Utente:Stefanialep/Sandbox

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La leadership è considerata una relazione sociale che prende forma in una situazione che richiede scelte di principio e di comportamento.

W.E.Halal elabora un importante articolo[1] che illustra una teoria che si propone di integrare le conoscenze disponibili in tema di leadership, rivolgendo l'attenzione verso la determinazione dei modi di comportamento del leader che si dimostrano più efficaci. È abbastanza riconosciuto che un certo tipo di leadership può dimostrarsi efficace solo nei confronti di una fascia limitata di dipendenti e per compiti con determinate caratteristiche. Queste integrazioni conducono alla formulazione di uno schema teorico integrato che definisce cinque modelli ideali: • Autocrazia: viene considerata come la forma più primitiva di leadership e si caratterizza per l'utilizzo di metodi autoritari, quali la forza e la tradizione, per ottenere l'acquiescenza. Si ritiene che questa forma di leadership si dimostri adeguata soltanto in situazioni caratterizzate da forme <<primitive>> di tecnologia, quali la guerra, la caccia e l'agricoltura, che implicano la ricerca dei mezzi fondamentali di vita ad un livello di sussistenza. • Burocrazia: viene definita come un rapporto razionale e utilitario fra dipendenti e capo, i compiti assegnati sono molto specializzati, le modalità per il loro svolgimento sono completamente stabilite dal superiore in modo razionale e le ricompense economiche sono legate in una qualche misura alla prestazione. Si ritiene che questo tipo di leadership sia il più efficace in situazioni caratterizzate da tecnologie di <<routine>>, che comportano lo svolgimento di compiti ripetitivi,poichè in questo caso la specializzazione è conveniente, mentre uno stretto controllo dall'alto è necessario per assicurare l'ottenimento di prestazioni ottimali. • Relazioni Umane: sottolineano l'aspetto sociale nel rapporto fra capo e dipendenti; in questo caso per ottenere l'acquiescenza si impiegano ricompense e sanzioni di tipo sociale. Il capo usa l'autorità in forme socialmente sccettabili, incoraggia l'interazione sociale e l'affiliazione. Si ritiene che le tecnologie di <<servizio>>, che comportano l'erogazione di servizi personali per assistere gli altri (si pensi al ruolo delle insegnanti e delle infermiere), siano le più appropriate a questo stile di direzione, in quanto le relazioni umane incoraggiano l'interesse sociale e migliorano le capacità sociali. • Partecipazione: viene definita come un rapporto egualitario nel quale i dipendenti vengono incoraggiati a condividere le responsabilità del superiore nella soluzione dei problemi. Si ritiene che questo stile di leadershiprisulti più efficace in situazioni caratterizzate da tecnologia di tipo <<influenza>>: cioè nelle quali i compiti dei subordinati comportano l'esercizio di una "influenza" o di un controllo sul comportamento di altre persone. Ne costituiscono esempi tipici: il ruolo dei capi, dei politici e dei venditori. • Autonomia: viene definita come un rapporto nel quale non viene esercitato sui dipendenti alcun controllo; il superiore fornisce soltanto informazioni e un supporto amministrativo ai dipendenti per aiutarli a svolgere i loro compiti. I dipendenti sono liberi di scegliere i compiti da svolgere e le modalità del loro svolgimento. Si ritiene che questo tipo di leadership sia più efficace per i compiti <<creativi>>, che comportano la creazione di sistemi complessi o di idee, attività nelle quali si richiede originalità. Questo schema integrato, quindi, sembra rappresentare una sintesi efficace delle più importanti conoscenze acquisite fino ad oggi nel campo della leadership.