Utente:Pep-k/Strongyloidiasis

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Strongiloidosi
Micrografia che mostra la strongiloidosi; un frammento di verme è visibile nell'angolo in basso a destra (colorazione con ematossilina eosina).
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM127.2
ICD-10B78
MedlinePlus000630

La strongiloidosi è un'[[elmintiasi]] terreno-trasmessa. Si pensa che 30-100 milioni ne siano affette in tutto il mondo, principalmente in paesi tropicali e subtropicali. Appartiene al gruppo delle [[malattie tropicali neglette]], e vengono compiuti sforzi a livello globale mirati a sradicare questa malattia. [1]

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

Ciclo vitale degli Strongyloides

La strongiloidosi si manifesta in cinque forme. Al contagio si possono verificare sintomi respiratori ([[sindrome di Löffler]]). L'infezione può poi diventare cronica e manifestare principalmente sintomi a carico dell'apparato digerente. Quando l'organismo viene infettato (quando le larve migrano attraverso il corpo) possono verificarsi sintomi respiratori, epidermici e digestivi. Infine, la sindrome da iperinfestazione può causare sintomi in molti [[apparati]], incluso il [[sistema nervoso centrale]]. [2][3]

Forma senza complicanze[modifica | modifica wikitesto]

[4]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

La malattia è stata identificata per la prima volta nel 1876 dal medico francese Louis Alexis Normand, mentre lavorava all'ospedale navale di [[Toulon]]. Egli individuòdei vermi adulti e li inviò a Arthur Réné Jean Baptiste Bavay, ispettore capo per la sanità, il quale osservò che questi erano le forme adulte delle larve ritrovate nelle feci. Nel 1883 il parassitologo tedesco [[Rudolf Leuckart]] fede delle osservazioni sul ciclo vitale del parassita e il medico belga Paul Van Durme (lavorando su osservazioni del parassitologo tedesco [[Arthur Looss]]) descrisse le modalità di infezione tramite la pelle. Il parassitologo tedesco [[Friedrich Fülleborn]] descrisse l'autoinfezione e il modo in cui la strongiloidosi coinvolgeva l'intestino. L'interesse per la malattia aumentò negli anni '40 quando si scoprì che gli individui che erano stati contagiati all'estero e ricevevano immunosoppressori sviluppavano sindrome da iperinfestazione.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cdc.gov, https://www.cdc.gov/globalhealth/ntd/diseases/index.html.
  2. ^ vol. 23, DOI:10.1097/QCO.0b013e32833df718, PMID 20733481, https://oadoi.org/10.1097/QCO.0b013e32833df718. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  3. ^ vol. 102, DOI:10.1016/j.trstmh.2008.01.020, PMID 18321548, https://oadoi.org/10.1016/j.trstmh.2008.01.020. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  4. ^ vol. 78, DOI:10.1001/archderm.1958.01560080044007, PMID 13558704, https://oadoi.org/10.1001/archderm.1958.01560080044007. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  5. ^ vol. 15, DOI:10.1128/CMR.15.4.595-612.2002, PMID 12364371, http://cmr.asm.org/cgi/content/full/15/4/595. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)

[[Categoria:Malattie tropicali]]