Utente:So Carlucci/Sandbox

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LA SELVICOLTURA

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Che cos'è la selvicoltura?

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La selvicoltura o la silvicoltura è la scienza che studia il bosco e le sue funzioni:

  • Funzione produttiva (produce piccoli frutti, legna , resina, ecc. ecc.);
  • Funzione protettiva (effettua la regimazione delle acque, attraverso le foglie funge da filtro nelle grandi città, ecc. ecc.)
  • Funzione sociale (il bosco negli ultimi 20 anni è utilizzato anche per motivi ricreativi, ad esempio per il trekking.

Per albero si intende una pianta di natura legnosa cioè costituita da legno, in cui un fusto prende il sopravvento e quindi si chiama monocormico, cioè un fusto solo con un’altezza non inferiore a 5 metri, mentre sulle Alpi non inferiore a 2 metri per il fatto che c’è la neve. Per arbusto si intende una pianta di natura legnosa formata da più fusti policormici, in cui nessun fusto prende il sopravvento, con altezza masssima di 2 metri.

Bosco (Bella, Basilicata)
Bosco (Bella, Basilicata)

La riproduzione delle piante forerstali

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La riproduzione può avvenire per via gamica e agamica. La riproduzione sessuale delle piante viene detta anche gamica. Avviene mediante la fecondazione della parte femminile del fiore (pistillo) da parte del polline emesso dagli stami, così si formano i semi che poi vengono messi a dimora per generare nuove piantine. La riproduzione gamica garantisce un’ottima variabilità genetica, grazie alla rimescolanza dei caratteri ereditari dei genitori. Il nuovo individuo conserverà le caratteristiche genetiche di entrambi i genitori e con il tempo si otterrà una nuova maggiore adattamento delle piante all’ambiente e una maggiore resistenza delle piante alle avversità atmosferiche.

I boschi si distinguono in base a come viene la loro rinnovazione. Abbiamo due tipi di bosco:

Il governo a ceduo

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Il ceduo si rinnova tramite alcune gemme presenti sulla ceppaia, viene chiamata riproduzione agamica o asessuata, significa che se la pianta viene tagliata, nascono dalla ceppaia nuovi fusti. In seguito, e a causa del taglio di maturità, gli individui che si generano dalle gemme prendono il nome di polloni. Mentre, la fustaia, si rinnova per seme e la propagazione viene detta gamica o sessuata; qui invece le piante si rinnovano tramite i semi rilasciati dalle piante e tramite l'inseminazione naturale. Può avvenire in bosco, con seme proveniente dalla disseminazione naturale o da semina, oppure in vivaio, dove si producono le piantine per il rimboschimento. Le fustaie differiscono dai boschi cedui per altri caratteri, derivano quindi da riproduzione gamica che, prevede l’incontro e la fusione di gameti maschile e femminile (riproduzione sessuata).I due tipi di boschi si differenziano anche per la durata del turno economico, il ceduo ha una durata economica di massimo 25 / 30 anni, mentre la fustaia ha una durata economica da 80 a 120 anni.

GOVERNO A CEDUO COMPOSTO Da un punto di vista teorico prevede la presenza contemporanea nel bosco di una quota di individui derivata da seme e di un’altra quota proveniente da gemme. Si ha quindi la coesistenza di una fustaia con un ceduo, anche se è quasi sempre la rinnovazione agamica che tende a prevalere.

Il governo a fustaia

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La fustaia è una tipologia di bosco molto diffusa in Italia e di solito le fustaie sono quelle grandi foreste che sono presenti nei parchi e nelle proprietà pubbliche. Mentre, il ceduo ha come specie dominanti sono relativamente poche: faggio, roverella, Cerro, castagno, carpino nero, leccio e robinia. LA FUSTAIA COETANEA E’ formata da individui aventi tutti la stessa età. Il ciclo colturale attraversa diverse fasi evolutive: - Novelleto, rappresenta la prima fase di vita di una fustaia che va dall’inizio dell’insediamento fino a quando le stesse raggiungono un’altezza di circa 2 metri. Abbiamo quindi centinaia di migliaia di piantine per ettaro, a causa della intensa competizione, la mortalità naturale risulta elevatissima: - Spessina, fase che segue il novelleto, dura fino a che il soprassuolo raggiunge un’altezza di circa 5 – 6 metri, il numero di piante per ettaro risulta ancora rilevante e così anche la mortalità naturale; - Posticcia, costituisce la prima fase di vita di una fustaia, le chiome delle giovani piantine entrano in contatto tra loro chiudendo la copertura aerea. Si possono avere da 1000 a 3000 piante per ettaro in competizione con il sottobosco ma non tra di loro; - Perticaia, le piante in questo caso risultano più sviluppate in altezza rispetto al diametro, in cui alcuni soggetti prendono il sopravvento e altri restano sottoposti e dominanti; - Fustaia adulta, fase che termina con la culminazione della crescita in volume del bosco, ed è determinabile con il ricorso ad opportune tavole alsometriche.

Dal punto di vista corografico si possono fare le seguenti distinzioni:

  • Specie montane: Faggio con Acero di Monte
  • Specie Medioeuropee: Rovere, Farnia, Carpino Bianco, Acero, Frassino maggiore, Tiglio.
  • Specie sopramediterranee: Cerro, Roverella, Carpino nero, Orniello
  • Specie Mediterrranee: Leccio, Sughera
  • Specie derivanti da impianto: Castagno, Robinia ed Eucalipto.
Bosco. (Bella, Basilicata)

Gli alberi presenti nei boschi, si differenziano in base alle seguenti caratteristiche:

  • temperatura: macrofile (alte temperature), mesofile (medie temperature), microfile (basse temperature);
  • origine: autoctone (pianrte che sono proprie del luogo), alloctone (piante importate);
  • acqua: idrofile (hanno bisogno di molta acqua, ad esempio pioppi, salici, ontano, ecc.), xerofile (non hanno bisogno di acqua), allofile (hanno bisogno di sale, le piante sulle spiagge), mesofile (situazione media del bisogno d'acqua);
  • luce: eliofile (hanno bisogno di luce), sciafile (non hanno bisogno di tanta luce);
  • altitudine: le piante si distinguono in base alle seguenti fasce fitoclimatiche: lauretum (va da 0 a 400m S.L.M., è caratterizzata da piante sempre verdi); castanetum(va da 400 a 800m S.L.M. ,la pianta che caratterizza questa fascia è il castagno); fagetum (va da 800 a 1600m S.L.M., la pianta che caratterizza questa fascia è il faggio); picetum(va da 1600 a 2000m S.L.M., la pianta che caratterizza questa fascia è l'abete rosso); alpinetum (va da 2000-2200m S.L.M. in su, in questa fascia non ci sono alberi ma solo piante erbacee). L'unica pianta che possiamo trovare in tutte le fasce fitoclimatiche è il ginepro.


Il taglio dei boschi

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Prima di effettuare il taglio bisogna identificare il letto di caduta della pianta. La localizzazione del letto di caduta dipende da vari fattori, tra cui la posizione della pianta, la pendenza del pendio su cui si trova la pianta, in base alla forma della pianta e alla sua inclinazione. Per prima cosa si effettua la TACCA DI DIREZIONE che raggiunge circa la metà del tronco. Viene asportato quindi un triangolo di legna dal fusto. Dalla parte opposta si effettua il taglio di caduta che sarà effettuato più in alto della tacca di direzione, la distanza dalla tacca di direzione si calcola in base al diametro del tronco, questa misura equivale ad 1/4 del diametro

  • Pietro Piussi, Selvicoltura generale, Torino: UTET, 1994.
  • Giovanni Bernetti, Selvicoltura speciale, Torino: UTET, 1995.

Collegamenti esterni

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