Utente:Priscien/Sandbox

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Bohemia Arms

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni vicario imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni è citato nella epistola VII di Dante Alighieri al padre Enrico VII come suo successore sul trono imperiale[1].

Secondo l'ipotesi di Filippo Bognini[2], Giovanni di Boemia potrebbe essere nascosto nel "cinquecento diece e cinque" di Dante Purg. XXXIII, destinato a sconfiggere i nemici del poeta, la Firenze corrotta e degenerata e il suo signore (dal 1° maggio 1313) Roberto d'Angiò, che in effetti era stato condannato a morte proprio dai giuristi del padre Enrico VII (l'ipotesi è sempre avanzata da F. Bognini[3], secondo il quale le due figure sarebbero simboleggiate dalla puttana e dal gigante di Purg. XXXII, elemento sinora non considerato dalla interpretazione tradizionale, che in essi ha sempre visto la Curia corrotta e Filippo il Bello re di Francia).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. http://danteonline.it/italiano/popup_schede.asp?tipo=ske&scheda=epistola_vii; testo latino in https://www.thelatinlibrary.com/dante/ep.shtml#7
  2. ^ F. Bognini, Per Purg. XXXIII, 1-51: Dante e Giovanni di Boemia, "Italianistica" 37 (2008), 1-51. Cfr. https://www.italinemo.it/fascicolo/italianistica-2008-n-1/
  3. ^ F. Bognini, Gli occhi di Ooliba: una proposta per Purg. XXXII 148-60, "Rivista di studi danteschi" 7 (2007), 73-103.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Santagata, Dante. Il romanzo della sua vita, Milano, Mondadori, 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]