Utente:Nicolini Franco/Sandbox

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Franco Franz Nicolini (Pressano - Tn, 26 febbraio 1960) è un Alpinista, Guida Alpina ed Elissoccoritore italiano.


Indice • 1 Biografia • 2 Le Vie sulle Dolomiti • 3 I Concatenamenti • 4 Gli Ottomila • 5 Le Avventure • 6 Scialpinismo • 7 Il Rifugio • 8 L’Elisoccorritore • 9 Pubblicazioni


Biografia Nato in un piccolo paese del Trentino nel 1960, già da bambino segue gli amici sui sentieri di montagna vicino a casa. A soli 12 anni affronta la sua prima arrampicata sulla via Diretta della Paganella, di fronte a Trento e, dopo un volo di quasi 20 metri, rimane sospeso sulla Valle dell’Adige. Grazie alla robustezza della corda che lo salva, e nonostante la giovane età, riflette sull’accaduto e si pone degli impegni, primo fra tutti quello di affrontare la Montagna con sicurezza, preparazione e allenamento. Con gli anni e con la maturità l’interesse verso l’alpinismo si accentua fino a che a 19 anni effettua la prima vera dura ascesa invernale nel Gruppo di Brenta. Nel 1985, a 25 anni, diventa Guida Alpina, attività che con il tempo si sviluppa in ruoli di Istruttore di Soccorso Alpino e Elisoccoritore. Da sempre il suo rapporto con la montagna è continuo, incessante, in termini professionali, sportivi e umani. Risultato di questo stile di vita sono i concatenamenti estivi e invernali, l’attività di scialpinismo agonistico e le spedizioni sulle più alte cime della terra con ascensioni su roccia e ghiaccio, su pareti di montagne Europee e Extra-Europee. Non è una sfida con la Montagna, peraltro da sempre superiore, ma è la ricerca delle potenzialità dei propri mezzi, delle proprie capacità, il confine esatto dei propri limiti.


Le Vie sulle Dolomiti La passione verso le montagne di casa è sempre stato il filo conduttore dell’attività in montagna di Nicolini, spesso caratterizzata da aperture di nuove vie di salita e da ripetizioni di scalate impegnative dei maestri dell’alpinismo classico. In complesso un’attività con ripetizione di oltre 1.200 ascensioni classiche sulle piu importanti pareti delle Alpi e l’apertura di diversi itinerari in Dolomiti. 1983 Via delle Guide al Monte Tignale (3° - 4° pass. 5°+ mt.600)

       Via tenente Torretta alla parete Ghandy (5° - 6°+ mt.200)
       Via Follie di Hollywood anticima dei Colodri (6° - 6°+ mt.200)
       Via follia al monte Casale (5° - 6°- A2 mt.1400)

1988 Via Nicolini alla Cima Gaiarda (3° - 4° mt. 300)

       Fessura Elena al Croz del Rifugio (5° - 6° mt. 150)
       Direttissima delle Mamme alla Cima Vallazza (5° - 6° mt. 500)

2004 Via del Presidente parete sud Cima Margherita (4°- 5°+ mt 300)

       Via della Solidarietà parete est del Castelletto Alto dei Massodi (5-6 mt 400)

2012 Lady Castelli alla parete NE Croz del Rifugio (6b / 150m)

       I Violinisti alla parete NE del Croz del Rifugio (6c / 150 m)

2013 La gioventu dei vecchi eroici alla parete O del Campanile Teresa (6b / 150 m) 2016 La Ruga della Madonnina alla parete SO Brenta Alta (6a / 200 m)

       In rispetto del passato allo spigolo SO Brenta Alta (6c / 100m)

2017 Trilly Black & Withe alla parete NE Croz del rifugio (6° / 200m) 2021 Galletto Furioso alla parete SO della Brenta Alta (6 a / 200 m)

       Picozza nella Roccia alla parete E Campanile Pricipale dei Sfulmni (6 / 450m)

Cinque le Prime Ascensioni invernali nelle Dolomiti di Brenta: 1979 Castelletto Alto dei Massodi parete Est: Via Comper- Steinkotter (5° -6°) 1983 Cima Roma parete Sud: Via Pilati e comp. 5° - 6° mt. 500) 1983 Cima Tosa parete Nord: Via Detassis – Castiglioni (5° mt 750) 1984 15 Torri di Kiene Cresta Nord primo concatenamento invernale in giornata (4° - 5° per complessivi 1400 mt) 1988 Cima Brenta parete est: Via della Sorpresa in giornata (5° -6° mt 700)


I Concatenamenti Oltre la pura impresa alpinistica, il concatenamento rappresenta la volontà di evidenziare l’umiltà e la singolarità di qualcosa di unico: la montagna non si conquista, si percorre con il rispetto e l’ammirazione che proviamo per i grandi capolavori dell’uomo. 1989 Via Dolomieu 15 Cime della catena Centrale del Brenta

       Dislivello totale di 6.000 mt. in 13 ore con difficoltà di 5° grado

1990 Vie della Catena Centrale del Brenta 7 vie di arrampicata su vette della catena Centrale Dislivello totale di 6.140 mt. in 12 ore con difficoltà di 6° grado

       Concatenamento invernale 15 Torri di Kiene Prima assoluta invernale Cresta Nord 4° - 5° per complessivi 1.400 metri in 10 ore.        

1993 Traversata Invernale della Catena del Lagorai Concatenamento delle 10 maggiori vette. Dislivello totale di 11.000 mt in 18 ore - Difficoltà O.S.A 1997 Concatenamento invernale Via Dolomieu 15 vie di arrampicata su 15 Cime della catena Centrale del Brenta. Dislivello totale con gli sci da alpinismo mt. 8000- Dislivello totale in arrampicata di 7.500 mt. con difficoltà di 5° grado in 5 giorni Concatenamento invernale di Cima Tosa e Cima Presanella Dislivello totale mt.9.800 in 12 ore e 30’ Difficoltà O.S.A. con discesa dalla parete Nord di Cima Vermiglio. 2006 4K Alps tentativo di concatenamento degli 82 “4.000” delle Alpi a si deve rinunciare per continuo maltempo, dopo aver raggiunto 25 cime. Concatenamento Gruppo Ortles In 13 ore da Solda salita alla cima dell’Ortles - Zebru - Gran Zebru – Cevedale. Dislivello totale (salita e discesa) oltre 7.500 metri con difficoltà di misto-ghiaccio e 4° grado 2007 Dolomiti 106 - Il concatenamento delle 106 vette dei Tremila metri delle Dolomiti in 50 giorni. 88.600 metri di dislivello in salita e 770 km in mountain bike per effettuare i trasferimenti tra i 17 Gruppi montuosi. 2008 Linea 4000 Il concatenamento delle 82 cime delle Alpi oltre i 4.000 metri in 60 giorni. Si può tuttora considerare uno dei traguardi alpinistici inegagliati, e ciò per due sostanziali motivi: finora nessun alpinista ha compiuto questa straordinaria impresa effettuando gli spostamenti tra le cime e tra i vari massicci montuosi avvalendosi del solo “motore umano”, escludendo quindi qualsiasi utilizzo di mezzi a motore, elettrici o di risalita. Nessun alpinista ha effettuato il concatenamento realizzando la formula: 82 cime in 60 giorni. 2009 Dolomiti Legend - in 18 giorni arrampica su 33 salite di Bruno Detassis; un tributo di riconoscenza al patriarca degli alpinisti trentini e a una delle figure più significative dell'alpinismo dolomitico. 2017 Los Picos 6500 Il concatenamento di 13 montagne delle Ande con cime oltre i 6500 metri, distribuite tra Argentina, Cile e Bolivia. Un tour de force in stile alpino iniziato nei migliori dei modi con la salita della montagna più alta del continente, l’Aconcagua (6965 m) e concluso in soli 43 giorni. Un anno di preparazione del progetto, tre paesi attraversati, 6.000 chilometri percorsi per un totale di oltre 65.000 metri di dislivello tra salite e arrampicate. Questa spedizione nel cuore del continente sudamericano, un concatenamento mai realizzato prima, rappresenta la continuità e il coronamento dello spirito dell’alpinismo di Franz Nicolini.



Gli Ottomila L’esperienza sui giganti della terra inizia nel 2002 in Tibet, dove Nicolini interpreta queste spedizioni in Himalaya alla sua maniera, esportando la sua specialità di salita veloce; raggiunge la cima del CHO-OYU 8.201 mt. tentando la vetta direttamente dal campo base senza soste ai campi intermedi. E’ la prima Salita Veloce a uno dei 14 ottomila della Terra. La spedizione chiamata Cho-Oyu Sprint si proponeva di salire questa montagna in maniera veloce, senza uso di ossigeno e di portatori. Partito dall’Italia a metà aprile, dopo una settimana era già al campo base e dopo due in cima. Dal campo base raggiunge il campo due in sole quattro ore e mezza e dopo una sosta forzata causa le condizioni meteo proibitive parte alle 6.30 per la vetta che raggiunge alle 13.30. Alla sera è di nuovo al campo base. L’anno successivo nel 2003 parte per il Pakistan per tentare la salita veloce alla cima del NANGA PARBAT 8.164 mt. Dopo avere attrezzato con quasi 4.000 metri di corde fisse il versante Ovest del Diamir per la via Kirschoffer e avere superato tutte le difficoltà tecniche, un inizio di congelamento ai piedi gli fa rinunciare a proseguire sino alla vetta. Nel 2005 progetta la Salita veloce alla cima del BRAOD PEAK 8.047 mt. L’ascesa, come sempre, è stata realizzata in puro stile alpino e cioè senza l’uso di ossigeno, corde fisse, né l’aiuto di portatori di alta quota. Le fasi di preparazione e l’attacco alla vetta, inizialmente regolari, hanno subito gli effetti devastanti dell’ondata di maltempo che ha investito il Karakorum. Prima una valanga ha sfiorato la spedizione, in seguito un tentativo di ascesa è stato interrotto da una tempesta di vento che ha letteralmente spazzato via i due campi intermedi di sicurezza attrezzati precedentemente a 6.200 e 7.000 mt., costringendo Nicolini a una notte da incubo a 7.000 mt. Dopo avere raggiunto per ben 8 volte quota settemila dal campo base e nonostante un leggero congelamento al piede sinistro, il morale e la tenacia hanno prevalso consentendogli di raggiungere la vetta del Braod Peak. Nel 2014 è il tentativo alla cima del del KANCHENJUNGA 8.586 mt. la terza montagna più elevata della Terra situata al confine fra il Nepal e lo Stato indiano del Sikkim. Dopo aver raggiunto quota 6500, è costretto a rinunciare a proseguire verso la vetta a causa di un’intossicazione alimentare. Per evitare di danneggiare i compagni di spedizione, rinuncia all’utilizzo dell’elicottero di soccorso e ritorna a Katmandu via terra ripercorrendo in precarie condizioni fisiche, a piedi, tutto il percorso del trekking di avvicinamento.


Le Avventure Negli anni ’90 in contemporanea con i concatenamenti e con le spedizioni Himalyane, Nicolini è sempre stato attivo per la scoperta di nuovi orizzonti e nuove esperienze di scalata in tutti i continenti. Nel 1990 nella Patagonia Cilena - Parcque Nacional Torres del Paine, completa la salita al Cumbre del Cuernos Central mt. 2.600 della “ Via degli Italiani”, una via nuova alla parete nord con difficoltà di 6° grado e una lunghezza di 1.800 metri. Di seguito la scalata al Cumbre Hoja mt. 2.200 con la prima ripetizione italiana della fessura S.W. dei Francesi sempre con difficoltà in roccia di 6° grado. Nel 1993 nella Patagonia Argentina - Parcque Nacional del Fitz Roy compie la salita al Cumbre del Cerro Torre mt. 3.200 con ripetizione dello Spigolo Sud- Est “ Cesare Maestri del 1971” con difficoltà di 5°-6°- A1 e lunghezza di 2.000 metri. Nel 1998 è in Marocco in Alto Atlante, nella Valle di Drho dove ripete la via Francese al Pilier Cascahue con difficoltà di 6° grado. Nello stesso anno parte per la Cina nella regione dello Xinjjang, per esplorare la Catena Est del Kun Lun Shan: la spedizione lo porta in alcune valli vicine alla grande oasi di Hotian con la salita in concatenamento di due nuove vette del Kun Lun Shan Est:Cima delle Guide 6.450 metri e Cima Mussishan 6.680 metri. L’anno seguente nel 1999, ritorna in Cina sempre nella Catena del Kun Lun Shan, e in una valle del Gruppo Bilincek in venti giorni di permanenza, completa la scalata di 5 vette inviolate sopra i 5.000 metri: Cima Sabina mt. 5.780, Cima Heimate mt. 5.580, Cima Bilincek mt. 6.050, Cima Bixi mt. 5.740 e Cima Elena mt. 5.320. Nel 2010 dopo un mese di attesa per la salita al Cerro Torre, ripete la Via Bernard Amy alla cima satellite Guilamet nel gruppo del Fitz Roy Sulle Ande Argentine nel 2012 dove in 25 giorni intensi scala tre importanti cime oltre i seimila, Cerro MAJADITO 6280 m., Cerro INCAHAUSI 6680 m., Cerro San Francisco 6100 m. Il 13 maggio 2013 in una grande attraversata con gli sci da alpinismo attraversa alcuni tra i più grandi Ghiacciai del Trentino Occidentale “scavalcando” alcune tra le cime più importanti della regione: Cima Presanella 3558 m, il Monte Adamello 3539 m, il Corno di Cavento 3402 m, ed infine, il Carè Alto 3462 m. Ritorna nel 2015 sulle Ande Argentine e completa in 25 giorni la salita del Cerro Cachi di 6300 m e di tre cime di 4700m, 4900m, 5400m. con nomi a noi sconosciuti verso la valle del Tupungato con gli sci da scialpinismo. Infine il Vulcano Lanin 3776 m., in giornata, con 3000 metri di dislivello.


Lo scialpinismo Dal 1996, dopo aver ripetuto per pura passione centinaia di itinerari di scialpinismo, decide di sperimentare l’esperienza delle competizioni. Affronta allenamenti molto duri e mirati per poter competere ad alto livello in una disciplina parecchio selettiva.

I risultati sono entusiasmanti; già nel 1998 è Secondo classificato nella Coppa delle Dolomiti, posizione che replica anche nell’anno successivo. Poi nel 2001 diventa Campione Italiano Scialpinismo a Squadre e Terzo assoluto in Coppa Italia. Nel 2002 partecipa alla Coppa Europa raggiungendo il prestigioso titolo di Vice Campione D’Europa. Nello stesso anno entra nella squadra Nazionale di Sci Alpinismo Italiano partecipando al primo campionato del Mondo di Ski Alp a Cherre Chevalier in Francia. Nelle lunghe distanze la squadra di Nicolini raggiunge un bronzo nel mitico trofeo Mezzalama. I successi continuano nel 2003 e nel 2004 è 1° classificato nella Coppa delle Dolomiti. Nello stesso anno vince in maniera straordinaria quasi tutte le classiche delle Alpi: la mitica Sellaronda, la Pizzolada delle Dolomiti, il rally del Brenta, la Lagorai – Cima D’Asta. In questi ultimi anni gareggia nella categoria master vincendo ben 13 Campionati Italiani.


Il Rifugio La stessa passione per la montagna, che ha determinato tutta la vita di Franz Nicolini, lo ha portato nel 2011 insieme con la moglie Sandra e i figlia Elena e Federico alla gestione del rifugio Pedrotti situato a 2491 mt in una posizione dominante sulle Dolomiti di Brenta. Nicolini e la sua famiglia vivono la montagna a 360°, con quattro mesi estivi in rifugio di lavoro, accoglienza e supporto agli escursionisti con il suo lavoro di Guida Alpina che svolge in collaborazione con la giovane Guida Alpina Davide Galizi La gestione familiare e l'ambiente caratteristico rendono il rifugio Pedrotti una meta ambita da molti alpinisti, sia per lo scenario incantevole che ci si trova davanti una volta raggiunto il rifugio, nel cuore delle Dolomiti di Brenta che consente di raggiungere rapidamente le pareti che hanno segnato la storia dell’alpinismo.


L’Elisoccorritore Per contribuire alla sicurezza in montagna dal 1995 Nicolini, in qualità di membro del Corpo Soccorso Alpino Italiano, presta il proprio contributo professionale presso le basi di elisoccorso del trentino alto adige. Al suo attivo migliaia di interventi in quota in ogni stagione. Nel corso dei mesi estivi presidia il punto di atterraggio degli elicotteri del 112, situato presso il Rifugio Pedrotti a 2.500 metri di quota. Nel 2015, a seguito del terremoto in Nepal, parte con un team italiano di soccorso, per opere di salvataggio con elicotteri forniti dal governo nepalese.


Le Pubblicazioni Franz Nicolini svolge saltuariamente l'attività di conferenziere ed è autore di pubblicazioni e documentari sull'alpinismo: 2009 Libero di concatenare - Vivalda Editori coautore Rosario Fichera 2015 Le perle del Brenta - Alpinestudio Editore (I ed) 2018 Le perle del Brenta - Alpinestudio Editore (II ed) 2020 Senza sosta Alpinestudio Editore (II ed) coautore Diego Giovannini Tra i documentari: 1985 Il salto delle streghe – Rai Trento 1996 Via Dolomieu - Emmedue 1999 Campanile Basso “cento anni dopo” - Emmedue 2000 Kun Lun-Shan la terra degli Uiguri - Emmedue 2005 30 giorni sul Broad Peak - Pevarello 2007 Dolomiti 106 - Emmedue 2008 Linea 4000 - Emmedue 2018 Los Picos 6500 - Busacca Video