Utente:Saraalbero/Sandbox

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Quest’opera è stata realizzata da Giuseppe Gallo ed è posta sulla moderna Piazza Bilotti, a Cosenza. Fa parte del MAB (museo all’aperto Bilotti) dal 2016, acquisita dal Sindaco Mario Occhiuto. Le silhouettes sono realizzate in corten, un materiale molto resistente e rappresentano il dualismo dell’uomo: ragione e istinto. In ciascuna silhouette tale dualismo viene risolto mediante il dinamismo esercitato dalla posizione dei piedi in torsione che evoca l’istante che precede l’inizio della danza, contrapposto alla staticità del capo, chinato verso il petto, che richiama la figura del filosofo nell’atto di pensare. In questo modo, le sculture vibrano incessantemente tra la concentrazione massima dell'attesa e la potenzialità che precede l'azione.

Giuseppe Gallo inserisce ulteriori simboli di tale dualismo estrapolandoli dalla cultura calabrese, ad esempio il lupo della Sila e il toro sibaritide, rappresentato nell’atto di volgersi all’indietro. Il toro, che nella cultura della Magna Grecia rappresentava la forza creatrice e la rinascita, rappresenta per Gallo la natura che si inchina all’uomo come esortazione a non abbandonare il proprio lato animale, bensì ad abbracciarlo. Il lupo della Sila incarna le energie istintuali che l’artista associa al lato selvaggio e bellicoso dei Bruzi, in contrapposizione al toro retrospiciente quale simbolo della civiltà e raffinatezza dei Sibariti. Altro elemento legato alla natura presente nell’opera di Gallo è l’albero della vita, archetipo ricorrente nelle varie religioni e culture. Secondo l’artista, solo osservando la natura l’uomo può riscoprire e liberare la propria energia vitale. Sul cerchio che viene sorretto dai filosofi sono inoltre incisi i nomi dei popoli che vissero in quelle zone: i Bruzi, i Valdesi, gli Arbëreshë, gli Occitani e i Grecani.