Utente:SaVit/Sandbox

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LUIGI RUSSO (1904-1992) Nacque a Monopoli il 6 gennaio 1904. Compì gli studi liceali nell’antico Liceo Ginnasio di Conversano, scuola di grande rigore e prestigio per la chiara fama dei suoi docenti, quali Domenico Morea o Donato Forlani. Nelle camerate dell’annesso Convitto svolse l’attività di istitutore nei successivi anni di frequenza dell’Università degli studi di Napoli ed, al contempo, supplì i docenti assenti nelle classi dei vari anni di corso, dalla scuola elementare all’ultimo anno del liceo. Nonostante la lontananza da Napoli e l’attività nel convitto, si laureò in lettere il 19 luglio 1927, nella sessione estiva del quarto anno di corso. Nell’Università di Napoli ebbe maestri, tra gli altri, Antonio Sogliano (ordinario di Antichità pompeiane, relatore della tesi di laurea), Emanuele Ciafardini (docente di Letteratura Italiana, emerito dantista, discepolo di Francesco D’Ovidio), Francesco Torraca, Guido Manacorda, Enrico Cocchia (insieme a Torraca, Senatore del Regno). A Conversano, sfruttando ogni ritaglio di tempo libero, ebbe i primo approcci con la pittura, passione che poi coltivò sempre, per l’intero arco della vita, dedicandosi ad essa ogni qualvolta glielo consentirono le attività ed i numerosi ed impegnativi incarichi via via assunti. Fu docente di Lettere italiane e Latino, prima nello stesso liceo di Conversano, poi al Battaglini di Taranto ed allo Scacchi di Bari, fino al 1948, anno dell’elezione a Senatore della Repubblica nel collegio di Monopoli. Da giovane fu ispettore onorario ai monumenti ed ispettore bibliografico onorario in Monopoli e nei comuni limitrofi, ed esercitò intensa attività di pubblicista illustrando, tra l’altro, in articoli di terza pagina, particolarmente sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" o su "La Gazzetta del Lunedì", il nostro patrimonio artistico, storico e bibliografico. Si occupò anche dello studio, valorizzazione e tutela delle opere d'arte, dei monumenti e delle biblioteche, opera che riuscì a perseguire anche durante il periodo fascista, oltre che nel periodo bellico, assumendo iniziative utili alla comunità, senza incontrare impedimenti, non per acquiescenza al regime, ma grazie alla fama di uomo di cultura ed artista di cui fin dall’allora godeva, specie in Conversano e Monopoli. Riordinò personalmente raccolte di importanti dipinti o manoscritti e testi antichi, salvaguardandole dalla dispersione. Si occupò in Monopoli della Biblioteca Popolare Circolante “Card. Anselmo Marzati” e successivamente promosse e curò anche personalmente l’istituzione a Monopoli dell’attuale Biblioteca Comunale “Prospero Rendella” (1956), della quale fu a lungo Presidente e che arricchì con continue donazioni di collane e volumi di pregio.. Ha scritto, tra l'altro : - Quale dei due Palma a Monopoli (Stabilimento Tipografico G. Dipalma, Monopoli, 1929); - Lynphis iratis extructa, noterella oraziana (Tipografia Bregante, Monopoli, 1930); - L'assedio di Venezia a Monopoli nel 1495 (in Rassegna degli Archivi di Stato, Anno XXIV, NN. 2-3, Maggio-Dicembre, 1964); - Per Onofrio Martinelli (Officine Grafiche A. De Robertis & F., Putignano, 1966); - Della Finestra di Petraroli e del Cinquecento a Monopoli, (in Studi di Storia Pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, Mario Congedo Editore, Galatina, 1973); - Per Prospero Rendella, amico delle muse (Grafischena, Fasano, 1977); - Per Giuseppe Caiati nel centenario della nascita (Tipolitografia-Linotypia Vito Radio, Putignano, 1980); - Antonio Bruno, medico e filosofo locorotondese (Società di Storia Patria per la Puglia, Studi e ricerche 3, Grafica Bigiemme, Bari, 1980); - Parole e figure d'altri tempi (in Monopoli nel suo passato, Quaderni di storia locale a cura della Biblioteca Comunale Prospero Rendella, n. 2 e n. 3, 1985); - Muzio Sforza, tra Rinascimento e Controriforma, 1542-1597 (Società di Storia Patria per la Puglia, Studi e ricerche 6, Puglia Grafica Sud, Bari, 1985); - Il carme per Francesco Sforza di Camillo Querno (in Monopoli nell’età del Rinascimento, Atti del convegno internazionale di studi 22, 23, 24 marzo 1985, Città di Monopoli, Biblioteca Comunale Prospero Rendella, 1988); - Raffaele Carelli e il Polittico a Polignano (in Monopoli nel suo passato, Quaderni di storia locale a cura della Biblioteca Comunale Prospero Rendella, 1991); - La Rosa Centofoglie (Vivere In, Monopoli, 1992); - Per alcuni versi giovanili di Giuseppe Polignani (in Monopoli nel suo passato, Quaderni di studi locali a cura della Biblioteca Comunale Prospero Rendella, 20009; - Raccolta di poesie (Zaccaria Editore, Monopoli, 2001. Amico, fin da giovane, di Nino Rota (1) e di Orazio Fiume (2), amò la musica ed avvalendosi. da autodidatta, anche di questo mezzo espressivo, ha lasciato brevi, ma interessanti annotazioni musicali. Sua autentica vocazione rimase sempre la pittura, che (come di è detto) coltivò, allo stesso modo, da autodidatta. Decisivo fu l'incontro a Taranto nel 1932 con Onofrio Martinelli, reduce da Parigi, con il quale nacque un lungo sodalizio, oltre che artistico, spirituale ed umano, che durerà inalterato fino alla morte di quest'ultimo (1968). L’intensa attività artistica ha visto la sua partecipazione, a cominciare dal 1935, a numerosissime mostre, anche nazionali, come la III Quadriennale di Roma, nel 1939. Ha tenuto diverse mostre personali: dopo quella del 1953 a Bari (con la presentazione di Vittore Fiore), ancora negli anni 1966, 1969 e 1979. Fu tra gli animatori della vita artistica e culturale pugliese. Tra gli ideatori e promotori del Maggio di Bari (esposizioni d'arte organizzate per tutti gli anni 50 con la finalità di offrire a Bari ed alla Puglia la possibilità di mettersi a contatto con le correnti più attuali dell'arte contemporanea), oltre che espositore, fu in vari anni presidente del comitato organizzatore o presidente, ed anche componente, della giuria . Fin da giovane Luigi Russo, a prescindere dalle molteplici attività collegate ai suoi interessi artistici e culturali, si impegnò in una intensa e vasta opera di ordine sociale, umanitario ed assistenziale, sempre in prima linea e non risparmiando, a livello personale, energie e risorse. All’atto della costituzione in Monopoli della sezione della Democrazia Cristiana (13 dicembre 1943), in considerazione della generale stima di cui godeva, gli fu affidata la presidenza. Ebbe così inizio il lungo periodo di impegno politico. Dopo una breve esperienza amministrativa in qualità di consigliere comunale, fin dalla prima legislatura della Repubblica (1948 - 1953), fu eletto Senatore. Fece parte della VI Commissione Permanente (Istruzione Pubblica e Belle Arti). Nella seconda legislatura (1953 - 1958) ed in parte della terza Legislatura 1958 - 1963) fu Segretario della Presidenza del Senato, oltre che Componente della predetta VI Commissione, finché (nell'arco della 3^ legislatura) ne fu eletto prima vicepresidente e poi Presidente. Fu rieletto e mantenne la Presidenza della 6^ Commissione per l’intera durata sia della 4^ (1963 – 1966), che della 5^ (1966 - 1972) legislatura, facendo inoltre parte della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca del Senato. Espletò il mandato parlamentare anche nella VI Legislatura (1972 - 1976), con gli incarichi di componente della 3^ Commissione Permanente "Affari Esteri" (Presidente Mario Scelba) e di Componente la Commissione di Vigilanza sulla Biblioteca. Partecipò ai lavori di importanti commissioni parlamentari di inchiesta a carattere nazionale, nelle quali ebbe sempre parte attiva e propositiva, come la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia, insediatasi il 16 giugno 1956, e la Commissione Franceschini, istituita con legge 26 aprile 1964, n. 310, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e paesaggistico. Negli anni di attività politica si dedicò soprattutto allo sviluppo delle zone svantaggiate del nostro territorio, prive di infrastrutture e risorse (edifici scolastici, strade, energia elettrica, acquedotto, servizio postale, telefono, gas metano, sostegno dell’agricoltura, insediamenti industriali), ai problemi dell’educazione e formazione dei giovani, all’istituzione di nuove scuole di ogni ordine e grado, ai problemi della cultura e dell’arte, alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico e urbanistico, anche con importanti iniziative legislative a carattere nazionale. Fu poi per anni Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Ospedaliero "San Giacomo" e delle Istituzioni Pubbliche Riunite di Assistenza e Beneficenza di Monopoli. Oltre che all’ammodernamento ed all’ampliamento del predetto nosocomio, si dedicò –in particolare- al restauro ed alla ristrutturazione dell’ex Convento dei Cappuccini, che ospitava la casa di riposo per anziani, assicurando a questa categoria debole, spesso priva di mezzi e trascurata, condizioni di vita dignitose e confortevoli. Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana e Cavaliere dell'Ordine di San Silvestro Papa, gli fu conferito, su richiesta della Soprintendenza Bibliografica per la Puglia e la Lucania, il Diploma di I classe dei Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte, col diritto a fregiarsi della medaglia d’oro (fu poi chiamato a far parte della Commissione Nazionale per l’assegnazione del titolo). Fu Componente dell'Accademia Tiberina. E' morto a Monopoli il 5 novembre 1992 nell’antica casa di famiglia in Vico Acquaviva, dove ha sempre vissuto.