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La scuola nel periodo 1950-1980

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Bruno Kessler

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Negli anni '50 assistiamo ai primi segnali di risveglio dell'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige. Giovanni Manzoni, convinto da Bruno Kessler, diventa direttore della scuola e mantiene la carica dal 1958 al 1985. Bruno Kessler, allora presidente, convince Manzoni proponendo un miglioramento per la scuola ed un rilancio rispetto a Conegliano dove Giovanni Manzoni occupa la cattedra di professore di viticoltura ed enologia.

Nel 1958 Bruno Kessler inoltra la domanda per poter aprire presso l'Istituto Agrario provinciale un istituto tecnico non statale , cioè una scuola media superiore della durata di cinque anni e al termine degli studi prevede un esame che conferisce il titolo di perito agrario con un livello di preparazione elevato.

Sempre in quegl' anni viene assunto Franco Defrancesco (chimico del laboratorio d'igiene di Trento). Egli inizia gli esperimenti che portano alla nascita del Merlot-Cabernet Franc-Seauvignon: il prodotto viene denominato Castel S. Michele (Bruno Kessler fissa il prezzo a mille lire e non ne rimane neanche una bottiglia). Franco Defranceso apporta, inoltre, dei miglioramenti al laboratorio; questo permette un aumento delle analisi e delle ore di lavoro. Nel 1960 la Scuola Tecnica Agraria, erede della scuola a pratica biennale, viene trasformata in Istituto Professionale Agrario, avviato nel 1961. I corsi della durata di due anni più, uno di specializzazione, si dividevano in:

  • Viticoltura ed Enologia
  • Frutticoltura
  • Meccanica agraria

Al termine del corso gli studenti ottengono un attestato di "esperto coltivatore". La scuola è ad uso familiare, essa fornisce preparazione agli studenti che al termine del percorso tornano all'azienda paterna con un grande bagaglio di informazioni. In quel periodo si contano dieci insegnanti a causa del numero ridotto di studenti, in quanto la scuola è a numero chiuso, e si cerca di preservare la qualità e non sul creare una nicchia. Dal 1918 le lezioni sono tenute metà in tedesco e metà in italiano.

Negli anni '60 la rosa degli studenti è costituita prevalentemente da studenti provenienti da: Val di Non, Valle dell'Adige, Val di Fiemme, Valsugana e Alto Adige. La gran parte degli studenti pernotta presso il convitto, tenuto dalle suore.

Durante l'inverno è possibile partecipare ad una scuola di caseificio della durata di tre mesi. Successivamente questo corso viene soppresso mancanza di alunni e la soppressione delle piccole stalle.

Nel corso degli anni '60 iniziano i gemellaggi con le scuole agrarie della Baviera:

  • Allgaü (tirocini presso le famiglie)
  • Forcheim (tirocini con lezioni di tedesco due volte a settimana).


Nel 1963 l'Istituto Agrario viene riconosciuto con equiparazione del titolo di studio.

Negli anni '60 per ricordare il passato, accanto all'Istituto, nasce il Museo degli Usi e dei Costumi della gente trentina ed è affidato a Giuseppe Sebesta.

Dopo l'aumento del numero degli studenti, che superano i 200, si decide di costruire un nuovo complesso scolastico che viene progettato e edificato accanto al vecchio monastero e poi inaugurato con una solenne cerimonia nel 1967. Esso comprende, oltre alla scuola, anche il laboratorio chimico, che sotto la direnzione del prof. Franco Defrancesco assume dimensioni e rilievo sempre mangiori

Nel 1977 viene aperta una sezione staccata nel comune di Cles (Val di Non).

Durante il 1978 si assiste ad un importante evento per la storia l'Istituto Agrario: Bruno Kessler si dimette dalla carica di Direttore per incompatibilità con altre cariche. Gli succede Enrico Bolognani che nel 1984 viene sostituito da Bettini.

Legge provinciale n° 28 novembre 1990

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La legge individua 3 tipi di efficienza: Produttiva, economica e organizzativa.

  • Vengono evidenziati i compiti dell'Istituto: effettuare e promuovere attività di ricerca e sperimentazione scientifica;
  • Istruzione e formazione
  • Servizi alle imprese

I compiti sono finalizzati alla crescita socio economica e culturale dell'agricoltura, nonché allo sviluppo agroalimentare e forestale con particolare riferimento alle interconnessioni ambientali e in armonia con la tutela del territorio.

L'Istituto viene pertanto diviso in:

  • centro scolastico: istruzione, formazione e aggiornamento del settore agricolo, ambientale e forestale
  • centro sperimentale: laboratorio di analisi e ricerca, azienda di vari indirizzi produttivi e sperimentali
  • centro assistenza: supporto e consulenza alle aziende agricole

La legge prevede inoltre la fondazione di un'unità della genetica molecolare e il rinforzo dei contatti con il Ministero delle Politiche Agricole.

La stazione sperimentale agraria e forestale passa per tanto da regionale a provinciale.


  • S.Michele: La Storia Parla al Futuro
Autrice: Sandra Tafner 
Pagine: da 25 a 37 e da 39 a 73
Edizione: Istituto Agrario di S. Michele all'Adige 
  • Economia Trentina: dossier fondazione Edmund Mach istituto Agrario di S. Michele all'Adige
Articolo: il Percorso dell'Istituto dal 1874 fino a doggi e la figura del fondatore
Autrice: Silvia Ceschini 
Pagine: da 14 a 17 
Edizione: Istituto Agrario di S. Michele all'Adige
  • Istituto Agrario di S. Michele all'Adige
Autore: Fabio Giacomoni
Pagine: da 270 a 280
Edizione: Istituto Agrario di S. Michele all'Adige
  • Annuario 2012-2013. Presente e passato si racconta
Autori: vari autori (docenti, ex studenti, ex professori)
Pagine: da 12 a 27
Edizione: Istituto Agrario di S. Michele all'Adige
  • Annuario 2009. Le radici della nostra storia
Autori: vari autori (docenti, ex studenti, ex professori)
Pagine: da 20 a 26
Edizione: Istituto Agrario di S. Michele all'Adige