Utente:Niccolailuca1975

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Tra le province di Siena, Grosseto e Livorno si concentrarono le attività del noto Brigante detto "BASILOCCO", nato a Monticiano

il 13 Marzo 1876 e con nome di battesimo A. Magrini. Figlio di U. e A. Zani. 

A cavallo tra il 1800 e il 1900, infatti, gran parte del Centro Italia fu flagellata da Briganti.

Soprattutto la Toscana ebbe campo fertile al propagarsi di questa deplorevole attività, data la conformità del territorio, boscoso e montagnoso. 
Appena compiuti dieci anni, Magrini, iniziò a lavorare come pastore sulle colline della provincia di Grosseto. 
Per anni girò il territorio acquisendo vasta conoscienza delle zone. Non ancora maggiorenne, ebbe la sua prima condanna.
Successivamente iniziò a lavorare per le "Etrusche Miniere", dalle quali dopo alcuni anni venne licenziato insieme ad altri dipendenti. Sono anni duri, dove le miniere iniziano ad avere i primi problemi economici. 
Per vendicare la perdita del posto di lavoro e l'onore suo e di alcuni ex colleghi, decise di tendere un agguato al sorvegliante, FRANCESCO NICCOLAI di Campiglia Marittima, il quale a suo parere era la causa del licenziamento. L'agguato finì con l'uccisione (voluta o no) del guardiano Niccolai, il quale venne trasportato morto fino a casa sul proprio cavallo. 
Il guardiano lasciò 4 figli piccoli, tra i quali Roberto Niccolai (successivi discendenti: -> Francesco Maria Niccolai -> L. Niccolai -> L. e G. Niccolai, detentori di parecchie informazioni e segreti sulla storia). Il Magrini, si trovò costretto a scappare per anni. 
Lo Stato Italiano pose una taglia sulla sua testa: 5.000 lire. Per anni si spostò tra le varie province di Siena, Livorno e Grosseto, seminando il panico e morte. Il 10 Febbraio 1904, tradito da una soffiata di un conoscente, venne braccato ed ucciso da 3 gendarmi. Era vestito bene, armato e con alcuni portafogli rubati, riconosciuti di proprietà di alcuni contadini recentemente depredati. 
Sul corpo aveva diversi tatuaggi: due cuori trafitti da un coltello e un'immagine di donna. Su un braccio era disegnato un bandito con una pistola in mano, indirizzata verso una scritta M.D.C.T.: "Morte al Dottor Callaini Tito", nemico del Basilocco.

Finì così l'era del temibile "Basilocco", brigante terrore della bassa Toscana. Questo è un breve riassunto della figura di Basilocco, il quale potrebbe essere arricchito di parecchi elementi e sul quale si potrebbero scrivere libri e girare film.