Utente:Scheggia24/Sandbox

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Palazzo Corner della Ca' Granda[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima proprietà risulta essere quella di una famiglia da Marano, in particolare di un Sacon da Marano. Nel conglomerato di abitazioni, spiccano gli immobili di maggior pregio, costituiti da muratura e copertura in coppi, aventi un primo piano oltre che al pian terreno, dotate anche di una zona scoperta con pozzo e di una faccia su Canal Grande. Il terreno comprende, oltre al palazzo che sorgerà successivamente, il giardino di pertinenza dello stesso.

Più avanti, Giovanni delle Fornaci, un erede di Sacon da Marano, vende parte della proprietà a Benedetto Polo, costituendo così una duplice proprietà.

E’ a partire dal 1459, che si registra l’entrata in scena dei fratelli Bartolomeo e Giovanni Malombra, i quali acquistano progressivamente le proprietà di: Benedetto Polo e di Fornaxa, formando in questa maniera un unico nucleo abitativo.

In totale, la proprietà misurava circa 57,35 metri sul lato più lungo, e poco più di 38 metri sul lato più corto.

Il lotto presentava una faccia sul Canal Grande irregolare, quindi i Malombra chiesero una “grazia” per regolarizzare il confine. I Giudici del Piovego si recheranno sul posto accertando che il lavoro non arrechi danni ai pubblici interessi o ai privati cittadini, verrà successivamente approvata la “grazia” ed inizieranno di conseguenza i lavori di ampliamento.

Tra la data di costruzione della fabbrica e il rilievo del De’ Barbari, si colloca la vendita del palazzo a Giorgio - Zorzi - Cornaro.

Libro CA' CORNER DELLA CA'GRANDA[modifica | modifica wikitesto]

Il libro si apre con una ricostruzione della preistoria del lotto sul Canal Grande, dove sorgeva la precedente residenza dei Corner, distrutta da un incendio nel 1532. L’autore racconta come Zorzi Corner, uno dei più influenti politici e mecenati del Cinquecento, decise di affidare a Sansovino il compito di edificare un nuovo e imponente palazzo, che doveva esprimere il prestigio e la potenza della sua famiglia. Il progetto di Sansovino, ispirato agli esempi del primo Cinquecento romano, prevedeva una facciata tripartita, con un portale monumentale e due ordini di finestre sovrapposte, sormontati da un attico con statue. L’interno del palazzo era organizzato intorno a un cortile porticato, con una scala d’onore e una serie di saloni affrescati da vari artisti, tra cui Tintoretto, Veronese e Zelotti.

Il libro prosegue con una descrizione delle vicende della famiglia Corner, che ebbe un ruolo di primo piano nella storia veneziana, dando alla Serenissima tre dogi e una regina di Cipro. L’autore illustra le scelte di committenza artistica e architettonica dei Corner, che coinvolsero altri importanti edifici, come la cappella funebre ai Santi Apostoli, il palazzo Lando a Sant’Angelo, il palazzo Corner a San Polo e la Ca’ del Duca, un’ambiziosa opera rimasta incompiuta. L’autore analizza anche le relazioni dei Corner con altri protagonisti della cultura del tempo, come il giovane Foscolo, che fu ospite della Ca’ Granda, e Isabella Teotochi Albrizzi, che vi tenne il suo celebre salotto letterario.

Il libro si conclude con una rassegna delle trasformazioni subite dal palazzo nel corso dei secoli, fino alle recenti opere di restauro e di adeguamento funzionale. Il palazzo, infatti, è stato sede di varie istituzioni pubbliche, come la Deputazione provinciale, la Prefettura e la Città metropolitana di Venezia. Il libro è corredato da un ricco apparato iconografico, che comprende disegni, incisioni, fotografie e documenti d’archivio.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

In facciata il palazzo si differenzia con la sua monumentalità rispetto ai palazzi limitrofi grazie anche alla sua altezza.

Pianta:

Facciata: Il palazzo ha una facciata divisa in tre ordini e che presenta la classica struttura tripartita veneziana.

-Il primo ordine si presenta in pietra d’istria bugnata e contiene tre arcate che danno accesso al porticato, da entrambi i lati si trovano due edicole con colonne a fasce e una trabeazione composta da fregio con metope e triglifi e un timpano circolare.

-Il secondo e terzo ordine fanno parte del piano nobile del palazzo che è composto per entrambi gli ordini da una trifora centrale e due monofore per lato. La trifora è composta da tre archi a tutto sesto inquadrati da semicolonne binate con annesse delle balaustre continue che suggeriscono la precedentemente menzionata struttura tripartita. Le monofore sono anch'esse inquadrate da semicolonne binate ioniche. Inoltre, sia nel secondo che terzo ordine, le chiavi di volta degli archi presentano un protome di una testa umana. Il secondo ordine è separato dal terzo da una trabeazione con fregio decorato. Le finestre e le semicolonne del terzo ordine sono in asse con quello precedente ma i capitelli invece dell’ordine ionico seguono l’ordine corinzio. Infine si presenta un ultimo piano ammezzato che si trova sull’architrave della trabeazione, con anch'essa un fregio decorato.