Utente:Piermario Pietrafesa/Parcella

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Questa è la pagina di prova dove Piermario Pietrafesa, Donato Telesca e Teodosio Pio D'Amico approfondiranno il seguente argomento: la parcella.

Cosa è la parcella in generale : La parcella o fattura professionista per ogni libero professionista (in passato chiamata notula perché i primi ad utilizzarla furono i notai ) è un documento che un libero professionista emette al suo cliente, equivalente ad una fattura, per le prestazioni di cui si è incaricato.

La parcella espone le spese e le competenze relative ad una prestazione professionale ed è emesso nel momento del pagamento del corrispettivo da parte del cliente.

La parcella a differenza di una normale fattura è soggetta alle regole della fattorizzazione IVA ed è comprensiva di ritenuta di acconto.

Quando un professionista (notaio, avvocato, commercialista, geometra ecc. ) emette un giustificativo contabile, rilascia una "parcella".

La parcella di qualunque professionista (pur variando di complessità) è costituita da: Come si compone :

  • Intestatario della parcella
  • Competenze
  • Spese
  • Iva
  • Importo da pagare e modalità di pagamento

Esempi: Esempio di una parcella emessa da un avvocato Per illustrare meglio la complessità della parcella ecco qui un esempio che fa riferimento alle prestazioni espletate da un avvocato. Per semplificare abbiamo utilizzato importi semplici, 100 euro di diritti e 100 euro di onorario (il guadagno vero e proprio per l'avvocato). Avremo quindi questa parcella:

  • Diritti: 100 euro
  • Onorari: 100 euro
  • Spese Generali (15%): 30 euro
  • Contributo Previdenza (4%): 9,20 euro
  • Imponibile: 239,20 euro
  • Iva (22%): 52,62 euro
  • Totale importo: 291,82 euro
  • Ritenuta d'acconto: (20%): 46 euro
  • Totale da pagare: 245,82 euro

Da quello che si può vedere una prestazione di 100 euro con diritti di 100 euro, lievita fino a quasi 300 euro per poi abbassarsi del 20% grazie alla ritenuta d'acconto che è sottratta dall'importo totale. Da quanto si può comprendere le parcelle possono essere veramente complesse e per alcune prestazioni professionali, come quelle di Architetti ed Ingegneri è quasi obbligatorio ricorrere a strumenti informatici..

Quando l'avvocato presenta al cliente la propria parcella, oltre all'onorario, ai diritti e alle spese vive sostenute, sul documento sono obbligatoriamente aggiunte anche altre due voci: IVA al 22% e CPA al 4% (Cassa Previdenza Avvocati). Spesso potrebbe trovarsi anche una terza voce: rimborso forfettario al 15%. Quindi se il cliente non corrisponde anche queste voci non può dire di aver onorato al proprio obbligo di pagamento integrale della prestazione professionale.

La voce CPA (o CAP) è l'indicazione, in fattura, del contributo dovuto per la previdenza: per legge l'avvocato deve corrispondere alla proprio Cassa di Previdenza Avvocati il 4% dell'imponibile su ogni fattura emessa e, sempre per previsione normativa, tale voce va scaricata sul cliente. È dunque il cliente che deve corrispondere al professionista, oltre all'onorario imponibile, anche il contributo previdenziale.

Esempio di CPA Su una fattura di €100, prima viene calcolato il 4% di CPA (pari a €4,80) e poi, sulla somma di tali due valori (100+4,80=104,80) viene calcolata l'IVA ordinaria al 22% (pari a €27,46). Il totale (sottratta l'eventuale ritenuta d'acconto del 20% sull'imponibile solo nel caso di sostituti di imposta) costituisce l'ammontare della fattura ossia l'importo dovuto dal cliente.

Quanto invece alla voce "oltre accessori" essa deve intendersi come riferita, estensivamente, a tutte quelle componenti la cui spettanza e/o il cui importo sono sottratti alla disponibilità del contribuente (in questo caso l'avvocato); si tratta dunque di IVA e Cassa Avvocati.

Se tuttavia la voce "oltre accessori" è contenuta in una sentenza del giudice con cui viene condannata la parte soccombente al pagamento Delle spese processuali, allora in essa vanno comprese, oltre all'IVA e ALLA CPA anche:

  • Il rimborso del contributo unificato;
  • le spese vive documentate in relazione alle singole prestazioni;
  • le spese forfettarie nella misura del 15% del compenso totale della prestazione.