Utente:Piergiovanna/Miliario di Rubiera

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Miliario di Diocleziano di Rubiera
CiviltàRomana
UtilizzoMiliario
EpocaIV secolo
Localizzazione
StatoItalia
ProvinciaEmilia Romagna
Scavi
Data scoperta1988
Amministrazione
EnteSoprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
VisitabileSì (Musei Civici di Reggio Emilia)

Miliario romano di Rubiera

Il miliario romano di Rubiera (RE) è una colonna frammentaria in pietra vicentina rinvenuta nel 1988 a San Faustino di Rubiera (RE) nel corso di uno scavo in località Lograzzo[1]. Riporta una dedica all'imperatore Diocleziano.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1988, in seguito a degli scavi eseguiti da alcuni appassionati locali in località Lograzzo, a San Faustino di Rubiera (Reggio Emilia), furono rinvenuti la parte superiore di un cippo inscritto e un rocchio di colonna, considerati parte dello stesso manufatto. Recuperati assieme ad altro materiale proveniente dalla medesima area, furono consegnati ai Civici Musei e Gallerie di Reggio Emilia.

Il frammento superiore è un cippo cilindrico, con fascia leggermente aggettante al sommoscapo (misure: h max conservata cm 40; diam superiore (sotto la fascia) cm 33.5; diam. inferiore cm 32; fascia: h cm 9.5).

Il frammento inferiore è un fusto di colonna, scanalato, spezzato in due parti e con varie scheggiature (h cm 92; diam. superiore cm 34: diam. inferiore cm 35.5). Entrambi i frammenti sono in cattivo stato di conservazione[2].

Attualmente sono conservati al Museo Civico di Reggio Emilia (inv. n. 180284) ed esposti nel Lapidario.

L'iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

IL lacerto di iscrizione molto lacunosa. Le lettere,

incise con solco poco profondo e con modulo e ductus irregolari sono alte cm 4.5-6 alla riga 1, cm 3.5-

4,5 alla riga 2. cm 3-3.5 alla riga 3, cm 4 alla riga 4; alcuni segni di interpunzione sono distinguibili

alla riga 1 e 3 figg. 3-4).

L’iscrizione presenta una rubricatura di colore scuro, effettuata in anni recenti, che talora non rispetta il reale tracciato delle incisioni. La lettura delle lettere conservate, ha

condotto alla seguente trascrizione (fig. 3);

IMP CAESAR C AUR

VALERIUS [--]OCLETIAN[-]

PIUS FEL [----]CT[-]S AUG

[---1+ [1-1

L’interpretazione come cippo miliare viene suggerita non soltanto dalla forma del manufatto, ma

anche dagli elementi del testo che, caratteristici di un certo tipo di formulario proprio di questi

monumenti, non possono che confermarne l’appartenenza a tale classe. In particolare la lettura della

seconda riga, integrabile con quasi assoluta certezza con il nome dell’imperatore Diocleziano,

consente un confronto più mirato con le colonne miliari (0 meglio, come avrò modo di specificare più

avanti, colonne onoraric) che questo imperatore pose con Massimiano, Cloro e Galerio. Infatti, mentre

mancano in tutta l’Italia settentrionale esempi di miliari posti dal solo Diocleziano, numerosi sono al

contrario i cippi posti dai tetrarchi aventi il medesimo formulario dell’iscrizione in questione”.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Grossi e A. Zanco, Un inedito miliare dei Tetrarchi nel Museo Civico di Reggio Emilia (con note litologiche di Angela Zanco), in Pagine di Archeologia, Bollettino dei Musei Civici di Reggio Emilia, n. 4, 2002, pp. 1-10.
  • P. Grossi e A. Zanco, Il miliario tardo antico da S. Faustino di Rubiera (Reggio Emilia): rinvenimento e inquadramento storico-topografico, in Epigraphica, 2004, pp. 325-335.


Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Grossi, Zanco 2002
  2. ^ Non essendoci pervenute notizie precise sulla modalità di rinvenimento, non è possibile stabilire con certezza che i due frammenti facessero parte della stessa colonna.