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Gerolamo Joo, imprenditore, decoratore (Veglio 1866 - Milano 1937)

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Busto di giovane


Gerolamo Joo è stato un artista comacino nato a Veglio frazione di Cerano, in Val d’ Intelvi (CO), nel sec XIX. Vissuto a Milano e poi emigrato in Brasile a San Paolo, ove ha esercitato la maggior parte della sua professione. La Val d'Intelvi ha generato nei secoli centinaia di artisti specializzati nelle discipline artistiche riguardanti l’edificazione di chiese e palazzi.


Fu un imprenditore di opere decorative in stucco e granilita.

Da adolescente si trasferì a Milano dove frequentò la Scuola d'Arte Applicata all'Industria dopo aver superato un'esame di ammissione. Tale scuola, fondata nel 1882 dalla Camera di Commercio di Milano preparava stuccatori, fabbri, formatori necessari all'edilizia. Si pensa che Jeronimo per essere ammesso abbia realizzato un disegno, conservato presso la nipote, che appare tratto da un dipinto rinascimentale (vedi foto "Busto di giovane").

La prima partenza per l'America Latina

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Nelle "brutte copie" di una lettera datata 1929 e indirizzata al prof. Rico Molteni, architetto residente a Como e sindaco della stessa città troviamo scritte le seguenti parole:


"Nell'anno 1887 fui premiato con una medaglia di bronzo nella scuola di plastica in Milano d'arte applicata all'Industria e nello stesso anno emigrai nell'Argentina (a Buenos Aires)" ...."ove già a quei tempi si contavano alcuni ottimi elementi nella mia stessa arte (elementi costituiti in maggior parte da italiani)...comincio la gara per la conquista del posto e di certa riputazione conseguita dalla passione per l’arte mia e pel cumulo di lavoro eseguito.

Dopo qualche anno mi trasferii in S. Paulo (Brasile) città che presentava per me un campo di lavoro per i grandiosi progetti di costruzione per l’ampliamento della città stessa. Colà vi lavorai per circa 7 anni prestando la mia opera nella maggior parte dei più importanti edifici governativi, e cioè Palazzo della Secretaria di Agricoltura – Secretaria de Polizia – Liceo di Arte e Mestieri – del Politecnico – della Scuola Normale – Teatro Municipale (lavoro quest’ultimo d’una certa mole durato 7 anni di lavoro) – Padiglione dello Stato di S. Paulo all’Esposizione di Rio de Janeiro 1908.

Prestai pure l’opera mia in costruzioni di palazzetti e ville delle principali famiglie della città di S.Paulo, come il Palazzotto della Marchesa de Itù – di Paulo Queiros – Padua Sales – De Barros e altri. Tutti questi edifici costruiti sotto la direzione del Dr. Francisco De Paulo Ramos de Azevedo, furono però progettati e costruiti quasi tutti da mano d’opera italiana. Lavorai pure in una decina di chiese sia in città che fuori. Inoltre nel 1919 ebbi pure l'onore di vedermi affidato da parte dello scultore Ettore Ximenes un importante lavoro per il completamento del modello del Monumento all'Indipendenza del Brasile."

Nel 1891 a San Paolo, Gerolamo Joo e Ulisse Pellicciotti fondano una ditta di decorazioni edili in cemento ed altri materiali: l'Officina Joo & Pellicciotti, dove Gerolamo svolgeva il compito di esecutore artistico delle opere mentre quello del Pellicciotti si suppone fosse amministrativo commerciale e di pubbliche relazioni.

Il primo rientro in Italia nel 1982: l'esposizione comolmbiana

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Nella seconda metà del 1892 si tiene a Genova l'Esposizione italo-americana, detta Esposizione Colombiana, voluta per celebrare i 400 anni dalla scoperta dell'America. Per questa occasione a Gerolamo era stato assegnato da Lodovico Pogliaghi (Milano 1857 - Sacro Monte di Varese 1950) l'incarico di eseguire l'originale in gesso della Medaglia commemorativa dell'Esposizione, da cui lo stesso Pogliaghi aveva poi tratto la Medaglia in bronzo.

Ne derivò un'opera magnifica che sul verso vede inserita al centro un'ulteriore piccola medaglia con il ritratto del busto di Cristoforo Colombo in veste rinascimentale. Attorno a lui una donna pellerossa e una donna europea si toccano la mano. Sotto di lui un’aquila con le ali spiegate, simbolo di ingegno, acutezza e lungimiranza.

Dopo la sua breve visita in Italia, Gerolamo ritorna in Brasile.

L'officina artistico industrial e la il brevetto per la “Granilita”

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Nell’Officina Joo&Pellicciotti si importava dalla Francia cemento a presa rapida e gesso francese, cioè raffinato e polverizzato, materiali che erano i componenti del nuovo brevetto della Granilita (brevetto ottenuto indicativamente nel 1896 a San Paolo).

Nel modellare le decorazioni con la Granilita si riusciva a passare da uno stato liquido a uno solido in un breve lasso di tempo.

La produzione dell’Officina consisteva in una serie di balaustre, capitelli fogliati, fregi, grandi teste, festoni, ornamenti, fontane a muro, frontoni e acroteri, sovralzi di porte e facciate. Queste opere ornavano le architetture di quell’epoca a San Paolo.

Tra il 1896 e il 1901 l’Officina trasloca verso il centro città: da Rua de Liberdade nº66 ad Avenida Brigadeiro Luiz Antonio nº50. Nel1896 l’Officina contava 5 dipendenti, nel 1911, prima che lo Joo lasciasse il Brasile, nell’Officina i dipendenti erano oltre 50.

Il primo matrimonio nel 1898

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Nel 1898 Gerolamo sposò a San Paolo Elisa Casagrande (1877-1906), figlia di un italiano emigrato in Brasile da Castelfranco Veneto. La nipote Lidia Biffi conserva un ovale di gesso colorato, decorato ai bordi di rose, gerbere e nastri modellati, al centro è dipinto un veliero molto somigliante alla Duchessa, che nel 1887 faceva rotta tra Genova e Buenos Aires.

Il padre, Primo Joo, muore il 14 febbraio 1899. Dopo qualche mese nasce il suo primo figlio al quale dà il nome del padre.

L'accademia di Brera

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Nel 1901 Gerolamo affida al socio Pellicciotti l’Officina di San Paolo e rientra in Italia con la moglie Elisa e il piccolo Primo, desideroso di abbracciare sua madre, i suoi fratelli e di fargli conoscere la moglie ed il figlio.

Si stabiliscono a Milano in Via Giuseppe Prina. Qui nasce la secondogenita Amelia, il 23 ottobre del 1902.

Qui riallaccia le sue conoscenze e torna a frequentare l’ambiente dell’Accademia di Brera dove il Pogliaghi insegnava.

Tra il 1901 e il 1904 Gerolamo si iscrive alla Scuola di Decorazione dell’Accademia. Tra gli allievi di questo periodo troviamo Carlo Carrà, Adolfo Wildt, Giorgio Belloni, Claudio Cressini, Giuseppe Palanti, Leonardo Bazzaro, Eugenio Gignous, Guido Boggiani. Tutti nomi di artisti che acquisteranno notorietà per le loro opere.

Gerolamo frequentò questo ambiente artistico ma il suo obiettivo di tradurre il modellato decorativo nell’edilizia, lo portò ad essere più vicino agli architetti del momento. La sua capacità di disegnare in scala metrica, ad esempio l’applicazione del nudo modellato, gli servirà, dopo il suo rientro in Brasile e il suo lavoro al Theatro Municipal di San Paolo, per l’applicazione delle decorazioni ispirate a quelle viste in Italia (vedi Omenoni, palazzo Leoni-Calchi, via degli Omenoni 3, Milano).

La chiesa di San Bartolomeo a Como

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Nel 1899, era stato avviato l’ampliamento dell’antica Chiesa di San Bartolomeo a Como, con la posa della “prima pietra” da parte di Mons. Giovanni Battista Scalabrini (Fino Mornasco 1839 - Piacenza 1905), Vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, che in questa stessa chiesa era stato parroco dal 1870.

Da un attestato, datato 15 luglio 1902, dell’architetto Eugenio Linati (1836-1929), allora sindaco di Como, a “Gerolamo Joo, stuccatore, decoratore” si precisa che”nei lunghi lavori per l’erezione della nuova Chiesa di San Bartolomeo in Como ebbe ad eseguire una gran parte delle opere di decorazione interna a stucco e cemento. In esse il signor Joo ha dimostrato di possedere molta cognizione nell’arte sua, ed una grande facilità e proprietà d’esecuzione, sia per la parte di quadratura come specialmente per la parte ornamentale. Onde torna grato al sottoscritto di potergli dimostrare la sua soddisfazione per le molte e varie opere decorative da lui eseguite. In fede, Ing.Architetto Eugenio Linati”

Documentazione fotografica delle opere citate nella lettera di Gerolamo Joo al prof. Rico Molteni

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Le foto si trovano nei fondi della Brasiliana Fotografica in collaborazione con la Fundação Biblioteca

Nacional e l’Instituto Moreira Salles.

Sito: http://brasilianafotografica.bn.br/brasiliana/ Digitare: Ramos de Azevedo, compare l’Album Escritorio do Engenheiro e Arquiteto F.P. Ramos d’Azevedo


Tra le sue opere scultoree in gesso ancora esistenti sono presenti una cariatide, due teste di putti, un piccolo festone, un angioletto, l'originale della medaglia dell'Esposizione italo-americana (Esposizione Colombiana) del 1892 a Genova, (città natale di Cristoforo Colombo), un bambino con corona e bastone, due putti danzanti (parzialmente da restaurare).