Utente:RGmary/appunti

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Pagine[modifica | modifica wikitesto]

Cita[modifica | modifica wikitesto]

Coordinate: 45°28′43.32″N 12°13′36.84″E / 45.4787°N 12.2269°E45.4787; 12.2269

Il quartiere Cita nell'ambito veneziano è simbolo della periferia popolare. Preso come musa da gruppi locali come i Laguna Blè che cantano dell'episodio del puma tenuto come animale domestico in questo quartiere. Fatto peraltro testimoniato da Sergio Barizza durante un'intervista[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si è comincito ad usare il termine Cita probabilmente negli anni 70 del 900. Cita è il nome di un imprenditore vicentino che aprì una fabbrica di concimi dove si trova attualmente il quartiere. Durnate la guerra la zona venne bombardata e successivamente sorse un campeggio. Una grande società immobilire romana comprò il terreno e costrui le torri oggi visibili. La vendita non ebbe grande successo. La ditta costruttrice andò in fallimento e il suo manager andò in galera con i primi scandali dei palazzinari a Roma. Il Governo comprò i due terzi degli appartamenti che vennero concessi a dipendenti di enti locali.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La struttura del quartiere è formata da torri di venti piani, modello poco diffuso nel resto di Mestre

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Venezia Meste, Mestre Venezia: luoghi parole e percorsi di un'identità M. Casarin, nuovadimensione, ISBN 88-85318-74-6, Venezia.

A. Pierobon, L’ultima zampata di Elsa, il puma “naturalizzato” a Marghera, in Il Mattino di Padova, 15 dicembre 2012.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CFR intervista a Sergio Barizza, Archivio storico di Mestre, 10 novembre 2000

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

M9[modifica | modifica wikitesto]

Coordinate: 45°29′27.06″N 12°14′25.84″E / 45.49085°N 12.24051°E45.49085; 12.24051
RGmary/appunti
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Indirizzotra via Poerio e via Querini, Mestre, Italia
Caratteristiche
TipoNoveceto
Istituzioneprossima apertura
Sito web

Il Museo del Novecento M9 non ancora realizzato è un progetto fortemente voluto dalla Fondazione di Venezia. Il progetto si pone come obbiettivo la valorizzazione del centro di Mestre con edifici di alta qualità architettonica, di fungere da polo culturale con attività come quella museale, di centro espositivo e mediateca-archivio del Novecento. Tra gli obbiettivi c'è anche quello di diventare un centro di produzione culturale in grado di poroporsi come eccellenza nazionale. L'area risevata a questo museo è di oltre 1500 metri quadri ed interessa la zona tra via Poerio e via Querini.

Il cantiere[modifica | modifica wikitesto]

L'11 maggio 2011 viene demolito il garage della Caserma Pascoli, con questo atto inizino ufficialmente i lavori per la costruzione del M9. Il museo inizialmente doveva aprire in concomitanza con l'EXPO 2015, ma a casua di ritardi ora la data prevista di apertura è nell'autunno del 2017.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto M9 dello studio Sauerbruch Hutton è uno degli eventi collaterali della Biennale Architettura[1].

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Alla Scoperta Di Mestre M. Casarin, G. Saccà e G.Vio, Regione Veneto, ISBN 88-89-10-062-1, Venezia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal Corriere del Veneto, Mestre e Venezia del 16 maggio 2014 a pagina 10, autore Monica Zicchiero
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