Utente:Piero Farolfi/Sandbox

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Giuseppe Afflitti detto Lazzarino[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Afflitti detto Lazzarino e anche Caprino, Fido e Camminazzo (Cantalupo, 18 marzo 1818 - Bologna, 8 maggio 1857) fece parte della banda del Passatore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sua morte nel 1851 e quella del brigante Angiolo Lama detto "Lisagna" nel 1853, operò con la sua banda fra le Legazioni pontificie e il Granducato di Toscana raggiungendo nel 1855 la stessa taglia di tremila scudi offerta per il Passatore.[1]

Fra le sue imprese ricordiamo:

il 15 agosto 1852 la rapina a Razzolo sopra Bocconi,[2]

il 14 aprile 1853 la grassazione a Villa Raggi di proprietà del conte Giuseppe Campi,[3]

il 31 luglio 1854 il sequestro di Stefano Quercioli gonfaloniere di Dovadola,[4]

il 29 dicembre dello stesso anno la fallita invasione di Portomaggiore,[5]

il 17 maggio 1856 l'invasione alle locande di Carbonile, Ponticino e Specchio in Toscana,[6]

il 12 giugno 1856 l'estorsione a Montepoggiolo a danno di possidenti di Terra del Sole.[7]

Sposato, senza figli, fu definito dai giudici i Rocca San Casciano "letterato", precisazione importante in un'epoca di quasi totale analfabetismo.[8]

Sfuggito a un agguato tesogli dai gendarmi granducali in seguito al tradimento di don Pietro Valgimigli detto "Stiffelone" parroco di San Valentino presso Tredozio, fuggi in Maremma insieme ai suoi compagni Valentino Bignami detto "Cunino" ed Enrico Casadio detto "Pasottino". In un primo tempo si spacciò commerciante comprando cinquanta pecore, poi fu assunto da Pietro Graziani, uno scalpellino originario di Marradi, che li denunciò. La polizia tese loro un agguato arrestando Cunino. Lui e Pasottino riuscirono a fuggire tornando nella Romagna toscana dove si riunirono cercando di formare una nuova banda con due forzati evasi dalla Darsena di Civitavecchia, ma l'operazione fallì perché gli evasi furono catturati.[9]

Firma di Lazzarino

I due si nascosero alla Casella nei pressi di Poggio alla Lastra, ma un confidente rivelò il nascondiglio alla polizia toscana che, rinforzata da gendarmi pontifici, il 9 gennaio 1857 assaltò la casa. Nello scontro morirono un gendarme e Pasottino. Lazzarino, ancora una volta riuscì a fuggire. Ma ormai, sfinito, solo e abbandonato da tutti, con la neve alta che ostacolava la fuga, l'11 gennaio 1857 fu catturato all'Alpicella nell'Appennino tosco-romagnolo sopra Santa Sofia. Dopo averlo processato le autorità toscane lo consegnarono a quelle pontificie; fu fucilato all'alba del 8 maggio 1857 a Bologna.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pier Luigi Farolfi, Facinorosi Pontifici, pubbl. dall'autore con "Il mio libro" del Gr. Ed. L'Espresso,, 2015, p. 259.
  2. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 146-149.
  3. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 181-182.
  4. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 216-219.
  5. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 226-227.
  6. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 279-282.
  7. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontiici, op. cit., pp. 282-284.
  8. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., p. 25.
  9. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 306-309.
  10. ^ P. L. Farolfi, Facinorosi Pontifici, op. cit., pp. 317-328.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Costa Leonida, Il rovescio della medaglia. Storia inedita del brigante Stefano Pelloni detto il Passatore, Mezzano (RA), Katia ed. 1993, pp. 414, ill.

Farolfi Pier Luigi, Facinorosi Pontifici. Storie di briganti e manutengoli (per tacer del prete) fra Legazioni e Granducato, Firenze, pubbl. dall'autore con "Il mio libro" del Gr. Ed. L'Espresso, 2015, pp. 452, ill. ISBN 978-88-92302-59-4

Corradi Gian Luca e Natale Graziani, a cura di, Il bosco e lo schioppo. Vicende di una terra di confine tra Romagna e Toscana, Firenze, Le Lettere, 1997, pp.302. ill. 88-7166-326-8

Mengozzi Dino, Sicurezza e criminalità 1796-1861, Milano, Franco Angeli, 1999, pp. 208, 88-464-1568-X

Ragazzini Remo, Marzio e Roberto Casalini, Il Passatore. Le imprese brigantesche di Stefano Pelloni nella Romagna ottocentesca, Cesena, Il Ponte Vecchio, 1998, pp. 192. ill. 88-8312-011-6

Serantini Francesco, Fatti memorabili della banda del Passatore in terra di Romagna, Ravenna, Ed. del girasole, 1977, pp. 144, ill.

Vandini Agide, I briganti della palude. Cronaca, storia, miti e curiosità sui masnadieri di Romagna, Ravenna, Longo Ed., 1996, pp. 264, ill. 88-8063-103-9

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Briganti romagnoli

Il Passatore