Utente:Silentinthetrees/Sandbox

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Traduzione indiretta[modifica | modifica wikitesto]

La traduzione di indiretta è una traduzione di una traduzione. Può essere basata su una o più versioni tradotte del testo di partenza originale o finale. Per esempio, se un testo in arabo è tradotto in portoghese tramite l'inglese il risultato è una traduzione indiretta.

La traduzione indiretta è una realtà di scambi interculturali di lunga data, specialmente associata con quegli scambi che coinvolgono paesi lontani dal punto di vista geografico, culturale, e linguistico (per esempio la traduzione dal cinese al portoghese) o le cosiddette lingue minori (per esempio il catalano, il ceco, il danese). Rimane una pratica comune di traduzione in diverse aree della società di oggi, per esempio la traduzione audiovisiva, assistita, letteraria, la localizzazione o l'interpretazione di conferenze. Attualmente, il suo uso è collegato alla globalizzazione e ad organizzazioni internazionali, in cui un elevato numero di lingue spesso comporta a pubblicare documenti in lingua franca o in altre lingue intermediarie.

Nella Teoria della traduzione la traduzione indiretta, spesso indicata con le abbreviazioni "IT" o "ITr", è anche conosciuta come "traduzione doppia, indiretta, intermedia, pivot, in relais, o di seconda/terza mano". La traduzione indiretta è spesso chiamata ritraduzione, ma questo termine è più frequentemente usato per descrivere varie traduzioni dello stesso testo di partenza in una lingua d' arrivo. La traduzione indiretta è opposta alla traduzione diretta, che è una traduzione realizzata direttamente dal definitivo testo di partenza, senza un testo intermediario.

Esempi di traduzione indiretta[modifica | modifica wikitesto]

Nelle traduzioni letterarie[modifica | modifica wikitesto]

Fino agli anni '90 i classici russi erano stati tradotti in portoghese attraverso il francese in maniera più frequente che attraverso il russo (per esempio la traduzione di Josè Saramago di Anna Karenina di Lev Tolstoj tramite il francese del 1959).

Un altro efficace esempio è la prima traduzione russa dell'arabo Mille e Una Notte di Alexeij Filatov del 1763-1771. Era basata sulla traduzione francese di Antoine Galland del 1717. Traduzioni russe successive erano allo stesso modo basate su edizioni europee. Per esempio, la traduzione di Yulia Doppelmayr (1889-1890) era basata sul testo di Galland e la traduzione di Lyudmila Shelgunova (1894) era basata sulla traduzione dell'inglese Edward William Lane (dal 1838 al 1840).

Nella traduzione audiovisiva[modifica | modifica wikitesto]

Nella serie televisiva Breaking Bad (2010, stagione 3 episodio 3) il personaggio Tortuga parla spagnolo. I sottotitoli polacchi (fansubs) sono stati fatti con la mediazione dei sottotitoli inglesi.

Nella traduzione di testi religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Una traduzione diretta del Qur'an in latino fu fatta nel 1142-1143; alcune traduzioni indirette verso volgari europei si basarono sulla versione latina.

La Bibbia inglese (c. 1385) supervisionata da John Wycliffe usò il volgare latino come testo mediatore. Il volgare stesso derivato dalla Bibbia di San Gerolamo (c. 400) era una traduzione latina di fonti di mediazione greche.

Nell'interpretazione (interpretazione "a staffetta")[modifica | modifica wikitesto]

Quando un rappresentante di una conferenza sta parlando danese e viene fatta un'interpretazione verso l'inglese ed il ceco, senza che ci sia un interprete disponibile dal danese al ceco, quest'ultimo potrebbe essere mediato attraverso l'uso dell'inglese come punto di riferimento. Un'interpretazione "a staffetta" era comune anche negli Stati dell'ex blocco orientale, con il russo come lingua di riferimento (mediatore).

Posizioni nei confronti della traduzione indiretta[modifica | modifica wikitesto]

La traduzione indiretta è abbondantemente caricata di connotazioni negative. È spesso considerata come una povera copia di una copia, come nell'effetto Xerox dove ciascun passaggio successivo attraverso il processo fotocopiatore comporta la perdita di dettagli. Esempi significativi di questa attitudine negativa nei confronti della traduzione indiretta sono le raccomandazioni dell'UNESCO (1976) le quali suggerivano che la traduzione indiretta si sarebbe dovuta usare "solo quando era assolutamente necessaria" o il fatto che spesso è convertita, cioè non esplicitamente presentata come tale.

Ad ogni modo, la ricerca ci mostra che il ricorso alla traduzione indiretta/intermedia può anche portare a buoni risultati. Se non fosse stato per questo tipo di traduzione, alcune opere letterarie appartenenti a culture periferiche o lontane non si sarebbero diffuse nella maggior parte delle culture quindi non sarebbero state consacrate come classici della letteratura mondiale (o, per lo meno, la loro consacrazione sarebbe avvenuta più tardi). Prendiamo ad esempio il caso dell'approvazione dei portoghesi nei confronti dell'autore giapponese Yasunari Kawabata, vincitore del Premio Nobel, o al giapponese Haruki Murakami: se le loro opere non fossero state tradotte tramite la traduzione indiretta, non sarebbero state accessibili ai lettori portoghesi del XI secolo. La traduzione indiretta può dunque essere il mezzo più efficiente, a volte l'unico, per includere prodotti di culture periferiche o lontane; si ritiene sia utile sia per le aziende di traduzione che per i loro clienti, dal momento che richiede costi di traduzione inferiori (è meno costoso della traduzione a partire da lingue minori); minimizza il rischio che la traduzione letteraria venga rifiutata da editori che hanno familiarità con la versione intermedia; infine alcune agenzie di traduzione preferiscono addirittura ricorrere ad una traduzione intermedia verso una lingua maggioritaria e più prestigiosa così da realizzare una traduzione a partire dalla lingua di una cultura lontana, dal momento che ciò aumenta le possibilità che la traduzione vada incontro alle aspettative del cliente (come suggerisce uno studio attualmente in corso).