Utente:Susanna Pistone/Sandbox

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Gianpistone ( 3 febbraio 1929 - 1 dicembre 2020)

è nato a Roma nel 1929 e dal 1948 ha cominciato ad occuparsi di pittura e teatro. Fino al 1962 è stato docente, partecipando attivamente alla ricerca ed all’allestimento di numerosi spettacoli come: “I Cavernicoli” di Saroojan – Teatro delle Arti Roma 1958, (scenografia ed effetti speciali); “Aspettiamo Cinque Anni” di Garcia Lorca – Teatro Valle 1959, (scenografia); “La Peste” di Camus – Teatro studio Roma 1961 (scenografia, costumi e trucco); “Cantafavola di Don Chisciotte” di R. M. Berardi e “Il Faleone” dal Decamerone di Boccaccio (scenografia) per il “Teatro Popolare viaggiante” al Teatro Reginella di Ischia nel 1967. Si è occupato anche di scultura e nel 1957 ha partecipato con due opere alla “Biennale Internazionale di Carrara”. Nel 1966 ha fondato lo “Studio Arte Equipe ’66”, aprendo il suo studio al mondo.

Dal 1968 ha ospitato nel suo Studio eventi di Teatro d’Avanguardia, Poesia, Jazz, Folclore di numerosi Paesi, (9.500 presenze). Dal 1958 ha iniziato una serie di viaggi in tutta l’Europa dalla Groenlandia alla Grecia dall’Inghilterra all’Unione Sovietica. Nel 1963 il primo viaggio in America. Nel 1965 ha percorso il continente africano, dall’Egitto al Sud Africa. Nel 1966 ha compiuto il primo dei tre viaggi in Estremo Oriente, arrivando in Indonesia in Cina ed in Giappone. Numerosissimi i viaggi in Medio Oriente uno dei quali in macchina, fino alle soglie di Kabul in Afghanistan. L’India (1966 – 1968) è il paese dove ha raccolto le maggiori esperienze, attraversandola dal Sud al Nord alla ricerca di una “verità assoluta”.

Almeno 200 mostre personali in Italia. Gli incontri della Gioventù, dell’Ente Premi Roma, hanno presentato la prima mostra antologica delle Cattedrali alla Sala Barbo di Palazzo Venezia in Roma, nel novembre del 1964. (Omaggio al Concilio Vaticano II). La stessa mostra, è stata successivamente presentata a Palazzo dei Congressi a beneficio del Servizio Sociale Internazionale sotto gli auspici della Croce Rossa Italiana, nel 1966 e nel 1967. Nel 1967 ha allestito al Palazzo dei Congressi “Presepio Orientale 70” comprendente 17 figure dei personaggi a grandezza naturale, (ferro e gesso). Con gli auspici di “Immagine” Centro Studi Iconografici dell’istituto di Pedagogia dell’Università di Roma presenta il Continente Uomo, Entromondo, Spazio Magico, le Scatole Teatro. Queste stesse opere sono poi esposte a Spoleto (Palazzo Mauri Piazza Fontana) dal 1° al 12 Luglio 1970 in occasione del XIII Festival Due Mondi.

Molte mostre personali all’estero, in tutto il mondo. Selezioni del Ciclo delle “Cattedrali” e poi dei “Templi dell’Oriente”, sono stati inoltre presentati a Parigi, Monaco, Colonia, Berlino, Amburgo, Copenaghen, Oslo, Edimburgo, Barcellona, Atene, Istanbul, Mumbai, Bangkok, Jakarta, Budapest, Mosca, San Pietroburgo, Vienna, Aquisgrana. Dal 1954 Gianpistone partecipa attivamente alle maggiori rassegne nazionali come Quadriennali, Triennali, Biennali della Grafica, conseguendo in oltre venti anni di attività oltre duecento premi (fra cui dodici medaglie d’oro). Da ricordare fra questi il significativo riconoscimento alla sua opera e alla nuova dimensione della ricerca, il “Premio Enrico Mattei” (1974). I suoi più recenti cicli pittorici sono: Natura Mirabilis, I Colori del Sacro, Le vie della seta, Le origini della scrittura, Ierofanie, Shambhala, Mediterraneo.

Numerose le partecipazioni a convegni in ambito dell’infanzia e della disabilità. Impossibile ricordare le centinaia di iniziative culturali che hanno portato un segno significativo del suo passaggio su migliaia di persone che hanno beneficiato del suo supporto come terapeuta, come ricercatore in ambito pedagogico e in ambito malattia mentale e disabilità. In particolare, si vedano le attività dello Studio Arte Equipe ‘66 delle quali il Maestro è stato ideatore e finanziatore: dal Drago sul Monte dei Cocci contro la speculazione edilizia a L’arte come procedimento nel trattamento delle malattie psichiatriche.

Il Maestro ha arricchito la sua visione del mondo attraverso uno studio costante ed approfondito in ambito antropologico, sociologico e, soprattutto delle spiritualità, come si può vedere nella bibliografia minima.

Lascia una grande eredità di impegno sociale e una meravigliosa produzione artistica, spegnendosi il 1° dicembre del 2020.