Utente:Susanna berti franceschi/sandbox

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ANGIOLO BERTI


Angiolo Berti nasce a Bagni di Casciana (Pisa) il 27 gennaio 1921,da Ugo,operaio ed Amelia Ghelli,contadina analfabeta. Muore a Bologna il 18 aprile 2005. Decano dei giornalisti parlamentari (1949-1999),ha creato e poi diretto per tre mandati( 1976 – 1985) la CASAGIT,la prima Cassa autonoma integrativa in Italia a favore dei giornalisti e che oggi porta il suo nome. Livornese d’ adozione( suo padre lavorava alla raffineria Stanic), fa parte del movimento cattolico nei circoli “Giosuè Borsi” e “Guido Negri”. E’ uno dei giovani leader antifascisti . Viene espulso per questa sua attività nel 1941. Il vescovo labronico Giovanni Piccioni lo invia a Bologna presso i Gesuiti e lo inserisce, data l’abilità di stenografo ( sarà campione italiano a squadre,nel 1952,con 180 parole al minuto),presso la redazione de L’Avvenire d’Italia,diretto da Raimondo Manzini,poi direttore dell’Osservatore Romano. Conosce (e successivamente sposerà nel 1944)Maria Teresa, studentessa di medicina,figlia del sen.Giovanni Maria Bertini (fondatore con don Sturzo del Partito Popolare, ministro e sottosegretario nei governi Giolitti e Facta, Aventiniano, membro dei “Liberi e Forti”, avvocato penalista,elemento di spicco nella Costituente con Calamandrei). Partecipa attivamente alla lotta di Resistenza,evitando il trasferimento in Germania di decine d’internati nel Campo delle Caserme Rosse a Corticella, nascondendo poi molti di loro dopo il bombardamento del campo da parte degli alleati (1944) fino alla liberazione, nella propria abitazione. Per questo è stato insignito nel 1984 della medaglia d’oro di benemerenza civile da parte del Comune di Lucca e, nel 1997, della Cittadinanza onoraria dal Comune di Casciana Terme. Molti dei salvati erano infatti lucchesi e pisani,rastrellati dalle truppe tedesche in ritirata. Giornalista professionista dal 1942, è fra i primi testimoni delle stragi di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto. Intervista Reder dopo la condanna, chiedendogli il perché dello sterminio,di vecchi, donne e bambini . Il silenzio di risposta che si commenta da solo, entra così tragicamente nella storia dell’umanità.

  Dopo il conflitto lavora  al Progresso ed  al Nuovo Corriere di Firenze e , successivamente, entra alla sede bolognese dell’ANSA, incarico che- come direttore - manterrà fino al pensionamento nel 1991. Nell’attività di cronista segue in particolare i processi  Montesi e  Nigrisoli . Conosce   Leonardo Azzarita, uno dei fondatori dell’innovativo sistema pensionistico della categoria e ne segue l’impegno professionale. E’ quindi eletto membro dell’INPGI,Istituto di previdenza e dell’FNSI,la Federazione Nazionale della Stampa. 

Sul piano politico, aderisce al PSDI di Giuseppe Saragat fin dal 1947. Ne è fra i più attivi collaboratori anche nel settennale di presidenza al Quirinale, è inoltre opinionista dell’ Umanità,l’organo ufficiale del PSDI,fino alla cessazione delle pubblicazioni. E’ insignito dei titoli di Commendatore e di Grande Ufficiale al merito della Repubblica. Esperto di previdenza, comprende come il servizio sanitario nazionale non sarà più in grado,nel tempo, di sostenere le spese per la tutela della salute. Propone e crea quindi a tutela della categoria la CASAGIT, la Cassa che oggi supporta decine di migliaia di giornalisti e le loro famiglie. Innovativo e lungimirante è in particolare l’ impegno per considerare fruitori dei benefici, anche i conviventi,anticipando sul piano assistenziale le coppie di fatto. Si occupa ,nell’attività di giornalista parlamentare, di problemi della Difesa e delle Forze Armate. Alla fine degli anni ’60 contribuisce fattivamente al varo della Legge “Tanassi” per il rilancio della Flotta Militare. Nel


1971, promuove una grossa campagna di stampa e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del mondo parlamentare, per evitare la messa in disarmo dell’ “Amerigo Vespucci”, fiore all’occhiello della nostra Marina, stanti le grosse spese previste per una sua radicale ristrutturazione dopo quarant’anni di servizio. La campagna ha successo e, nel febbraio 2011, la pagina del quotidiano livornese IL TELEGRAFO dedicata per prima in Italia all’argomento quarant’anni fa , è stata donata all’Accademia Navale dalla Fondazione intitolata a suo nome, che ha sede a Casciana Terme. Nel 1975,il 1° novembre,viene insignito del titolo di “Storiografo ufficiale della Marina Militare”, incarico conferitogli dall’allora Capo di Stato Maggiore, amm. Gino De Giorgi. Dirige inoltre l’ISIS, il primo istituto d’informazione scientifica d’interesse sanitario con sede a Roma ed, ancora, è direttore responsabile della rivista del COPIT, il Comitato di parlamentari per l’innovazione tecnologica.

Nel 1984,nella casa di Casciana Terme, concretizza  l’originale idea di dedicare piccoli monumenti,cippi e lapidi a ricordo di chi sacrificò la propria vita per la libertà di parola e di pensiero. Hanno reso fra l’altro omaggio a quello che egli chiamò “Campo degli Eroi”, i presidenti di Camera e Senato, Nilde Iotti e Giovanni Spadolini, il 26 maggio 1990 ed il 31 agosto 1991. Oggi, il Campo – sede della Fondazione “Angiolo e Maria Teresa Berti” - ospita 26 monumenti.

Per gravi problemi di salute,lascia Roma il 12 giugno 1999. Non vi farà più ritorno. Morirà il 18 aprile 2005. Riposa nel piccolo cimitero di Collemontanino,la frazione del Comune di Casciana Terme dove è nato,accanto a Maria Teresa, scomparsa il 23 giugno 2007.