Utente:Paola Degiacomi/Sandbox

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Ceppaia secolare

Castagneto Barbasana Loc. Casarole

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Il castagneto Barbasana è situato nella località Casarole del comune di Caino. Come in tutte le economie montane, anche in questo caso il castagneto rappresenta in modo dinamico ed inequivocabile l'importanza economica che era alla base della conversione del bosco di castagno in marronaia; sono visibili, in effetti, i polloni di ceppaia sovrainnestati, ormai a loro volta secolari, che andavano a rimpiazzare esauriti, malati o, come si evince dalle fratture presenti nella ceppaia, scosciati e schiantati. Notevole l'impatto paesaggistico ed architettonico che contraddistingue la selva castanile. All'interno di essa si trova la pianta madre selezionata, con taglio di rimonda equilibrato. La scelta di questo esemplare come pianta madre, è dovuta al fatto che è un pianta innestata su un semenzale e fra quelle presenti è l a più datata. (All'incirca duecento anni).

LA raccolta veniva effettuata tramite battitura per mezzo di pertiche azionate da terra o dalla pianta sulle barche più perimetrali e la produzione, che raggiungeva nelle stagioni più favorevoli il centinaio di quintali, veniva stoccato con il metodo della "ricciaia" negli avvallamenti del castagneto o nel pianoro vicino allo stabile. Venivano delle donne da Ono Degno e Caino e venivano pagate con i marroni e in parte in denaro. La vendita dei marroni avveniva sul posto, i commercianti di Brescia si recavano nella selva e con l'utilizzo di uno strumento chiamato "cruel", ossia un setacci, effettuavano la selezione delle pezzature. Il pagamento avveniva per lo più dopo la vendita da parte dei commercianti, altri davano una cifra forfettaria al kg che veniva poi conguagliata a fine stagione, oppure sia dottava la tecnica del baratto, ossia, si scambiavano i marroni con il frumento in rapporto 1 a 1 .

Innesti

Le operazioni colturali ordinarie erano rappresentate dalla puliture stagionali dell'intero sito, dalle potature del secco e di rinnovo della vegetazione che avvenivano al momento della raccolta. Un elemento che connota il marroneto Barbasana in località Casarole è dato dai polloni di ceppaia innestati, ormai secolari, che apre rappresentino un passaggio di testimone fra una generazione e l'altra del "bene" castagno.

Storia Il proprietario, raccontava che negli anni '50 in Valle Trompia era diffusa la commercializzazione del castagno per l'estrazione del tannino e in quell'epoca, intere selve castanili sono state tagliate per tale scopo. Per incentivare il taglio delle piante, i commercianti di legname facevano girare la voce che da li a poco sarebbe arrivato il "mal dell'America" e le piante sarebbero comunque morte per cui conveniva tagliarle e venderle subito. La madre si si rifiutò, permettendo la conservazione dell'intera selva.