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Vincenzo Filippone-Thaulero[modifica | modifica wikitesto]

Biografia

Vincenzo Filippone-Thaulero nacque a Roma il 12 maggio 1930, e scomparve in un tragico incidente stradale nei pressi di Alba Adriatica, insieme alle due piccole figlie, Gabriella e Elisabeth, e alla cognata Maria Antonietta Savini, l'11 settembre 1972. La sua famiglia era originaria di Roseto degli Abruzzi (TE), proprietari terrieri, con un forte senso della tradizione e dei legami di parentela, famiglia religiosa come nella tradizione delle genti abruzzesi. Vincenzo Filippone-Thaulero frequentò il ginnasio e il liceo a Roma, al prestigioso collegio "Massimo" dei gesuiti. Si laureò nel 1952 a pieni voti alla Facoltà di Giurisprudenza di Roma e frequentò il corso di perfezionamento in Filosofia del diritto con Giorgio Del Vecchio con una tesi dal titolo “Una metodologia cristiana del diritto”. Successivamente diventò assistente volontario di Giacomo Perticone, ordinario di Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche. Nel 1954 conseguì il Diploma di perfezionamento in Filosofia del Diritto nella Scuola di Perfezionamento di Filosofia del Diritto dell’Università di Roma, con la tesi “La fictio juris in Bartolo da Sassoferrato”, relatore il prof. Widar Cesarini Sforza, con il massimo dei voti con lode.

Nel 1954 Filippone-Thaulero fu presentato a Luigi Sturzo da Felice Battaglia, Rettore dell'Università di Bologna e presidente del Comitato scientifico del costituendo Istituto Luigi Sturzo a Roma. Appena ventiquattrenne, Filippone entrò a far parte della schiera dei più giovani collaboratori di Luigi Sturzo, una figura che lo affascinava per l'idea della politica associata al senso del divino. Il giovane Filippone-Thaulero si sentiva spinto verso una riflessione più attenta alla evoluzione del "reale". Accanto a don Sturzo Vincenzo Filippone fece i primi passi nella sua esperienza sociologica nel confronto con i problemi della cultura, della tradizione e delle strutture politiche e sociali del Mezzogiorno. Luigi Sturzo, fondatore dell’Istituto intitolato a suo nome, affida a lui e Mario D’Addio la direzione del Bollettino di Sociologia, poi divenuto nel 1956 la rivista “Sociologia”.

Nel 1956 partecipa ai lavori del terzo Congresso Mondiale di Sociologia di Amsterdam, fra i fondatori della Società Italiana di Scienze Sociali e segue per un semestre corsi di Filosofia della Scienza, Psicologia e Filosofia all’Università e al Politecnico di Zurigo. Intraprende studi e ricerche sulla problematica filosofico-morale dei valori e in particolare su Max Scheler.

Nel 1960 usufruì di una borsa di studio della Humboldt-Stiftung che gli consentì lunghe permanenze di studi in Germania, al fine di approfondire nella Università di Münster gli studi sulla problematica dei valori, con particolare riferimento alla Scuola Fenomenologica, alle opere di Max Scheler e Nicolai Hartmann. Traduce in italiano l’Etica di N. Hartmann (Guida Editori, Napoli 197); scrive il I volume di Società e Cultura nel pensiero di Max Scheler (1963, Editore Giuffré).

Nel 1961 sposa in Germania Carla Sabine Kowohl. Nascita dei figli Gabriella (1963), Johannes (1965), Stefano (1966), Elisabeth (1968), Matthias (1972). Insegna Sociologia della Cultura nella Scuola di Perfezionamento di Sociologia dell’Università Internazionale degli Studi Pro Deo (oggi LUISS), svolgendo corsi su Toynbee, Spengler, Scheler, Mannheim, Marx.

La filosofia dei valori fu il campo delle sue ricerche. Nel 1965 Filippone-Thaulero vinse il concorso di libero docente, nello stesso anno fu incaricato dell'insegnamento di Filosofia morale presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Salerno. Nel 1972 vinse il concorso a cattedra, ma non ebbe il tempo di incominciare nel nuovo ruolo la sua attività didattica, come non ebbe il tempo di vedere realizzato quell'Istituto di Ricerche per la storia sociale e religiosa, che avrebbe avuto sede a Vicenza nel 1975.


L’uomo e il pensiero

I sei anni dell'insegnamento all'Università di Salerno sono stati i più produttivi e intensi per Vincenzo Filippone-Thaulero, anche per la frequentazione di studiosi, storici, letterati, filosofi di primo ordine negli anni fra il 1965 e il 1970: da Carlo Salinari a Edoardo Sanguineti, da Mario Napoli a Lucio Colletti, da Renzo De Felice a Fulvio Tessitore, a Francesco Malgeri. Queste amicizie, questi colloqui a più voci, questa varietà e molteplicità di esperienze culturali, queste storie personali così diverse, insieme al confronto quotidiano con i termini di una realtà sociale frammentata, dura, ma di forte spessore storico, favorivano in Vincenzo Filippone una maggiore e più lieta apertura anche sul piano dell'ascolto e della riflessione etica. Egli era per le idee grandi, generose; operando e intervenendo sempre nelle discussioni con la discrezione dell'intellettuale che sa della delicatezza di ogni progettazione culturale e, pertanto, dialoga, si immette nel gioco delle compromissioni, come anche dei dissensi, sempre intento a cogliere ogni parte, piccola che fosse, di verità. Le perplessità che in lui aveva suscitato la concezione della politica come "mediazione" così come l'intendeva Sturzo, erano svanite.

Fu tra i docenti "salernitani" che suscitarono più attenzione fra gli studenti. Non parlava con l'arroganza del cattedratico: le sue lezioni avevano la struttura e il tono della conversazione, però sempre severa, se non severissima. Il docente, per lui, non poteva non essere un uomo fedele al modello classico del maestro: discorsivo, ma senza indulgenze accattivanti. Fulvio Tessitore, all'epoca Preside della Facoltà di Magistero, ha felicemente scritto di lui: "Lo sentimmo e lo vedemmo: amico sicuro, docente sensibile, illuminato dal signorile sorriso, che quasi si smarriva nell'azzurro intenso dei suoi occhi profondi. In quel sorriso - semplice e enigmatico - ho sempre letto, raccolti insieme, l'impegno morale severissimo che lo animava e un ragionato distacco dalle vicende tristi e liete, che punteggiano la nostra vita di docenti, di studiosi, di uomini".

Personalità intensamente religiosa, innamorato di Dio, avendo di Lui una sicurezza sconcertante, cercava nel concreto, nel reale della società, fra gli uomini e nella creatività incessante di strutture, pensieri, conflitti anche sociali, i segni di questa presenza divina. Dal suo vedere Dio sempre e dovunque, non discendeva neppure l'ombra di un integralismo assolutista: la lezione di Max Scheler, ma anche dello Sturzo sociologo, oltre che politico, gli fece sempre avvertire i pericoli di una chiusura, di un condizionamento autoritario delle scelte dell'uomo. Il problema del comportamento religioso e del pregiudizio anti-religioso sono stati fra i più forti interessi di Filippone- Thaulero sociologo: "Vi è, dunque - scriveva nel suo Diario metafisico - un doppio movimento di riforma cristiana: uno che parte dalla generale apostasia e che pretenderebbe di confinare completamente le forze religiose tra gli errori del passato, facendo della religione il puro strumento di una difesa psichica, aggressiva e bisognosa; un altro che parte da anime religiose e scoraggiate dal male morale del mondo, ed inclini a imputare alla secolarizzazione delle chiese la loro perdita di prestigio nel comunicare il messaggio che loro è stato affidato".

Tutta la ricerca di Filippone-Thaulero era ricerca essenzialmente di un nuovo ethos, nell'inquieto mondo di oggi. Egli avvertiva nell'affrettato, ottuso vivere di oggi una incapacità al "vedere" morale; pertanto chiedeva aiuto più che alla politica, alla filosofia. Ha scritto nell’Introduzione all'Etica di Nicolai Hartmann, una pagina che nulla ha perso della sua attualità e che ci consente di scendere nel cuore delle sue ansie: "La vita dell'uomo d'oggi non è favorevole all'approfondimento. Essa rinuncia alla calma ed alla contemplazione, è vita di inquietudine e di fretta, un gareggiare senza scopo e senza significato. Chi resta solo un attimo fermo, è già superato nell'attimo seguente. Siamo sempre dietro alla novità, ci domina quanto è ultimamente accaduto, ed è dimenticato quel che lo precedeva, prima che si avesse tempo di distruggerlo, non diciamo di comprenderlo. Viviamo da sensazioni a sensazioni. L'uomo moderno non è solo quello della fretta senza riposo, ma è anche lo stordito, svagato, l'uomo che nulla più eleva, prende e commuove interiormente. Di ogni cosa conclude con un sorriso ironico e stanco. Anzi, fa una virtù della sua superficialità morale. Il nihil admirari, la sua incapacità alla meraviglia, alla sorpresa, all'entusiasmo, al rispetto, è da lui elevato a costume stabile e voluto. Scivolare sopra tutte le cose senza essere toccati da nulla, è un comodo modus vivendi. Questo pathos è tipico. Non è la prima volta che capita nella storia. Ma la sua comparsa è stata sempre un sintomo di debolezza e di decadenza, di interiore disfacimento e di universale pessimismo vitale. Ma bisogna lasciare rovinare quel che vuole andare in rovina. In ogni decadenza v'è il seme di una vita giovane e sana. Ed il nostro tempo non fa eccezione. Oggi non si può prevedere se aprire la via tocchi all'attuale generazione, con i suoi tempestivi preparativi, o se sia riservato alle nuove generazioni di dirigersi prepotentemente verso un nuovo ethos".


Il Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero”

Nel 2003 viene istituito il Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero” con sede a Roseto degli Abruzzi per iniziativa di docenti e studiosi, con lo scopo di studiare l’opera filosofica e poetica di Vincenzo Filippone-Thaulero, di costituire un centro di documentazione sull’opera del filosofo rosetano; di rendere accessibili agli studiosi e cultori di discipline filosofiche, poetiche, scientifiche i documenti in suo possesso; di assegnare premi e borse di studio a studenti, ricercatori.

Il Centro Studi, sotto la guida dei soci fondatori Vincenzo Di Marco, Adriana Piatti, Giulia Proti, Claudia Ettorre, con il sostegno degli eredi della famiglia Filippone-De Rosa, ha istituito collaborazioni culturali con la Società Filosofica Italiana, l’Università degli Studi di Teramo, l’Istituto “Luigi Sturzo” di Roma, la Fondazione “Giuseppe Capograssi”, con docenti e studiosi di varie università italiane, con vari enti e associazioni culturali.

Ha promosso il Premio di Saggistica Filosofica “Vincenzo Filippone-Thaulero” riservato agli studenti delle scuole secondarie superiori. Ha realizzato due convegni di studi sull’opera di Vincenzo Filippone-Thaulero, pubblicandone gli Atti (2003, 2004), Edizioni Edigrafital Teramo (che oggi si possono leggere sul sito dell’associazione: www.centrostudifilipponethaulero.wordpress.com). Hanno partecipato ai due convegni i seguenti relatori: Gabriele De Rosa, Vincenzo Cerulli Irelli, Francesco Mercadante, Giovanni Ferretti, Vittorio Mathieu, Vincenzo Clemente, Maria Cerreto, Roberto Ricci, Gianni Vattimo, Pasquale Venditti, Mauro Laeng, Luciano Russi, Mario D’Addio, Gennaro Savarese, Antimo Negri, Nino Borsellino, Giuseppe Riconda, Valentino Cecchetti, Giuseppe Papponetti, Enzo Randone, Tito Perlini.

Nel 2005 è stato pubblicato il volume di poesie Non è perduto il segno (Edizioni Storia & Letteratura, Roma) e nel 2008 Il problema del risentimento in Max Scheler, La Cassandra Editrice, Pineto (TE).


Bibliografia

1956

Il terzo Congresso Mondiale di Sociologia (Amsterdam, 22-29 Agosto 1956), in "Bollettino di Sociologia" dell'Istituto Luigi Sturzo, n. 2, luglio-settembre 1956, pp. 1-38.

1958

Intorno al concetto di sociologia generale, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno III, gennaio-marzo 1958, n. 1, A. Giuffré, Milano, 1958, pp. 47-66.

Recensione: The state of social sciences, edited by Leonard D. Withe. The University of Chicago Press, 1956, pp. 504-IV, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno III, aprilegiugno 1958, n. 2, A. Giuffré, Milano, 1958, pp. 224-229.

Recensione: Franco Leonardi, Introduzione allo studio del comportamento sociale, Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania, Giuffré, Milano, 1957, pp. 207-XV, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno II, ottobre-dicembre 1957, n. 4, A. Giuffré, Milano, 1958, pp. 404-407.

1959

Recensione: Maurice Duverger, Les Partis politiques, Parigi, Colin, 1951, pp. 476-XI, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno IV, aprile-giugno 1959, n. 2, A Giuffré, Milano, 1959, pp. 267-271.

Recensione: Buch des Dankes an Georg Simmel, Briefe, Erinnerung, Bibliographie (Zu seinem 100. Geburtstang am 1. März 1958, hrsg. Kurt Gassen und Michael Landmann), Duncker&Humboldt, Berlin, 1958, pp. 371, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno IV, aprile-giugno 1959, n. 2, A. Giuffré, Milano, 1959, pp. 271-274.

Recensione: Gustavo Santoro, Analisi sociologica, manuale di sociologia applicata, Milano, Angeli, 1958, pp. 373, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno III, luglio-settembre 1958, n. 3, A. Giuffré, Milano, 1959, pp. 330-333.

Recensione: Guglielmo Negri, Il leader del Partito Anglosassone (Osservazioni sulle tendenze monocratiche nei sistemi britannici e statunitensi), Giuffré, Milano, 1958, pp. 92, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno III, ottobre-dicembre 1958, n. 4, A. Giuffré, Milano, 1959, pp. 434-438.

Il problema del risentimento in Max Scheler, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno IV, gennaio-marzo 1959, n. l, A. Giuffré, Milano, 1959, pp. 5-44. Scienze sociali e Sociologia, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno IV, aprile-giugno 1959, n. 2, A. Giuffré, Milano, 1959, pp. 242-261.

La Sociologia storicista di L. Sturzo e alcuni riferimenti alle teorie sociologiche moderne, in "Sociologia", Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, Anno IV, ottobre-novembre 1959, n. 4, A. Giuffré, Milano, 1959, pp. 637-669.

1960

Razionalità e storia nella sociologia sturziana, in "Civitas", n. 4-5, aprile-maggio 1960, pp. 3-34.

L'autorità in Max Weber, in "Sociologia", gennaio-dicembre, 1960.

1961

Il problema dell'autorità in Max Scheler, in "Autorité et Liberté", Atti del IV Convegno di Cultura Europea, Bolzano 1961, pp. 117-128.

1963

Società e cultura nel pensiero di Max Scheler, in "Rivista di Sociologia", Anno I, n. l, Roma 1963, pp. 1-40.

1964

Società e cultura nel pensiero di Max Scheler, vol. I, Giuffré, Milano, 1964, pp. VII-539.

Conoscenza e Sociologia, in "Rivista di Sociologia", settembre-dicembre 1964, pp. 111-142.

1965

Appunti per la XXXVII settimana sociale dei cattolici d'Italia, in "Rivista di Sociologia", gennaio-aprile 1965, pp. 127-138.

Note sulla VIII Conferenza di sociologia religiosa, in "Rivista di Sociologia", n. 7, maggio-agosto 1965.

Cristianesimo e storia, in "Rivista di Sociologia", Anno III, n. 8, settembre-dicembre 1965, pp. 155-162.

1966

Riflessioni su pregiudizio e religione, in "Rivista di Sociologia", Anno III, n. 9, Roma 1966, pp. 41-52.

1967

Metafisica della scienza e sociologia, in "Rivista di Sociologia", Anno V, n. 13, Roma 1967, pp. 87-100.

Analisi culturale ed ecumenismo, in "Rivista di Sociologia", Anno V, n. 14, Roma 1967, pp. 129-136.

1968

Religione e pregiudizio (in collaborazione con O. Klineberg, T. Tentori, F. Crespi), Cappelli, Bologna, 1968, pp. 222.

Il problema di un'antropologia filosofica, in "Rivista di Sociologia", Anno IV, n. 17, settembre-dicembre 1968, pp. 57-76.

Il problema di un'antropologia filosofica, Guida, Napoli, 1969, pp. 98 (Corso di lezioni ciclostilate, con la traduzione, in appendice, di un testo di Max Scheler).

Religione e pregiudizio - Analisi di contenuto dei libri cattolici di insegnamento religioso in Italia e in Spagna, Cappelli, Bologna, 1968

1969

Nota introduttiva a Nicolai Hartmann, Etica I, Fenomenologia dei costumi, in "Esperienze l", 1969, pp. VII-XXXII.

Nicolai Hartmann, Etica I, Fenomenologia dei costumi, a cura di Vincenzo Filippone-Thaulero, Guida, Napoli, 1969, pp. XXXIII-320.

Osservazioni in margine ad una ricerca su pregiudizio e religione, in "Rivista di sociologia", Anno VII, 1-3, gennaio-dicembre 1969, pp. 171-188.

Società e cultura nel pensiero di Max Scheler, vol. II, Giuffré, Milano, 1969, pp. VIII-546.

Prospettive culturali e sociologiche dell'impegno sociale (Relazione tenuta alla Consulta dei Movimenti Effettive e Seniores della Gioventù di Azione Cattolica), pp. 1-27.

1970

Un nuovo indirizzo storiografico nella analisi della struttura socioeconomica meridionale (Relazione tenuta in occasione del convegno "Ignazio Rozzi e l'agricoltura meridionale", Teramo 28-29 giugno 1970, promosso dal Centro di Studi Storici "Abruzzo Teramano"), in "Rivista di Sociologia", Anno VIII, n. 1, gennaio-aprile 1970, pp. 139-160.

Traduzione italiana di Nicolai Hartmann, Etica, vol. II, Assiologia dei costumi, Guida, Napoli, 1970, pp. 457.

Riflessione sull'Università televisiva, in "Informazione Radio TV. Studi, documenti e notizie", Speciale Televisione e Istruzione, RAI, maggio 1970, pp. 19-25.

1972

Sociologia ed esperienza religiosa e politica in Luigi Sturzo, in "Ricerche di Storia sociale e religiosa", N. 2, luglio-dicembre, 1972, pp. 5-30.

Traduzione italiana di Nicolai Hartmann, Etica, vol. III, Metafisica dei costumi, Guida, Napoli, 1972, pp. 252.

1991

Seconda attesa, Neri Pozza, Vicenza (edizione postuma).

2003

Il mare ha voce, ha voce il vento, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma (edizione postuma).