Utente:Niccolò1990/sandbox

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La Chiesa Cattolica non ritiene possibile ordinare donne come sacerdoti (sia presbiteri che vescovi).

Questa posizione è ritenuta irriformabile, per quanto sollevi un notevole dissenso teologico.

La posizione del Magistero

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Le motivazioni del Magistero sono le seguenti: 1) la scelta di Gesù in quanto Gesù non avrebbe scelto donne fra i suoi apostoli alcuna donna.

"Si deve, però, riconoscere che vi è qui un insieme di indizi convergenti, i quali sottolineano il fatto importante che Gesù non ha affidato alle donne l'incarico dei Dodici. "[1]

2) la Tradizione della Chiesa è stata concorde nel rigettare l'ordinazione di donne sacerdote.

"Questa pratica della Chiesa riveste, dunque, un carattere normativo: nel fatto di non conferire l'Ordinazione sacerdotale se non ad uomini è implicita una tradizione continua nel tempo, universale in Oriente e in Occidente, ben attenta nel reprimere tempestivamente gli abusi. Una tale norma, che si appoggia sull'esempio del Cristo, è seguita perché viene considerata conforme al disegno di Dio per la sua Chiesa."[2]

3) solo un sacerdote uomo può agire in persona Christi.

"È per questo che non si deve mai trascurare questo fatto che Cristo è un uomo. Pertanto, a meno che non si voglia misconoscere l'importanza di questo simbolismo per l'economia della Rivelazione, bisogna ammettere che, nelle azioni che esigono il carattere dell'Ordinazione ed in cui è rappresentato il Cristo stesso, autore dell'Alleanza, sposo e capo della Chiesa, nell'esercizio del suo ministero di salvezza – e ciò si verifica nella forma più alta nel caso dell'Eucaristia –, il suo ruolo deve essere sostenuto (è questo il senso originario della parola persona) da un uomo: il che a questi non deriva da alcuna superiorità personale nell'ordine dei valori, ma soltanto da una diversità di fatto sul piano delle funzioni e del servizio."[3]

Per leggere in dettaglio le posizioni del Magistero si veda la Dichiarazione circa la questione dell'ammissione delle donne al sacerdozio ministeriale.Testo Questa posizione è ritenuta dal Magistero come definitiva e irriformabile.Testo.

"Benché la dottrina circa l'ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini sia conservata dalla costante e universale Tradizione della Chiesa e sia insegnata con fermezza dal Magistero nei documenti più recenti, tuttavia nel nostro tempo in diversi luoghi la si ritiene discutibile, o anche si attribuisce alla decisione della Chiesa di non ammettere le donne a tale ordinazione un valore meramente disciplinare.

Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli [19], dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa."[1]

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha ritenuto questo pronunciamento infallibile:

"Dub.: Se la dottrina, secondo la quale la Chiesa non ha la facoltà di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne, proposta nella Lettera Apostolica «Ordinatio Sacerdotalis», come da tenersi in modo definitivo, sia da considerarsi appartenente al deposito della fede.

Risp.: Affermativa.

Questa dottrina esige un assenso definitivo poiché, fondata nella Parola di Dio scritta e costantemente conservata e applicata nella Tradizione della Chiesa fin dall'inizio, è stata proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale (cfr. Conc. Vaticano II, cost. dogm. Lumen Gentium, 25, 2). Pertanto, nelle presenti circostanze, il Sommo Pontefice, nell'esercizio del suo proprio ministero di confermare i fratelli (cfr. Lc, 22, 32) ha proposto la medesima dottrina con una dichiarazione formale, affermando esplicitamente ciò che si deve tenere sempre, ovunque e da tutti i fedeli, in quanto appartenente al deposito della fede."

Posizioni critiche

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Non poche teologi cattolici non accettano questa posizione e negano che si possa parlare di infallibilità per questo documento e si fanno il caso di altre posizioni magisteriali ritenute infallibile anche in assenza di una definizione dogmatica e poi abbandonate.testo. Essi sostengono che la scelta di solo apostoli uomini è comprensibile alla luce del contesto ebraico che Gesù non voleva urtare e non può essere presa come una norma eterna.

Anche l'argomento fondato sulla tradizione sembra ignorare che fino a tempi recenti il Magistero ha ritenuto la donna inferiore e quindi inadatta a ruoli di guida e responsabilità.

Si sottolinea inoltre che le donne sono state ordinate almeno diaconesse almeno fino al X secolo e che fra gli apostoli[spiegare chi si intende per apostolo] troviamo una donna, Giunia[senza fonte].

Questi teologi inoltre negano che la virilità sia un requisito necessario per agire in persona Christi.Testo

Secondo Leonardo Boff:

"Il risultato della nostra esposizione vuol indicare, in sintesi, che non ci sono argomenti determinanti per impedire che la donna possa accedere al sacerdozio ministeriale. Aggiungiamo anche che una giusta collocazione di esso, alla luce del sacerdozio di Cristo, non pone la specificità del sacerdozio nel potere di consacrare, ma nell'essere principio di unità nella comunità. Ora la donna può compiere questa diaconia altrettanto bene quanto l'uomo. La posizione della donna nella Chiesa deve accompagnare l'evoluzione della donna nella società civile. Quest'ultima ha oggi la tendenza di concedere la stessa parità di diritti alla donna come all'uomo, per cui risulta sempre più inconcepibile qualsiasi discriminazione fondata sulla differenziazione biologica e culturale. La Chiesa che vuole essere, a ragione, cattolica, non dovrebbe per nessun motivo in base a tali fattori, mantenere la sua restrizione tradizionale. Una riflessione più dilungata del compito di rappresentare la salvezza in Gesù Cristo dovrebbe far capire agli ecclesiastici l'umiltà di riconoscere che "la pienezza della divinità e dell'umanità di Cristo" non può esaurirsi nella rappresentanza di soli uomini. L'antropologia moderna avverte con sufficienti ragioni che non si può più semplicemente parlare di qualità esclusivamente femminili e qualità maschili. L'umano è sempre composto di caratteri maschili e caratteri femminili che si trovano articolati, con intensità diversa, in ogni esistenza umana individuale.Un normale processo di personalizzazione e di maturazione umana esige e suppone che l'uomo esprima, in grado sempre superiore, il suo aspetto dianima (l'aspetto femminile nel maschio) e la donna il suo aspetto di animus (l'aspetto maschile nella donna). Secondo questa distinzione, gli uomini per la propria realizzazione agirebbero bene se creassero più spazio di libertà e di liberazione per la donna, così lei a sua volta avrà più possibilità di rappresentare Gesù Cristo uomo, che come tutti gli uomini possedeva nella sua umanità le dimensioni maschili e femminili. "[4]