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Il metodo audio-orale, anche noto con la nomenclatura inglese audio-lingual method, è un metodo introdotto nel 1943 negli Stati Uniti con il nome Army Specialized Training Program, con il fine di insegnare le lingue straniere all'esercito americano impiegato nelle nazioni occupate dagli Alleati durante la Seconda guerra mondiale.

Il governo aveva commissionato l'elaborazione del metodo alle università [1] (nota non corrispondente al contenuto citato) affinché l'esercito statunitense potesse intercettare messaggi, chiamate e ribaltare a proprio vantaggio la situazione militare. Ai soldati veniva chiesto di memorizzare frasi standard e di riuscire ad acquisire una conoscenza conversazionale di più lingue.[2][3] (note non corrispondenti al contenuto citato) Linguisti come Bloomfield svilupparono in 55 università americane [3] corsi intensivi aperti a un massimo di dieci persone per classe, 15 ore a settimana, della durata di circa 6 settimane o 9 mesi.[4][5] Vennero insegnate lingue come il tedesco, il francese, l'italiano, il cinese, il giapponese, il malese e molte altre lingue.[6][3] Oltre al vinile, introdotto agli inizi degli anni '50, vennero in aiuto le nuove glottotecnologie (strumenti tecnologici che assistono l'insegnamento della lingua)[7] come il magnetofono e le audiocassette che consentirono ai partecipanti di registrare ed ascoltare la propria voce, e di paragonarla con quella della guida.[8]

Questo metodo, successivo al reading method, basato sull'apprendimento delle lingue attraverso la sola lettura e lo studio del vocabolario,[6] era innovativo perchè introdusse l'importante componente fonetica, tralasciata fino a quel periodo: gli apprendenti potevano ascoltare una lingua straniera oltre che a limitarsi a leggerla.[8] Se il reading method si limitava a far conoscere una lingua straniera solamente tramite la lettura di testi ed esercizi ad essi annessi, il metodo audio-orale, invece, aveva come obiettivo quello di far dialogare e comprendere una conversazione ai soldati americani in modo tale da carpirne le informazioni a loro necessarie. (? cosa c'entra la fonetica?)

Il metodo dominò la scena dell'insegnamento delle lingue tra gli anni Quaranta e Sessanta.[9] Marion Williams e Robert L. Burden hanno individuato la ragione della sua grande diffusione nella mancanza di specializzazioni richiesta per il suo insegnamento: per gli insegnanti era sufficiente il livello di istruzione primaria, e ciò di cui avevano bisogno era il libro di testo e una classe a cui impartire il metodo di stimolo-risposta e rinforzo.[9] I limiti del metodo audio-orale stavano nel fondarsi sull'imitazione e sulla ripetizione di frasi standard; non era richiesto alcun ragionamento sulla lingua. La critica più incisiva fu mossa da Noam Chomsky. Dopo aver scoperto il LAD, il dispositivo che confutava l'idea che l'apprendimento avvenisse secondo il modello comportamentista (stimolo-risposta-rinforzo), il linguista sosteneva che questo dispositivo da lui scoperto fosse qualcosa capace di creare la struttura sintattica di una nuova lingua.[10][11][12][13] ???

Venuto meno lo scopo iniziale, nel 1964 il linguista Nelson Brooks cambiò la denominazione del metodo da Army Specialized Training Program ad audio-lingual method .[14][4][15][16]

Secondo il linguista (Chi?), imparare una lingua è imparare a parlare la lingua piuttosto che conoscerne la grammatica.[4]

La nascita del metodo audio-orale si deve all'approccio strutturalista statunitense, per il quale la lingua è intesa come sistema autonomo e unitario di segni, attribuendo maggior importanza al sistema (struttura) rispetto ai singoli elementi, all'asse della sincronia rispetto a quello della diacronia, e all'approccio comportamentista di Skinner, che si fonda su stimolo, risposta e rinforzo: si presenta uno stimolo linguistico, esso genera una risposta, e se è la risposta che si desidera, allora si ripete il tutto per dichiarare avvenuto l'apprendimento.[16][17] .

La tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Gli esercizi strutturali, associati alla filosofia comportamentista, sono la parte centrale di questo metodo poiché i linguisti che abbracciano la filosofia strutturalista-comportamentista ritengono che far rientrare la lingua in un automatismo sia essenziale; tali linguisti sostenevano che costruire un grande repertorio di frasi e schemi grammaticali fosse sufficiente per imparare una lingua.[18]

Gli esercizi si basano su ripetizioni frasale o in esercizi di sostituzione in cui l'apprendente deve comporre una frase di senso compiuto con l'aiuto dell'insegnante che suggerisce alcune parole. Secondo la filosofia comportamentista, l'apprendimento avviene sulla base di un'associazione di stimolo-risposta alla quale colui o colei che apprende risponde con una ripetizione o una sostituzione di parola in un contesto; il tutto viene seguito da ciò che viene definito rinforzo impartito dall'insegnante, che consiste nel ripetere un'altra volta la frase in modo tale da ottimizzare le percentuali di successo nell'apprendimento.[19] Viene richiesto all'apprendente di memorizzare tramite la ripetizione imitativa [4] (mimicry) [20] e saper ripetere ciò che si fa ascoltare fino a quando la persona non ha più problemi nell'esposizione.[4][21] In questo modo viene a crearsi una consuetudine che permette agli apprendenti la facilitazione della memorizzazione. In questo primo momento l'insegnante ha il dovere di aiutare il proprio o la propria studente affinché vi sia fiducia durante l'apprendimento e di assicurarsi che esso avvenga con successo.[20][22] Secondo Williams e Burden, l'insegnante ha il compito di accertarsi che coloro che stanno imparando una lingua apprendano correttamente queste consuetudini linguistiche e questo si ottiene tramite gli esercizi strutturali, attraverso la ripetizione corale e la memorizzazione di dialoghi.[23] La grammatica viene appresa tramite un processo induttivo,[20] e non viene data un'importanza particolare traduzione nelle prime lezioni.[22] La regola grammaticale, solitamente, viene data alla fine del modulo didattico, quando ormai la consuetudine linguistica è ben salda nelle menti degli e delle studenti.[23]L'importanza dell'insegnante risiede anche nel fatto di eliminare l'errore sul nascere; secondo questo metodo, la nascita di un errore deve essere immediatamente stroncata per evitare quello che si definisce mistake acquisition - un'acquisizione dell'errore.[23][24] Lo scopo ultimo di questa tecnica è quello di far memorizzare allo studente o alla studente un distinto numero di strutture affinché poi sia possibile, tramite dei dialoghi, fissare nella mente anche il vocabolario di una L2 (lingua seconda, termine utilizzato per indicare l'apprendimento di una lingua seconda, imparata in un momento successivo all'acquisizione della lingua madre, che a sua volta viene definita come L1).[24] Colui o colei che apprende, ha il compito di ripetere fino alla corretta acquisizione ciò che l'insegnante o la registrazione propone.

Secondo il linguista William Moulton,[21] il metodo audio-orale si basa su cinque punti fondamentali:

  1. la lingua è orale, non scritta;
  2. la lingua è una sequenza di abitudini;
  3. si insegna la lingua, non tutto ciò che le fa da contorno;
  4. la lingua è ciò che viene prodotta dai parlanti nativi, quindi non è ciò quello che qualcuno pensa che dovrebbero produrre;
  5. tutte le lingue sono diverse.[21][25]
Metodo Caratteristiche Influenza che ha avuto sull'insegnamento delle lingue Ruolo dell'insegnante Ruolo di colui o colei che apprende Attività proposte
Audio-orale
  • Si impara parlando la lingua;
  • Ci si concentra sui modelli frasali standard;
  • La ripetizione porta alla consuetudine linguistica;
  • Ci si concentra poco sullo scritto;
  • Ci si concentra sull'evitare gli errori;
  • L'insegnante monitora che l'apprendimento avvenga con successo.
  • Si insegna la lingua, non tutto ciò che le fa da contorno;
  • La lingua è ciò che viene prodotta dai parlanti nativi, quindi non è ciò quello che qualcuno pensa che dovrebbero produrre;
  • La pratica è importante.
  • È un esperto linguistico;
  • È utile per tenere al minimo gli errori.
  • Sviluppa abilità linguistiche;
  • Imita l'insegnante.
  • Attività di pronuncia;
  • Esercizi strutturali;
  • Imitazione del parlato di un parlante nativo;
  • Ripetizione;
  • Role play.

[1]

Esempi di applicazione del metodo[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito un esempio di quello che è il metodo audio-orale, tra un formatore anglofono di un corso di vendite porta a porta, di un modello di aspirapolvere e i suoi studenti non anglofoni che ripetono ciò che l'insegnante dice, affinché si creano degli automatismi corretti.[26]

(EN)

«Professore: Alright, everybody! Madam you need the amazing Hoover vacuum cleaner.
Studenti: Madam you need the amazing Hoover vacuum cleaner.
Professore: Now you remember that we don't write down these dialogues that we're saying because at the end of the class I will give you a copy so you can read it. Right now concentrate on memorizing it just from the sound, okay? And later you'll be able to see it in writing. So, from the beginning the woman says "Good morning".
Studenti: Good morning.
Professore: And the man says "Good morning madam".
Studenti: Good morning madam.
Professore: Good morning madam, would you like to have the cleanest house in town?
Studenti: Good morning madam, would you like to have the cleanest house in town?
Professore: Yes, of course I would!
Studenti: Yes, of course I would!
Professore: Then madam, you need the amazing Hoover vacuum cleaner.
Studenti: Then madam, you need the amazing Hoover vacuum cleaner.
Professore: No, I don't.
Studenti: No, I don't.
Professore: Why not?
Studenti: Why not?
ecc...»

(IT)

«Professore: Okay, tutti insieme! Signora, Lei ha bisogno del fantastico aspirapolvere Hoover.
Studenti: Signora, Lei ha bisogno del fantastico aspirapolvere Hoover.
Professore: Ricordatevi che non trascriviamo questi dialoghi che stiamo facendo perché alla fine del corso ve ne darò una copia così potrete leggerla. Adesso concentratevi sul memorizzare a partire dai suoni, ok? Poi sarete in grado di vederle la forma scritta. Allora, dall'inizio con la donna che dice: "Buongiorno".
Studenti: Buongiorno.
Professore: E l'uomo dice "Buongiorno signora".
Studenti: Buongiorno signora.
Professore: Buongiorno signora, vorrebbe avere la casa più pulita della città?
Studenti: Buongiorno signora, vorrebbe avere la casa più pulita della città?
Professore: Sì, ovvio!
Studenti: Sì, ovvio!
Professore: Allora, Lei ha bisogno dell'aspirapolvere Hoover.
Studenti: Allora, Lei ha bisogno dell'aspirapolvere Hoover.
Professore: No, non è vero.
Studenti: No, non è vero.
Professore: Perché no?
Studenti: Perché no?
ecc...»

Un altro esempio, tratto da L.G. Aleksander, Look, Listen and Learn, mira a far imparare i costrutti there's a ... e there's some ... (tradotto: c'è un, e c'è del ...) utilizzando la ripetizione affinché si crei un automatismo della regola grammaticale che non viene spiegata esplicitamente, ma viene indotta. Per questo tipo di esercizio non importa che coloro che apprendono capiscano il lessico degli enunciati.[23]

(EN)

«Professore: Look at the 1st picture.
There is a plate on the table.
All together!
Look at the 2nd picture.
There is some tea in the pot.
All together!

The remaining items are as follows:

3rd: a cup behind the pot.
4th: some coffee in the cup.
5th: a sweet in the packet.
6th: some sugar in the bowl.
7th: a refrigerator in the kitchen.
8th: some lemonade in the bottle.
9th: some milk in the jug.
10th: some water in the glass.
11th: a lollipop on the table.
12th: a spoon near the plate.»

(IT)

«Professore: Guardate la 1° immagine.
C'è un piatto sul tavolo.
Tutti insieme!
Guardate la 2° immagine.
C'è del tè nella teiera.
Tutti insieme!

I rimanenti oggetti sono i seguenti:

3°: una tazza dietro alla teiera.
4°: del caffè nella tazza.
5°: una caramella nel pacchetto.
6°: dello zucchero nel contenitore.
7°: un frigorifero in cucina.
8°: della limonata nella bottiglia.
9°: del latte nella caraffa.
10°: dell'acqua nel bicchiere.
11°: un lecca lecca sul tavolo.
12°: un cucchiaio vicino al piatto.»

[9]

Un ulteriore esercizio applicabile al metodo audio-orale è quello della sostituzione, dove l'insegnante dà uno spunto, un input, e le studenti e gli studenti devono completare la frase. L'esempio sotto riportato è tratto da O'Neill e collaboratori, Kernel Lessons Intermediate. Anche in questo caso l'esercizio può essere svolto nonostante la scarsa conoscenza del lessico.[23] Nell'esercizio di sostituzione l'apprendente deve, con l'aiuto dell'insegnante il quale suggerisce alcune parole, comporre una frase di senso compiuto in forma affermativa, negativa o interrogativa, come in esempio:

Modello: Lui/Lei - spesso/sempre/mai - azione.

Spunto: calcio le domeniche.

Risposta: Lui gioca sempre a calcio le domeniche. / Lui non gioca mai a calcio le domeniche.

Altri spunti possibili:

  • al teatro, nei weekend;
  • tè, senza lo zucchero;
  • a lavoro, con l'autobus;
  • al mare, in inverno. [27]

La caduta in disuso del metodo[modifica | modifica wikitesto]

Il metodo audio-orale raggiunse l'apice della sua diffusione durante gli anni '60 e venne applicato sia per l'apprendimento delle lingue straniere negli Stati Uniti d'America, sia per quello dell'inglese come L2 o LS (lingua straniera) da parte dei non anglofoni.

Vennero mosse diverse critiche al metodo da parte della comunità linguistica, poiché essa riteneva i risultati ottenuti tramite questo metodo insufficienti per poter affrontare una conversazione reale al di fuori dell'ambiente di apprendimento; talvolta gli apprendenti erano poco stimolati all'apprendimento perché il metodo era troppo meccanico e non prevedeva flessibilità nell'apprendimento così da renderlo noioso. Un altro aspetto critico fu il fatto che l'audio-lingual method era in contrasto con il LAD di Chomsky.[28]

L'attacco che fece il linguista generativista Noam Chomsky al comportamentismo, farà perdere credibilità al metodo audio-orale. Chomsky sostiene fermamente che l'apprendimento dell'essere umano non avvenga secondo lo schema behaviourista. Alla base di questo schema è prevista la successione di stimolo-risposta-rinforzo di una frase da apprendere, ma il linguista generativista sostiene invece che l'apprendimento avvenga grazie alla competenza che egli definisce come LAD.[29][30]

A cavallo tra gli anni '50 e '60 si affermò sempre di più la cosiddetta linguistica cognitivista, la quale, al contrario della psicologia comportamentista, non si basava più sullo studio dei comportamenti umani, osservabili più o meno oggettivamente, né si basava solamente sullo studio di modelli di stimolo-risposta-rinforzo come unica spiegazione di associazione nel modello di funzionamento mentale; la comunità linguistica iniziò a studiare cosa c'è alla base dei comportamenti umani, sebbene non sia direttamente osservabile. [29][31]

Tra le limitazioni che ha il metodo audio-orale, si osserva:

  • la passività del ruolo dell'apprendente, in quanto gli viene richiesto di rispondere correttamente ad uno stimolo linguistico;
  • una scarsa conoscenza di cosa avvenga alla base dei comportamenti umani;
  • un apprendimento superficiale del lessico senza approfondirne il significato;
  • una tendenza ad evitare di commettere errori.[9]

Un'altra ragione che portò il metodo ad essere abbandonato è il fatto che i materiali utilizzati per l'apprendimento fornivano solo una base di conoscenza della lingua a livello principiante, mai intermedia o avanzata.[13]

La situazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante non venga più utilizzato come unico metodo per imparare una lingua straniera, viene ancora impiegato o per alcuni esercizi, dove la ripetizione accanto agli esercizi strutturali hanno il loro scopo nell'apprendimento del lessico, o per intere lezioni.[32][33] Tuttavia, linguisti come Jeremy Harmer si oppongono anche al minimo uso del metodo. Egli sostiene che l'utilizzo del metodo audio-orale si limiti alla ripetizione meccanica di frasi, non permettendo agli apprendenti la creazione autonoma dei processi di elaborazione linguistici non sfruttando così tutte le potenzialità del cervello umano.[34] L'opinione generale della comunità linguistica in ogni caso reputa necessaria, ad un certo punto, un apprendimento a memoria, ma non tollera che essa diventi lo scopo ultimo dell'apprendimento linguistico.[32]

Marion Williams e Robert Burden, nel 1997, spiegano perché il metodo abbia avuto così tanta influenza e perché venga ancora usato: [33]

(EN)

«There are a number of possible practical reasons for this. In many countries teachers are not provided with a professional training; in some contexts the prerequisite for teaching is a primary education. It can be quicker and easier to teach teachers to use the steps involved in an audiolingual approach: presentation, practice, repetition and drills. Teachers can also follow the steps provided in their coursebook in a fairly mechanical way. Teachers who lack confidence tend to be less frightned of these techniques, whereas allowing language to develop through meaningful interaction in the classroom can be considerably daunting, and requires teachers with some professional knoledge. An audiolingual methodology can also be used by teachers whose own knowledge of the target language is limited.»

(IT)

«C'è un gran numero di possibili ragioni pratiche per questo. In molti paesi agli insegnanti non viene fornita una formazione professionale; in alcuni contesti il prerequisito per l'insegnamento è un'istruzione primaria. Può essere più veloce e più facile insegnare agli insegnanti a utilizzare i passaggi coinvolti in un approccio audiolinguistico: presentazione, pratica, ripetizione ed esercitazioni. Gli insegnanti possono anche seguire i passaggi forniti nel loro libro di testo in modo abbastanza meccanico. Gli insegnanti che non hanno fiducia in loro stessi tendono ad essere meno spaventati da queste tecniche, mentre consentire al linguaggio di svilupparsi attraverso un'interazione significativa in classe può essere considerevolmente scoraggiante e richiede insegnanti con delle conoscenze professionali. Una metodologia audio-orale può essere utilizzata anche da insegnanti la cui conoscenza della lingua di destinazione è limitata.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Jack C. Richards e Theodore S. Rodgers, Approaches and methods in language teaching, 3ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 2014, p. 389, OCLC 906897440.
  2. ^ (EN) Yanhua Xia, Language Theories and Language Teaching—from Traditional Grammar to Functionalism, in Journal of Language Teaching and Research, vol. 5, n. 3, maggio 2014, pp. 559-565.
  3. ^ a b c Jack C. Richards, 2014, 58
  4. ^ a b c d e Michael Byram, 2004, p. 59
  5. ^ Jack C. Richards, 2014, p. 59
  6. ^ a b (EN) Jack C. Richards, Key issues in language teaching, Cambridge, Cambridge University Press, 2015, p. 63, OCLC 946976889.
  7. ^ Nozionario di Glottodidattica, su itals.it. URL consultato il 7 luglio 2018.
  8. ^ a b Beppe Severgnini, L'Inglese. Lezioni semiserie, BUR Rizzoli, ISBN 978-88-58-61064-0.
  9. ^ a b c d Williams M., Burden R.L, 1997, p. 11
  10. ^ (EN) Noam Chomsky, A Review of B. F. Skinner's Verbal Behavior, in Language, vol. 38, n. 1, 1959, pp. 26-58.
  11. ^ Yanhua Xia, 2014, p. 561
  12. ^ Domenico Parisi, Introduzione a... la psicolinguistica, Firenze, Le Monnier, 1981, p. 11, OCLC 964134400.
  13. ^ a b Michael Byram, 2004, p. 60
  14. ^ (EN) Michael Byram, Routledge encyclopedia of language teaching and learning, New York, Routledge, 2004, p. 58, OCLC 799435701.
  15. ^ Paolo E. Balboni, Dizionario di Glottodidattica, Perugia, Guerra, 1999, p. 7, OCLC 749864121.
  16. ^ a b Modelli linguistici descrittivi e metodi glottodidattici (PDF), su masterdidattica.it, p. 18.
  17. ^ (EN) Aisyah Sunarwan, The effectiveness of content-based instruction to teach speaking viewed from students' creativity, in Premise Journal, vol. 3, n. 1, febbraio 2017, pp. 83-92.
  18. ^ Jack C. Richards, 2015, p. 64
  19. ^ (EN) Marion Williams e Robert L. Burden, Psychology for Language Teachers, Cambridge, Cambridge University Press, 1997, p. 10, OCLC 849270832.
  20. ^ a b c Modelli linguistici descrittivi e metodi glottodidattici (PDF), su masterdidattica.it, p. 18.
  21. ^ a b c Aisyah Sunarwan, 2017, p. 84
  22. ^ a b Yanhua Xia, 2014, p. 561
  23. ^ a b c d e Williams M., Burden R.L, 1997, p. 10
  24. ^ a b Yanhua Xia, 2014, p. 562
  25. ^ (EN) Steven McDonough, Psychology in foreign language teaching, Londra, Unwin Hyman, 1981, p. 13, OCLC 264074419.
  26. ^ Paul Toth, An example of the Audio-Lingual Method, 27 ottobre 2013. URL consultato il 10 luglio 2018.
  27. ^ Williams M., Burden R.L, 1997, p. 12
  28. ^ Jack C. Richards, 2014, p. 72
  29. ^ a b Domenico Parisi, 1981, pg. 11
  30. ^ (EN) Noam Chomsky, A Review of B. F. Skinner's Verbal Behavior, in Language, vol. 38, n. 1, 1959, pp. 26-58.
  31. ^ Williams M., Burden R.L, 1997, p. 13
  32. ^ a b (EN) Irwin Goldstein, Language and ESOL Methodology- a unique perspective, Trafford, Partridge Singapore, 2014, p. 73, OCLC 881021921.
  33. ^ a b Jack C. Richards, 2014, p. 74
  34. ^ (EN) Jeremy Harmer, The practice of English language teaching, Longman, 2001, pp. 79-80, OCLC 963771192.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Balboni E. Paolo, Dizionario di Glottodidattica, Perugia, Guerra, 1999, OCLC 749864121.
  • (EN) Brooks Nelson, Language and language learning. Theory and practice, New York, Harcourt, Brace & World, 1964, OCLC 178770.
  • (EN) Byram Michael, Routledge encyclopedia of language teaching and learning, New York, Routledge, 2004, OCLC 799435701.
  • (EN) Goldstein Irwin, Language and ESOL Methodology- a unique perspective, Trafford, Partridge Singapore, 2014, OCLC 881021921.
  • (EN) Harmer Jeremy, The practice of English language teaching, Harlow, Longman, 2001, OCLC 963771192.
  • (EN) McDonough H. Steven, Psychology in foreign language teaching, Londra, Unwin Hyman, 1981, p. 13, OCLC 264074419.
  • Parisi Domenico, Introduzione a... la psicolinguistica, Firenze, Le Monnier, 1981, p. 11, OCLC 964134400.
  • (EN) Richards C. Jack, Key issues in language teaching, Cambridge, Cambridge University Press, 2015, OCLC 946976889.
  • (EN) Richards C. Jack e Rodgers S. Theodore, Approaches and methods in language teaching, 3ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 2014, OCLC 906897440.
  • (EN) Rivers Marie Wilga, The psychologist and the foreign-language teacher, Chicago, The University of Chicago Press, 1964, OCLC 905629532.
  • Severgnini Beppe, L'inglese. Lezioni semiserie, Milano, BUR Rizzoli, OCLC 1020158667.
  • (EN) Simensen Marit Aud, Teaching a foreign language: principles and procedures, Bergen, Fagbokforlaget, 1998, OCLC 40332571.
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]