano solo essere inferite e non siano esplicite. Le fantasie inconsce vengono utilizzate dalla Klein come le associazioni libere venivano utilizzate da Freud nella psicoanalisi con gli adulti. Il dibattito sopra citato si è risolto anche grazie alla descrizione della fantasia inconscia da Parte di Susan Sutherland Isaccs (1948) che espande il concetto freudiano di inconscio. Susan Sutherland Isaacs sostiene che le fantasie inconsce hanno effetti sia fisici che psichici e costituiscono il legame operativo tra meccanismi e istinti. Esse avranno un’influenza lungo tutto il corso della vita. Si ipotizza che quella che Freud chiamava introiezione primaria corrisponda ad una fantasia inconscia nella fase più primitiva della vita. Le fantasie primarie sono connesse a processi mentali lontani dalle parole e dal pensiero cosciente, quindi le fantasie inconsce sono presenti ed attive molto prima dello sviluppo del linguaggio. Inoltre sono connesse alle sensazioni somatiche e la loro fonte interna sono gli impulsi istintuali e le immagini inconsce della mente. Anche i meccanismi difensivi sono sperimentati come fantasie. La differenza tra “normalità” e “anormalità” consiste nel modo in cui le fantasie inconsce sono trattate nei processi mentali in cui esse si elaborano e si modificano. Si conclude quindi che il pensiero di realtà non può operare senza fantasie inconsce, queste lo supportano e coesistono con esso (Isaacs, 1943).




Bibliografia

Isaacs (1943). On the nature and function of phantasy. In: King P, Steiner R. The Freud-Klein Controversies 1941-1945. London and New York: Tavistock/Routledge, 1991.

Isaacs (1948). On the nature and function of phantasy. In: Klein M, Heimann P, Isaacs S, Riviere J(1952). Developments in Psycho-Analysis, 67-121.

Bion WR (1962). Apprendere dall’esperienza. Trad.it. Roma: Armando, 1972

Sigmund Freud (1899). L'interpretazione dei sogni. In Opere vol. III.

Sigmund Freud (1915-1932). Introduzione alla Psicoanalisi (Trad. It. M. Tonin Dogana ed E. Sagittario) Torino, Bollati Boringhieri, 1978. ISBN 88-339-0026-6.

Klein M (1932). La psicoanalisi dei bambini. Trad. it. Firenze: Martinelli, 1969

Segal H. (1968). Introduzione all’opera di Melanie Klein. Firenze: Giunti, 2015

Petrelli D. (2007) "Fantasia inconscia. L'organizzazione mentale precoce secondo Susan Isaccs." Il pensiero scientifico. Roma